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Tonali ritorno shock | la Juventus in pole, Milan e Inter si sfilano: costi, tempi e l’estate che può cambiare tutto

Tonali

Sandro Tonali (Lapresse) - MondoSportivo

Sandro Tonali apre di nuovo alla Serie A e il club che oggi appare più ricettivo è la Juventus, mentre Milan e Inter seguono altre strade. Il Newcastle non sembra disposto a cedere a gennaio, ma la finestra estiva può diventare quella decisiva.Il centrocampista, dopo i mesi difficili e il rientro in Premier, ha fatto capire che l’idea di tornare in Italia non è fantacalcio. Nelle sue parole c’è affetto per i luoghi di casa e una valutazione tecnica precisa: la Serie A “sempre più bella” è uno scenario credibile per gli anni della maturità. Questo segnale ha riacceso le antenne dei dirigenti, in particolare a Torino, dove il reparto centrale è ancora in costruzione e un profilo come Tonali porterebbe qualità, intensità e leadership immediata.

Il contesto, però, impone di guardare bene il calendario e la struttura dell’operazione. Il Newcastle ha investito circa 60 milioni più oneri federali due estati fa e ha garantito al giocatore un contratto fino al 2028 da circa 8 milioni netti a stagione. È per questo che gennaio appare una salita ripida: la proprietà saudita non gradisce indebolire la squadra a stagione in corso e vede in Tonali un asset tecnico e d’immagine. Le grandi manovre, realisticamente, rimandano all’estate, quando i club hanno budget e margini negoziali maggiori.

Chi c’è davvero e chi no: Juve in prima fila, Milan e Inter defilate, Napoli solo un’idea

La lettura sulle pretendenti è netta. La Juventus ha già “sbirciato” il dossier: il bisogno di un centrocampista top resta evidente e Tonali si incastra perfettamente nel profilo che può alzare il livello senza stravolgere i meccanismi. La strada richiederà creatività finanziaria, ma il messaggio è chiaro: se si aprirà uno spiraglio, Torino proverà ad esserci. Sul Milan l’impressione è opposta: dopo scelte tecniche differenti in mezzo al campo, non si percepisce la volontà di impostare un’operazione pesante nello stesso ruolo. L’Inter, a sua volta, ha pianificato diversamente la mediana, con Barella provato con successo in regia al posto di Çalhanoğlu e Sučić in inserimento positivo, elementi che allontanano un assalto immediato all’azzurro. Il Napoli un pensiero lo aveva fatto in estate, ma non ha mai spinto davvero: pista tiepida, più suggestione che trattativa.

Dentro questo quadro, pesa anche la dimensione “umana” del giocatore. Tonali si trova bene a Newcastle, dove si è sentito atteso e tutelato, ma non ha mai nascosto che l’Italia resti una casa sportiva e affettiva. Il richiamo della Serie A è soprattutto una questione di identità: calcio più tattico, ritmi compatibili con le sue doti di regia, letture e aggressività sulle seconde palle. È un contesto nel quale il suo impatto sarebbe immediato.

 

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I numeri dell’operazione e la finestra 2026: dove può nascere lo slancio

Chi vorrà provarci dovrà ragionare su due piani. Il primo riguarda il cartellino: con un acquisto recente a cifre alte e una crescita di valore potenziale, la base di partenza non potrà essere inferiore al precedente investimento inglese, al netto di eventuali bonus e strutture creative (prestito con obbligo differito, clausole legate a presenze e risultati, pagamento diluito). Il secondo piano è l’ingaggio: servono sostenibilità e un progetto tecnico che giustifichi una fascia stipendiale top. Anche per questo la Juventus monitora i propri spazi a bilancio, valutando cessioni e risparmi per far posto a un contratto pesante ma coerente con il ruolo nel progetto.

Un passaggio chiave è il tempo contrattuale. Nel 2026 Tonali entrerà negli ultimi due anni di accordo con il Newcastle: se non ci sarà prolungamento, l’acquirente potrà giocare sul fattore scadenza per impostare un’offerta più gestibile. Non significa “sconto garantito”, ma una finestra più morbida in cui far leva sulla volontà del giocatore e su una trattativa meno rigida rispetto a gennaio 2026 o al mercato di metà stagione.

Dal punto di vista del campo, il valore aggiunto è evidente. Tonali offre doppia anima: ordine e dinamismo. Sa abbassarsi tra i centrali per la prima costruzione, alzarsi in pressione per aggredire l’uscita avversaria, verticalizzare corto per accendere le punte, cambiare gioco quando serve ossigeno alla manovra. In Serie A, dove i duelli a centrocampo spesso decidono le partite, è il tipo di centrocampista che fa guadagnare metri e secondi preziosi. In uno spogliatoio giovane, porta anche carisma competitivo e una cultura del dettaglio maturata tra Italia e Inghilterra.

Resta l’incognita principale: la posizione del Newcastle. Con una proprietà forte e obiettivi ambiziosi, cedere un titolare non rientra nella filosofia di gennaio. In estate, invece, i conti e la pianificazione a medio termine possono aprire varchi, specie se il giocatore non rinnoverà nell’anno successivo. È lì che si giocherà la vera partita: volontà del calciatore, offerta tecnica ed economica convincente, incastri con il fair play e con le strategie dei due club.

La pista italiana, dunque, esiste davvero. La Juve la tiene viva perché ha bisogno di un perno in mezzo; Milan e Inter oggi guardano altrove; il Napoli resta alla finestra senza affondare. Tutto il resto lo diranno due cose semplici: i tempi e la volontà. Se Tonali vorrà far valere il desiderio di casa e se si aprirà il corridoio giusto a bilancio, l’estate che arriva potrà trasformare un’idea in un affare vero. Fino ad allora, il file resta sul tavolo, con una certezza: riportarlo in Serie A sarebbe un valore per il campionato e per chi riuscirà a metterlo al centro del proprio progetto.