ESCLUSIVA – Ilaria Mauro: “Gli Europei non saranno un appuntamento facile”

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Se la Fiorentina maschile sta vivendo un momento molto difficile nella Serie A, non è lo stesso per quella femminile che sta comandando il massimo campionato in rosa. Per questo motivo abbiamo deciso di intervistare una delle sue giocatrici più rappresentative, l’attacante Ilaria Mauro, e ne è nata una lunga chiacchierata sul calcio italiano ed estero.

Buongiorno Ilaria e grazie per averci dedicato il tuo tempo. La tua carriera è cominciata nella Reanese prima del passaggio al Tavagnacco dove hai addirittura esordito a 14 anni in prima squadra: che ricordi hai di quella esperienza?

E’ stata una bella esperienza, esordire a 14 anni è stato un orgoglio, così come giocare 13 anni a Tavagnacco dove sono cresciuta. La squadra mi ha dato la possibilità di esordire e mettermi alla prova con altre calciatrici con più esperienza di me.

Sei rimasta per ben dieci anni al Tavagnacco disputando 133 gare e segnando 67 reti prima di trasferirti in Germania al Sand: cosa ti ha portato ad accettare la proposta della squadra tedesca? Quale è stato il tuo maggiore rimpianto lasciando la squadra friulana?

Dopo tanti anni in Italia e un Europeo in Svezia mi hanno dato questa possibilità di andare all’estero e ho accettato. Una esperienza che mi ha fatto entrare veramente in contatto con il mondo del professionismo e fare un salto di qualità, la auguro a tutte dato che qui in Italia è difficile allacciarsi a questa mentalità. L’ho affrontata a cuore aperto, ho fatto questa scelta consapevole di ciò che lasciavo e ciò che trovavo, senza rimpianti.

Col Sand hai dimostrato quanto valevi e hai portato la squadra alla promozione nella Frauen Bundesliga prima di trasferirti al Turbine Potsdam dove hai disputato un’annata in chiaroscuro: cosa è andato male quell’anno?

Ci sono stati infortuni anche abbastanza seri che mi hanno condizionata, è stata un’annata in chiaro scuro. Inoltre il Mister, con una mentalità vecchio stile, ha optato per dei cambi nel modulo, spostandomi da punta centrale a punta laterale e ho fatto fatica a trovare la porta. In generale anche le altre calciatrici non si sono trovate troppo bene anche se alla fine della stagione siamo arrivate settime con dei nomi molto importanti in classifica, significa che eravamo un buon organico. Esperienza comunque da rifare: mentalità e ambiente che ti formano. Abbiamo fatto anche tre allenamenti al giorno per un certo periodo, è stata dura ma alla fine questo ci ha reso più competitive.

Subito dopo hai accettato la proposta della Fiorentina e sei tornata in Italia: quale è stato il motivo principale che ti ha spinto a tornare a calciare i campi nostrani? Che differenze ci sono tra il calcio femminile italiano e quello tedesco?

Dopo 3 anni di esperienza in Germania volevo cambiare, ho scelto la Fiorentina perché ha obiettivi chiari, vuole vincere il titolo (che sarebbe il primo anche per me), la Coppa Italia, andare in Champions League ed affermarsi in generale; inoltre la Viola vuole far vedere che crede nel femminile, che si può fare bene investendo anche nel settore femminile. Sento mio questo progetto e sono venuta a Firenze anche per questo. Ovviamente le differenze sono tante e il gap da colmare è serio, ma stiamo facendo piccoli passi nella giusta direzione. Iniziamo cambiando la mentalità di chi gioca, di chi lavora e di chi assiste al calcio “in rosa”, poi cambieremo il movimento in generale e speriamo di avvicinarci presto ai livelli della Germania.

Ora la Fiorentina sta veleggiando al primo posto della Serie A Femminile e tu sei una delle protagoniste di questa impresa tanto è vero che sei in cima alla classifica capocannonieri: cosa ha in più la Fiorentina rispetto a Brescia e Verona? Quale è il rapporto con le compagne e con i mister?

In più la Fiorentina ha una squadra nuova, esperta e con qualità che migliora ogni settimana, allenamento dopo allenamento. Soprattutto ha una dimensione professionale che pochi hanno in Italia e in Europa. Lo staff, la dirigenza e tutti coloro che lavorano intorno e insieme alla squadra fanno la differenza e rendono questa squadra “speciale”. Ho un rapporto ottimo con tutti, sia con le mie compagne di squadra che con Mister Fattori e Mister Cincotta, mi trovo davvero bene.

Questo è un anno importante per la Nazionale Femminile dove tu sembri avere preso il testimone spirituale lasciato da Patrizia Panico: secondo te quali sono le nostre speranze in chiave Europei?

Gli Europei non saranno un appuntamento facile, siamo riuscite a qualificarci e questo era il nostro obiettivo. Adesso il nostro prossimo obiettivo è passare il girone di ferro in cui siamo, battere la Germania non sarà facile dato che hanno vinto tanto negli ultimi anni. Abbiamo tre partite secche, andremo in campo e daremo tutto in quei 90 minuti.

Tu vieni da una realtà come quella della Fiorentina dove sono stati fatti decisi passi in avanti per l’affiliazione tra calcio maschile e femminile. Cosa ne pensi di tutte queste novità? Sono efficaci per far crescere il movimento in Italia?

Sì, ma se c’è solo la Fiorentina a portare avanti il movimento si andrà avanti a piccoli passi, quando entreranno anche altre grandi squadre allora forse vedremo un capovolgimento maggiore della situazione.

Ultima domanda: cosa si aspetta Ilaria Mauro dal suo prossimo futuro?

Penso alla stagione in corso e voglio vincere tutto in viola, poi guarderò più avanti ma al momento mi fermo al breve periodo.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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