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Lazio mercato ribaltone | Mandas, Tavares, Isaksen e Noslin sul tavolo di gennaio: Fabiani studia uscite e incastri; la mossa che può sorprendere

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Lazio (Lapresse) - Mondosportivo

La Lazio valuta cessioni mirate a gennaio: Christos Mandas, Nuno Tavares, Gustav Isaksen e Tijjani Noslin sono i profili più sacrificabili per fare spazio a innesti funzionali e rimettere ordine ai conti.L’idea del club è semplice: alleggerire il monte ingaggi e liberare slot nella lista per intervenire dove la squadra ha più bisogno. Il direttore sportivo Angelo Fabiani lavora su più piste, con la priorità di non indebolire l’undici titolare e di massimizzare le opportunità su prestiti con diritto, obblighi condizionati e bonus legati a presenze e risultati.

Perché questi quattro nomi sono in uscita: valore, incastri e lista

La posizione di Mandas nasce da una valutazione di mercato: il portiere greco ha avuto un forte apprezzamento dopo le ottime prestazioni nella scorsa stagione e oggi rappresenta una plusvalenza potenziale importante. La Lazio non lo “spinge” fuori, ma ascolta offerte perché in quella zona del campo può ribilanciare rose e bilancio senza toccare altri reparti più fragili.

Nuno Tavares è un caso diverso. L’esterno sinistro ha qualità atletiche evidenti, ma la continuità non è stata all’altezza delle aspettative. Qui il club ragiona su prestito con contributo ingaggio o su uno scambio che porti a Formello un profilo più affidabile tatticamente sulla corsia mancina. La scelta non è punitiva: è la ricerca dell’incastro giusto per un ruolo che decide tante partite in Serie A.

Capitolo Isaksen: il danese resta un talento, però il minutaggio ridotto e l’alternanza di rendimento hanno tenuto basso il suo impatto. Una cessione, anche solo temporanea, avrebbe un doppio effetto positivo: liberare spazio in lista e permettergli di accumulare minuti da titolare in un contesto meno congestionato, così da rientrare più pronto o portare a una valutazione definitiva in estate.

Discorso simile per Noslin, giocatore duttile che ha garantito gamba e disponibilità ma che potrebbe diventare la pedina di scambio per arrivare a un esterno o a una mezzala con caratteristiche più adatte alle richieste dell’allenatore. Il suo profilo, apprezzato da diversi club, consente anche formule creative che riducano l’esborso immediato.

 

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Strategia di gennaio: sostenibilità, ruoli chiave e tempistiche

La logica che guida le mosse è tripla. Primo: sostenibilità, perché le uscite selezionate devono finanziare ingressi senza appesantire il bilancio. Secondo: ruoli chiave, con focus su una mezzala dinamica che alzi corsa e inserimenti e su un esterno sinistro pronto, affidabile nei due sensi di gioco. Terzo: tempistiche, perché chiudere presto significa consegnare subito al tecnico gli innesti e ammortizzare l’adattamento in vista del tour de force di primavera.

La Lazio sta lavorando per non snaturare la rosa. L’idea è accompagnare le uscite con ingressi equivalenti o migliorativi in termini di funzionalità. Su Mandas, ad esempio, il club valuta un vice esperto a costi contenuti; sulla sinistra si cerca un profilo che garantisca diagonali pulite e continuità di spinta; in avanti, l’obiettivo è aggiungere qualità nell’ultimo passaggio e più peso dentro l’area.

Nelle stanze di Formello si ragiona molto anche sulla lista FIGC/UEFA e sugli slot over. Ogni movimento deve tenere conto di visti, status “homegrown” e limiti numerici. Da qui l’attenzione a operazioni “a saldo” o quasi, con prestiti intelligenti e opzioni d’acquisto condizionate a obiettivi sportivi: una strada che consente di testare gli incastri senza blindare il club a lungo termine.

Il messaggio allo spogliatoio resta chiaro: non si parla di rivoluzione, ma di rifinitura. Il blocco centrale rimane il perno del progetto; gli interventi riguardano profili che, per vari motivi, non hanno espresso un impatto costante o che possono generare valore immediato. In una Serie A che si decide sui dettagli, ribilanciare due o tre pedine può cambiare l’inerzia di un girone.

Dal punto di vista tecnico, l’uscita di un esterno e l’ingresso di un mancino più “ordinato” consentirebbero di alzare la linea senza scoprire le transizioni. Un interno di gamba permetterebbe di accompagnare meglio l’azione e di riempire l’area con più continuità, alleggerendo il lavoro della punta. E il portiere? Se Mandas dovesse partire, la scelta di un profilo esperto garantirebbe continuità psicologica al reparto, mentre il club investirebbe altrove i proventi.

I tifosi guardano ai nomi, il club guarda agli incastri. È il mercato di gennaio: rapido, tattico, fatto di telefonate e clausole che cambiano in un pomeriggio. La Lazio si prepara a muoversi con prudenza e decisione, pronta a cogliere l’opportunità giusta e a salutare chi, oggi, può essere sacrificato senza intaccare l’ossatura. Se i piani andranno a buon fine, l’effetto potrebbe essere immediato: più equilibrio, più corsa dove serve, più lucidità negli ultimi trenta metri.

In una corsa europea che non concede pause, Fabiani ha scelto la via dell’efficienza: monetizzare dove c’è richiesta, inserire qualità dove manca, mantenere la squadra corta e aggressiva. Mandas, Tavares, Isaksen e Noslin restano così i quattro nomi caldi in uscita. Da come verranno gestiti dipenderà la capacità della Lazio di cambiare passo già da febbraio, trasformando il mercato in benzina per la classifica.