Francia 2016 – La Polonia vola ai quarti, Svizzera piegata ai rigori

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Con il primo Ottavo di Finale, Svizzera-Polonia, entrano finalmente nel vivo con la fase ad eliminazione diretta i Campionati Europei. I polacchi passano con Błaszczykowski nel primo tempo, ma vengono ripresi nel finale dalla magistrale rovesciata di Shaqiri. La contesa si trascina ai calci di rigore, dov’è decisivo l’errore di Xhaka: impeccabile dal dischetto, ai Quarti di Finale accede la Polonia.

Pronti via, a Saint-Étienne, che dopo 30 secondi  un avventato retropassaggio di Djorou rischia di regalare a Lewandowski il pallone del vantaggio, ma Sommer è bravo in uscita. Sull’onda dell’entusiasmo la Polonia spinge subito sull’accelleratore grazie alla grande vena dei propri esterni di centrocampo; la Svizzera è in netta difficoltà, ma Milik cestina le due palle-gol più ghiotte per i polacchi e il risultato rimane in bilico. Gli elvetici smorzano la pressione con possesso palla fitto, ma sterile, con il solo Džemaili capace di impensierire Fabiański. I rossocrociati prendono gradualmente coraggio, ma nel loro momento migliore vengono castigati: è il 39′ quando Fabiański innesca la fuga solitaria di Grosicki sulla sinistra, che indisturbato arriva all’ingresso dell’area di rigore e, sul versante opposto,  trova Błaszczykowski puntuale all’appuntamento con il gol dell’1-0.

Trascinata da Shaqiri, pericoloso con due ottimi spunti in avvio di ripresa, la Svizzera prova a cambiare registro nella ripresa, con la Polonia che imposta sulle ripartenze la propria ripresa. Petkovic si gioca al 60′ la carta Embolo, ma la mossa non sortisce i risultati sperati: l’arcigna retroguardia polacca regge l’urto dell’offensiva svizzera, ed è anche fortunata quando al 79′ il sinistro dal limite di Seferović si infrange sulla traversa. In credito con la fortuna, i ragazzi di Petković non si scoraggiano,  trovando un pareggio meritato e meraviglioso con Shaqiri, che sull’ennesimo pallone risputato fuori dalla difesa polacca (o forse toccato da Derdiyok) trova all’82’ tempo e coordinazione per la rovesciata dal limite che inchioda Fabiański scrivendo l’1-1 che, le due compagini non mettono a repentaglio nel finale.

Il primo tempo supplementare vive di pochi squilli, il più rilevante dei quali regalato dal solito Shaqiri, che entrato in area di rigore prova a sorprendere, senza fortuna, Fabiański con il pallonetto. Nella ripresa i ritmi non si alzano ma, allo stremo delle forze, la Polonia è perennemente costretta nella sua metà campo dalla Svizzera, che al 113′ sfiora il vantaggio quando Shaqiri pesca Derdiyok solo in area di rigore, ma Fabiański è miracoloso sull’inzuccata a botta sicura del centravanti elvetico. Pochi minuti e lo stesso Derdiyok sciupa una chance ancora più clamorosa non riuscendo a deviare in porta da zero metri un cross sporcato di Seferovic, affidando ai rigori il verdetto definitivo. Dal dischetto segnano tutti tranne Xhaka, che spara a lato il secondo rigore permettendo a Krychowiak, che completa la perfetta serie polacca, di regalare ai suoi compagni il pass per i quarti di finale.

SVIZZERA-POLONIA 1-1 (0-1) – 5-6 d.c.r.

Svizzera (4-2-3-1): Sommer 6; Lichsteiner 5.5, Schär 6.5, Djorou 5.5, Rodríguez 7; Behrami 6 (77′ Fernandes 6), Xhaka 5; Shaqiri 8, Džemaili 6.5 (58′ Embolo 5.5 ); Mehmedi 5 (70′ Derdiyok 5), Seferović 6.5. A disp.: Hitz, Bürki, Moubandje, Elvedi, von Bergen, Lang, Zakaria, Frei, Tarashaj. All.: Petković 6.5.
Polonia (4-4-2): Fabiański 7; Piszczek 6, Glik 6, Pazdan 6.5, Jędrzejczyk 6; Błaszczykowski 7, Mączyński 6 (101′ Jodłowiec 6), Krychowiak 5.5, Grosicki 7 (104′ Peszko sv); Lewandowski 5, Milik 5.5. A disp.: Szczęsny, Boruc, Wawrzyniak, Salamon, Linetty, Zieliński, Starzyński, Stępiński. All:. Nawałka. 6.
Arbitro: Clattenburg (Inghilterra).
Marcatori: 39′ Błaszczykowski (P), 82′ Shaqiri (S) .
Note – Ammoniti: Schär (A); Jędrzejczyk (B).
Sequenza rigori: Lichsteiner (S) GOL, Lewandowski (P) GOL, Xhaka (S) FUORI, Milik (P) GOL, Shaqiri (S) GOL, Glik (P) GOL, Schär (S) GOL, Błaszczykowski (P) GOL, Rodríguez (S) GOL, Krychowiak (P) GOL.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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