Ciclismo, il 2017 che verrà

-

Tra pochi giorni prenderà il via la nuova stagione ciclistica e noi, puntuali come sempre, torneremo a raccontarvi corsa dopo corsa tutti i risultati del calendario World Tour. Un lavoro a tutto tondo della squadra MondoSportivo, che comprende oltre ai classici resoconti delle gare, la presentazione dei percorsi e l’analisi dei favoriti.

Proprio da questo punto abbiamo così deciso di iniziare il nostro personale 2017. Ecco a voi i nostri pronostici stagionali, comprendenti di campioni già affermati, uomini in cerca di riscatto, possibili stelle nascenti e outsiders.

Gli assi

Sono essenzialmente due gli uomini che inseriamo in questa categoria. Il primo è il bicampione del mondo in carica Peter Sagan, uomo simbolo e copertina del movimento ciclistico internazionale. Forza, estro, ma soprattutto classe, queste le caratteristiche del fenomeno slovacco che nel 2017 punterà Milano-Sanremo e Parigi-Roubaix (dopo aver già conquistato il Fiandre nel 2016), oltre alla sesta maglia verde consecutiva alla Grande Boucle, per pareggiare il record assoluto detenuto dal tedesco Erik Zabel. Grandi appuntamenti, ma non solo, per far crescere quella casella di vittorie da professionista che già recita ottantanove successi. Caratteristiche e calendari completamente diversi da Sagan sono invece quelli della nostra seconda scelta – il capitano del Team Sky Chris Froome, l’uomo da corse a tappe – risultati alla mano – più forte degli ultimi anni. Poco da immaginare e nulla di imprevedibile nella stagione del britannico che sarà come sempre concentrata sul mese di luglio e sulla conquista del suo quarto Tour de France. Ai nastri di partenza di Düsseldorf, il primo luglio 2017, sarà ancora Froome l’uomo da battere.

Le certezze

Li inseriamo in questa categoria, e non in quella sopra citata, semplicemente per non aver dimostrato nell’ultima stagione lo strapotere di Sagan e Froome, ma lo scalino di differenza tra questi due gruppi è davvero labile. Vincitore in rimonta di un Giro d’Italia leggendario, e sfortunato protagonista della prova in linea ai giochi olimpici di Rio, il neocapitano della Bahrain Merida Pro Cycling Team Vincenzo Nibali punterà nel 2017 al suo terzo Giro d’Italia – nella prestigiosa centesima edizione della corsa rosa – cercando anche di essere già protagonista nel mese di aprile sulle Ardenne. Un corridore che in primavera sarà al top della forma, e probabilmente l’uomo da battere, è Alejandro Valverde. Chi vorrà vincere Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi dovrà sicuramente fare i conti con l’Embatido. Chiudiamo con Greg Van Avermaet: considerato per diversi anni come un outsider, finalmente il 2016 lo ha incoronato campione. Omloop Het Nieuwsblad, Tirreno-Adriatico, oro nella prova in linea di Rio 2016 e Grand Prix Cycliste de Montreal, questi i successi del belga nell’ultima stagione. Il suo 2017 sarà invece focalizzato sulla caccia alla sua prima classica monumento – Milano-Sanremo, Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix le corse evidenziate sul suo calendario.

Il riscatto dei campioni

Sfortuna, infortuni o più semplicemente un’annata al di sotto delle aspettative – il 2016 è stata una stagione deludente per parecchie stelle del ciclismo. Autentico dominatore delle grandi classiche 2015, John Degenkolb lo scorso gennaio fu coinvolto – durante un allenamento – in un brutto incidente che lo obbligò a dare forfait alle corse primaverili. Approdato quest’anno alla Trek Segafredo – nell’intrepido ruolo di sostituto di Fabian Cancellara – il velocista classe 1989 vorrà essere protagonista già a Sanremo e classiche del nord. Rivale del tedesco, in uscita anch’egli da una pessima annata, sarà il norvegese Alexander Kristoff, non pervenuto nei grandi appuntamenti del 2016. Voglia di rilancio anche alla Quick-Step Floor di Patrick Lefevere, dove alla schiera di campioni delusi – Alaphilippe, Daniel Martin e Štybar – si è aggiunta una vecchia volpe come Philippe Gilbert. Hanno bisogno di tornare a sorridere anche tanti specialisti delle corse a tappe che nel 2016 hanno clamorosamente mancato il grande appuntamento: Thibaut Pinot, la coppia BMC Porte-Van Garderen e il nostro Fabio Aru. Nota finale per uno dei corridori che più ci ha fatto emozionare e appassionare a questo sport negli ultimi anni. Alberto Contador (ora alla Trek-Segafredo), alla vigilia della sua ultima stagione da professionista, ha infatti dichiarato di poter lottare ancora per il Tour de France, dopo essere stato costretto ad abbandonare anzitempo la corsa gialla nel 2016. Noi siamo un po’ restii a credere alle dichiarazioni del pistolero, ma la speranza di vederlo lottare – ancora una volta – con Froome e Quintana nella corsa di ciclismo più importante al mondo è un sogno per tutti gli amanti di questo sport. Almeno fino a luglio noi vogliamo crederti Alberto.

