ESCLUSIVA – Barbara Bonansea: “Segno particolare? Sono una calciatrice”

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Ormai la stagione di calcio femminile sta comincia ad avvicinarsi al suo inizio e noi di MondoPallone abbiamo deciso di intervistare una delle protagoniste dello scorso anno, la talentuosa giocatrice del Brescia Femminile Barbara Bonansea. Ne è nata una chiacchierata schietta e sincera sul Brescia, sul calcio femminile e su tutto quello che gli gira intorno.

Buonasera Barbara e benvenuta sulle pagine di MondoPallone. Vuoi presentarti brevemente ai nostri lettori?
Sono alta magra bruna di capelli e verde di occhi… ah… segno particolare: faccio la calciatrice!!!!! Vorrei poter scrivere professione calciatrice, ma qua in Italia sembra un’eresia. Giocare a calcio è il mio sport ed il mio hobby preferito e vorrei che al più presto possa diventare il mio lavoro!

Dopo anni passati al Torino sei approdata al Brescia con il quale hai vinto lo scorso Campionato, il primo per le Leonesse. Che rapporto c’è con il resto della squadra e con la città?
Gli anni al Toro sono stati molti, otto, e negli ultimi anni si era creato un gruppo di amiche dentro e fuori dal campo, lasciarle è stato difficile ma l’ho fatto per una crescita personale. Sono approdata al Brescia e mi sono trovata bene da subito, questo è il mio terzo anno e posso dire che le ragazze che ho conosciuto qui sono ragazze con dei valori, persone stupende e soprattutto calciatrici serie e professionali, come tra l’altro lo è la società. Brescia è una bella città con fantastici tifosi e tutte le persone che ci conoscono amano la nostra squadra e il nostro calcio. Sono sicura che quest’anno i nostri tifosi aumenteranno e verranno a sostenerci nelle diverse competizioni che dovremo affrontare.

Tu sei una calciatrice che può essere definita senza dubbio uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano in chiave Nazionale Maggiore. Cosa significa per te la maglia azzurra? Hai qualche ricordo in particolare?
Per me vestire la maglia azzurra è sempre un onore e ogni volta provo emozioni diverse. La Nazionale è il massimo a cui una giocatrice può ambire e quindi esserci deve essere motivo di orgoglio anche se so che per restarci bisogna sempre impegnarsi al massimo soprattutto quando si è nel club. Ricordo particolarmente il giorno in cui ho vestito per la prima volta la maglia azzurra quando avevo 15 anni alle selezioni per l’under 17, ero una bambina e ricordo ancora di aver avuto la pelle d’oca dopo aver indossato la divisa.

Guardando i numeri, sei una giocatrice con il fiuto del gol, visto che hai segnato quasi 90 gol in quasi 200 partite. Come ti descriveresti a livello di ruolo e di posizione in campo?
Non sapevo di aver fatto tutti questo gol! Personalmente amo molto giocare sulla fascia perché amo correre: soprattutto l’ultimo anno con il modulo 3-5-2 ho scoperto che mi piace molto difendere perché mi aiuta a rimanere concentrata tutta la partita, cosa che ancora a volte fatico a fare quando gioco in attacco.

Quest’anno la Serie A per il Brescia sarà molto più dura, visto anche come si sono rinforzate le altre squadre. Quali sono secondo te gli obiettivi che si deve porre il Brescia e Barbara Bonansea?
Sicuramente il campionato sarà più difficile perché riconfermarsi è sempre complicato: ovviamente gli obiettivi sono sempre quelli di arrivare più in alto possibile in tutte le competizioni e per me gli obiettivi sono quelli di trovare continuità ma soprattutto riuscire a vincere ancora e puntare in alto anche con la Nazionale.

Il sorteggio di Champions League non è stato benevolo con voi, dandovi come avversarie le campionesse francesi del Lione. Come affronterai la doppia sfida?
Aspettavo con ansia il giorno del sorteggio e ogni volta che ci pensavo avevo il presentimento che avremo incontrato una squadra forte e così è stato. Sicuramente non ero felice però pensandoci sarà una bellissima avventura perchè incontreremo una squadra di professioniste e vedremo da vicino il calcio delle grandi squadre europee. Penso che incontrare una squadra così sia un’opportunità per noi come squadra e per me come calciatrice dato che potremo renderci conto della differenza che c’è tra noi e loro. Affronteremo le due partite al massimo per provare ad imporre la nostra idea di gioco anche perché partite così non capitano spesso.

Si parla tanto di antagonismo maschile-femminile, anche nel calcio. Quali sono i rapporti con la compagine dell’altro sesso? C’è scambio di informazioni e di idee oppure ognuno sta in disparte?
Tra maschile e femminile non c’è un grande confronto, anzi si può dire che sia quasi inesistente. Perlomeno qui in Italia. Il problema non è tanto l’antagonismo tra uomo e donna, quanto più un sistema che non ci permette di avere un legame tra le parti. In Italia il calcio maschile è uno sport e quello femminile un altro, mentre in giro per l’Europa ci sono club che fanno condividere le stesse strutture e le stesse sale mensa a tutti i calciatori indipendentemente dal sesso. In questo modo si crea dialogo e scambio, dovuto ad una quotidianità comune. Per arrivare a questo serve creare un campionato professionistico, non ci sono molte altre strade per costruire rapporti interpersonali e professionali duraturi.

Finalmente, dopo tanta confusione, tra meno di un mese il Brescia contenderà al Tavagnacco il primo trofeo stagionale, la SuperCoppa Italiana. Con che spirito ti approcci alla gara?
La SuperCoppa è la prima partita ufficiale per il Brescia e sarà una partita difficile perché il Tavagnacco è un’ottima squadra ma saremo concentrate e determinate come in tutte le partite. Sono contenta che la partita verrà giocata in provincia di Vicenza e soprattutto di sabato così che chi volesse seguirci sarà più predisposto a farlo dato che di sabato pomeriggio molta gente non lavora.

Ultima domanda per te: cosa vede Barbara Bonansea nel suo futuro?
Nel mio futuro vedo sicuramente un’esperienza estera. Nel futuro più vicino vedo ancora successi e soddisfazioni sia con il Brescia che con la Nazionale e per ultima ma non per importanza laurearmi in economia.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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