Grande successo per il “Conti Day” a Cagliari

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In città non s’è parlato d’altro.

Hai preso il biglietto? Io ho la prelazione come abbonato, ma sbrigati perché so che stanno andando a ruba…E in effetti è stato un tutto esaurito: Sant’Elia gremito, come amava dire qualcuno, in ogni ordine di posto e festa vera.

Non solo per la premiazione a un Cagliari che s’è tolto la soddisfazione – per la prima volta nella sua storia – di vincere il campionato di Serie B, ma anche per il capitano Daniele Conti. Ex capitano in realtà, sostituito degnamente da Daniele Dessena nel 2015-2016, ma disposto a tutto pur di salutare i suoi tifosi e il suo pubblico con sentimenti lontani dalla tristezza per la retrocessione di un anno fa.

C’erano tutti, allora, al Conti Day. O quasi: mancava chi non è potuto venire, chi ha scritto la storia del Casteddu ma, per un impegno o per problemi vari, non è riuscito a presenziare fisicamente; senza mancare, però, di inviare un saluto. Tramite social network o video-messaggio, trasmesso all’intervallo sul maxi-schermo di un Sant’Elia freddo per il vento ma caldo di passione.

In campo, oltre ai rilassati eppure felici freschi vincitori del trofeo della Lega Serie B, tante vecchie glorie del Cagliari. Protagonisti, tra campo e panchina (o in campo e panchina, come Massimiliano Allegri), di 60′ di calcio divertente, a strappi, con l’obiettivo di divertire e magari raggiungere quel 5-5 finale che richiama il n. 5 di Conti. Lo stesso numero indossato, ieri sera, dai vari Langella, Esposito, Suazo e Jeda, Diego López.

Per non parlare di Tiziano De Patre e Matteo Villa – protagonisti nel 1997-1998 di una promozione con Ventura – o di Pepe Herrera, uruguaiano (56 presenze internazionali) protagonista nell’isola tra il 1990 e il 1995. Passando per i saluti a bordo campo di Edi Reja (tecnico della promozione negli anni di Zola capitano), la staffetta tra tre generazioni della famiglia Conti. Prima Bruno (“prestato” al Cagliari da una Roma che non se la sarà presa) poi Daniele e infine Bruno junior: è andato tutto bene, per una festa tra amici che è stata soprattutto festa di calcio.

E di vita. Perché una città te la puoi cucire addosso, e puoi lasciare che ti prenda pian piano e ti faccia suo: Daniele Conti sardo tra i sardi, come chi ha scritto le migliori pagine di storia rossoblù. Avercene, bandiere così.

Qui tra tre anni cambierà tutto: sorgerà uno stadio nuovo e bellissimo. Ma i ricordi del Sant’Elia non spariranno (Andrea Abodi, presidente della Lega Serie B)

Ci tengo a ringraziare il Cagliari che mi ha messo tutto a disposizione, i miei ex compagni che non vedevo da tempo e i tifosi che saranno sempre nel mio cuore. Non mi sarei mai aspettato tutto questo quando arrivai, ero giovanissimo, dovevo ancora crescere e se ciò è avvenuto lo devo al popolo sardo che ha fatto di me quello che sono adesso. La coreografia della Curva è stata meravigliosa e l’ingresso in campo con i miei figli emozionante: nella testa ho sempre l’immagine dell’abbraccio dopo i gol al Torino. Sono felice che sia tornato dove merita di stare, in Serie A. Colgo l’occasione per fare i complimenti al presidente, al mister e a tutti i giocatori per avere raggiunto questo grande traguardo. La retrocessione dell’anno scorso è stato il più forte dolore della mia carriera. Non ho intenzione di allenare per il momento, mi godo la famiglia. Quel che sto facendo nel settore giovanile del Cagliari mi piace e mi sta dando grosse soddisfazioni (Daniele Conti)

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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