Gli outsiders

Chissà quanti credevano di poter vedere Mathew Hayman alzare le braccia al cielo nel velodromo di Roubaix, davanti poi a fuoriclasse del calibro di Boonen, Vanmarcke e Boasson Hagen. La vittoria più inaspettata del 2016 per mano di un gregario che, eppure, aveva sempre ben impressionato sulle pietre del nord. Sarà difficile assistere ad altre imprese in stile Hayman, soprattutto su palcoscenici come la Parigi-Roubaix, ma, all’evenienza, vediamo quali potrebbero essere i corridori pronti al salto di qualità nel 2017. Importante nome del ciclismo transalpino, atteso già da diversi anni, è Nacer Bouhanni, velocista della Cofidis classe 1990, ancora a caccia della sua prima vittoria di tappa alla Grande Boucle. Sprinter più atipici, strizzando l’occhio ai percorsi vallonati, sono invece Bryan Coquard e l’italiano Sonny Colbrelli, quest’ultimo nuovo acquisto della Bahrain Merida Pro Cycling Team. Più difficile il pronostico in chiave uomini da corse a tappe, seppur, dopo la prestazione all’ultimo Giro d’Italia, uno degli uomini più attesi sarà certamente Steven Kruijswijk – a cui affidiamo ancora un po’ forzatamente il ruolo di outsider. Tanti anche gli azzurri che possiamo inserire in questa categoria. Al già citato Colbrelli aggiungiamo infatti sia corridori sempre più protagonisti con le loro squadre – Matteo Trentin, Giacomo Nizzolo, Damiano Caruso e Gianluca Brambilla – sia corridori pronti al definitivo salto con le loro nuove compagini – Niccolò Bonifazio e Diego Rosa. Chiudiamo infine la sezione con una scelta a sorpresa – il tridente del Team Sky Rowe, Stannard, Viviani che guiderà la squadra britannica tra Milano-Sanremo e classiche delle pietre.

Segnatevi questi nomi

Sono i volti nuovi in gruppo, i ragazzi più promettenti nati dopo il 1994. Andiamo a conoscerne qualcuno. Partiamo da casa Italia e dallo scorso Giro, dove sull’arrivo di Sestola – lo scorso 17 maggio – ha alzato le braccia al cielo il ventiduenne Giulio Ciccone – scalatore puro che molti addetti ai lavori hanno già evidenziato come possibile crack di un futuro non così lontano. Stesso anno di nascita anche per altre due promesse azzurre, l’uomo della Wilier Selle Italia Jakub Mareczko – velocista cresciuto alla Southeast accanto al campione Alessandro Petacchi – e Gianni Moscon, portacolori italiano alla Sky. A livello internazionale sono invece già tanti i corridori con ancora ventitré anni da compiere che possono vantare importanti successi e piazzamenti: i velocisti Fernando Gaviria e Caleb Ewan, la speranza del ciclismo belga Tiesj Benoot, il vincitore della Milano-Torino Miguel Ángel López e l’eritreo Merhawi Kudus. Luci della ribalta pronte anche ad accendersi sui neopro – gli Under 23 al loro primo anno tra i professionisti. Nomi più quotati sono gli italiani Vincenzo Albanese, Simone Consonni e Filippo Ganna, il francese David Gaudu (vincitore del Tour de l’Avenir 2016) e il tedesco Pascal Ackermann.

Davide Zanetti
Davide Zanetti
Studente di comunicazione. Cresciuto nel mondo dello sport, patito di calcio, basket e ciclismo. “Malato” di tecnica e tattica, con un trascorso più da calciatore che da giornalista.

MondoPallone Racconta… Bepi Moro e le scommesse

In concomitanza con la prossima conclusione dell'ultimo Calcioscommesse all'Italiana, rispolveriamo la figura di un portiere molto apprezzato negli anni '50. Giuseppe "Bepi" Moro arrivò...
error: Content is protected !!