Oysho Milano Premier Padel P1: Coello e Tapia esaltano l’Allianz Cloud, Paula e Ari in sicurezza
Campioni in carica e con la voglia di restare sul trono. Arturo Coello e Agustin Tapia proseguono la loro marcia nell’Oysho Milano Premier Padel P1: i numeri 1 del mondo e del tabellone maschile hanno battuto 6-3 6-2 Paquito Navarro e Jon Sanz in un’ora e 3’, confermandosi la coppia da battere. Contro Arturito e Agus non si può sbagliare, e soprattutto bisogna sfruttare ogni minima occasione che concedono: Paquito e Jon, teste di serie numero 5, non hanno invece sfruttato quattro palle break nel primo set, prima di subire il dominio nel secondo. “Non è mai facile affrontare Jon e Paquito, soprattutto ora che giocano insieme – così Coello dopo il match –. Ma abbiamo giocato una buona partita, siamo rimasti concentrati e abbiamo sentito molto bene il feeling con il campo”. Tapia conferma: “Stiamo migliorando, sono molto contento di com’è andata la partita, su un campo in cui l’atmosfera è sempre speciale”. In vista c’è una semifinale impegnativa, ma intanto Coello guarda già oltre: “Se mi piacerebbe giocare un’altra finale con i ‘Chingalan’? Firmo subito”, la risposta.

Nel tabellone femminile, intanto, procede la marcia di Paula Josemaria e Ari Sanchez. Dopo la partenza con brivido di ieri contro Canovas/Rodriguez, le numero due del tabellone avanzano con il doppio 6-4 su Martina Calvo e Ale Salazar. Una prova solida in una partita non facile – presa in mano subito con il break in avvio di partita e del secondo set – che le porta alla quarta semifinale consecutiva dopo quelle di Parigi, Dusseldorf e Rotterdam. L’inseguimento a Gemma Triay e Delfi Brea rimane l’obiettivo: “Loro sono nel loro momento migliore. Hanno quella che chiamerei ‘memoria vincente’, perché hanno già vinto molto quest’anno ed è qualcosa che resta nella testa e che dà fiducia”, spiega Ari. “Noi siamo in una fase diversa – aggiunge Paula –. Stiamo recuperando la nostra miglior versione e il nostro gioco. Ma credo che stiamo migliorando e la sfida con loro ci stimola ancora di più. Studiamo il loro gioco, e loro fanno lo stesso con noi. È un continuo “adattamento reciproco”, e questo ci aiuta a migliorare”.
