FIP World Cup Pairs: la “quindicesima” di Coello e Tapia
Nell’ultimo giro di ‘pista’ della prima semifinale maschile della FIP World Cup Pairs, c’è forse il perché Coello e Tapia sono Coello e Tapia, i dominatori indiscussi del campo e della stagione. Non hanno giocato il loro miglior padel. O, meglio, Tapia non ha giocato il suo miglior padel, mentre Mike Yanguas e Coki Nieto, numero 4 del tabellone, hanno mantenuto lo standard che gli ha consentito di arrivare a questa semifinale. Alla fine del secondo set – il primo era finito 6-4 per i numero uno al mondo – sul tie break con il 5-2 a favore, Mike e Coki guardavano l’orizzonte del match ritrovandosi comodi nell’idea del terzo set.
TAPIA IN CRESCENDO
Lì però, un Tapia meno preciso del solito, tornava in modalità Mozart per guidare una rimonta che ha prodotto un parziale di cinque punti di fila: da 2-5 a 7-5 nel tie break e vittoria, grazie anche a un Coello perfetto sia in difesa che in attacco. Poco prima, c’era stato il Var del destino che, forse, è stato il segnale chiaro di come sarebbe finita. Tapia e Coello erano andati sul 3-1, poi controbreakkati e, sul 5-5, Mike e Coki si procuravano la palla break. Tapia la appoggia vicinissima alla grata, sembra fuori, ma il Var chiesto dai numero uno al mondo sentenzia che è dentro. Vantaggio pari e due punti di Coello che portano al 6-5. Poi, il tie break e l’epilogo con il crescendo di Mozart. Alla fine braccia al cielo e ennesima impresa in una stagione pazzesca, con la 15esima finale raggiunta e 10 vittorie a corredo.
PRESSIONE
Alla fine Tapia dirà: “Sappiamo che sono la coppia numero 4 del mondo, e questo basta per capire quanto sono forti. Non ho mai giocato un match tranquillo contro di loro e su una ‘pista’ lenta diventano ancora più duri, Mike copre molto campo e Coki corre su tutte le palle e sappiamo che se non siamo al 100%, possiamo perdere”. Coello ha invece parlato della possibilità che Chingotto e Galan possano prendersi il numero 1 del Ranking FIP: “Sì, la pressione c’è, ovviamente. Possiamo perdere il numero uno, è una possibilità. All’inizio della stagione forse ci pesava di più, perché tutti ci identificavano come ‘i numeri uno’, ma prima di tutto siamo Agustin e Arturo. Se perdiamo il primo posto, restiamo comunque noi”. Sul fatto che a questo Mondiale tenessero moltissimo, Coello è molto chiaro: “Una delle ragioni per cui non siamo andati in Egitto era proprio per arrivare ben preparati a questo Mondiale. Credo che ci siamo riusciti: stiamo molto bene, anche fisicamente. La pista è molto esigente, ti ‘mangia’ le gambe, ma siamo al punto giusto di forma per affrontare un torneo come questo”.
