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Retroscena Bonny–Juve | nel 2021 era fatta, poi lo stop alle visite mediche: la svolta che ha cambiato la sua carriera

Ange Yoan Bonny

Ange Yoan Bonny (Lapresse) - Mondosportivo

Ange-Yoan Bonny è stato a un passo dalla Juventus nell’estate 2021: viaggio a Torino, visite mediche e affare virtualmente chiuso. Poi, durante i test, emerse un’anomalia cardiaca che fece saltare tutto all’ultimo istante.Da lì la storia prese un’altra strada: il giovane centravanti francese ripeté gli accertamenti, venne dichiarato idoneo e fu il Parma a cogliere l’occasione. In Emilia, Bonny è cresciuto stagione dopo stagione fino al salto del 2025 verso l’Inter, dove oggi è una pedina vera in attacco.

Cosa accadde nel 2021: un affare chiuso… finché le visite dissero “no”

All’epoca Bonny era uno dei profili più interessanti usciti dallo Châteauroux. La Juventus lo aveva individuato come investimento a medio termine e aveva accelerato: contatti, pianificazione del trasferimento e, infine, il viaggio per le visite. Proprio in quel passaggio chiave arrivò la frenata: gli esami rilevarono un possibile problema al cuore. In casi del genere la procedura è rigidissima: stop immediato, niente firma e percorso di approfondimento in centri specialistici. È quello che successe al ragazzo, rimasto per qualche settimana sospeso tra sogno e realtà.

La controperizia, però, cambiò di nuovo lo scenario. Nuovi test, valutazioni più approfondite e idoneità agonistica confermata. A quel punto, con la pista Juve di fatto svanita, entrò in scena il Parma. L’allora area tecnica emiliana fiutò il momento, offrì un progetto chiaro e minuti veri per crescere. Scelta che si rivelerà decisiva: Bonny trovò spazio, fiducia e tempo per irrobustire gioco spalle alla porta, attacchi in profondità e letture nel pressing.

 

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La crescita a Parma e lo sbocco in nerazzurro

Parma è stato il laboratorio perfetto. In Serie B il francese ha messo insieme partite, gol e soprattutto un bagaglio tattico più ricco: controllo orientato, sponde pulite per gli inserimenti, capacità di proteggere la palla e di creare corridoi per i compagni. Il club, che nel 2024 lo ha anche blindato con un rinnovo, lo ha fatto maturare senza bruciare tappe, inserendolo in un sistema che valorizzava fisicità e applicazione.

Il passo successivo è arrivato nell’estate 2025: l’Inter ha deciso di puntarci per alzare ritmo e soluzioni in avanti. Il contesto nerazzurro ha accentuato i suoi tratti migliori: aggressività nel primo pressing, movimenti “a elastico” per aprire la linea, disponibilità al lavoro sporco che libera l’area per la seconda punta o per l’inserimento della mezzala. Un’evoluzione tecnica e mentale che parte proprio da quel crocevia del 2021.

La morale del retroscena è semplice: un “no” medico ha rimandato — non spento — una carriera che oggi corre. Bonny è passato da promessa a giocatore vero perché il percorso, pur accidentato, gli ha consegnato il contesto giusto. E l’episodio con la Juventus spiega quanto il calcio dipenda dai dettagli: una lettura clinica prudente può cambiare il mercato di un ragazzo e, a cascata, la programmazione di più club.

Guardando indietro, l’intreccio racconta anche la logica dei trasferimenti moderni. Le società di vertice pretendono margini di rischio minimi sui parametri sanitari; quelle che operano un gradino sotto, se trovano idoneità e condizioni favorevoli, possono trasformare un’occasione in patrimonio tecnico ed economico. È andata così: la Juventus aveva aperto la porta, le visite l’hanno richiusa, il Parma l’ha spalancata di lato offrendo un progetto su misura. Il resto lo ha fatto il campo.

Oggi, quando Bonny attacca un pallone in area o si abbassa tra le linee per far salire la squadra, c’è tutto quel percorso dentro: lo stop, le verifiche, la ripartenza, la crescita. Ed è per questo che il retroscena del 2021 non è solo una curiosità di mercato, ma una chiave per leggere il presente: dietro un attaccante che sta esplodendo c’è la somma di scelte mediche, tecniche e umane prese nei momenti più delicati.

In sintesi di significato, quell’estate a Torino ha cambiato l’ordine degli eventi, non il destino. Il talento c’era, la strada si è allungata, e proprio grazie a quel giro largo oggi Bonny è arrivato dove voleva: protagonista in Serie A, con un profilo da attaccante moderno e con la sensazione — sempre più concreta — che il meglio debba ancora arrivare.