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Dramma in Cina | Asamoah contro i tabelloni, rischia la paralisi: operato d’urgenza; le immagini fanno tremare

Infortunio

Infortunio (Lapresse) - Mondosportivo

Momenti di paura nel campionato cinese di seconda divisione: Samuel Asamoah, centrocampista togolese di 31 anni del Guangxi Pingguo, è finito con la testa contro i tabelloni pubblicitari dopo una spinta di un avversario durante la sfida con il Chongqing Tonglianglong.

La scena è arrivata come un pugno allo stomaco. Un duello sulla corsia, il contatto, poi l’urto violentissimo contro i pannelli a bordo campo. Asamoah prova a proteggersi, ma l’impatto è diretto e la caduta lascia subito intuire la gravità della situazione. I compagni chiamano i soccorsi, lo stadio si zittisce in pochi secondi e il personale sanitario entra in campo con il collare per immobilizzare il collo del giocatore. In quel momento la partita smette di essere una partita e diventa una corsa contro il tempo.

Il club, nelle ore successive, ha diffuso un aggiornamento che ha chiarito il quadro clinico. Si parla di lussazioni e fratture multiple delle vertebre cervicali, una combinazione che spiega la delicatezza dell’intervento e la prudenza dei medici. La preoccupazione è stata subito altissima, perché la compressione nervosa può lasciare esiti pesanti. Per questo si è deciso di trasferire il giocatore a Nanning, dove è stato sottoposto a un’operazione definita “riuscita”, con il paziente ora in condizioni stabili sotto osservazione continua.

Che cosa è successo in campo: la dinamica e il cartellino all’avversario

Tutto nasce da un corpo a corpo al limite della linea laterale. L’avversario spinge Asamoah mentre il pallone sta per uscire, lui perde l’equilibrio e finisce la sua corsa su un punto del perimetro occupato dai tabelloni. L’energia dell’impatto si scarica sul tratto cervicale e il dolore è immediato. L’arbitro, dopo un rapido confronto con gli assistenti, estrae un cartellino giallo per il giocatore autore della spinta. Una sanzione che ha acceso la discussione, perché di fronte a un esito così serio molti si sono chiesti se non servisse un provvedimento più duro. Resta il fatto: in campo i contatti esistono, ma ci sono zone dello stadio in cui un semplice fallo può trasformarsi in pericolo reale.

Asamoah, nazionale del Togo con sei presenze, è un profilo esperto e fisico, abituato al gioco intenso della lega. Non parliamo quindi di un debutto sotto pressione, ma di un episodio sfortunato che intreccia tempismo, velocità e strutture a bordo campo. Anche per questo l’episodio è diventato subito un caso che va oltre la singola gara, toccando il tema della sicurezza per chi scivola o viene spinto fuori dal rettangolo di gioco.

Infortunio
Infortunio (Lapresse) – Mondosportivo

Intervento a Nanning, prognosi prudente: cosa significa “rischio di paraplegia”

La parola “paraplegia” ha un peso enorme, soprattutto quando si parla di fratture cervicali. I medici, in questi casi, usano termini molto cauti: la lesione, anche se stabilizzata, può coinvolgere aree delicate del midollo. Dire che l’operazione è riuscita e che il paziente è stabile è una notizia positiva, ma non equivale a una guarigione. Serviranno altri esami, tempi di immobilizzazione e un percorso riabilitativo che, qualunque sia l’esito, sarà lungo e complesso. Il punto chiave, oggi, è mettere in sicurezza la colonna e proteggere le strutture nervose, poi si valuteranno i margini di recupero funzionale.

In parallelo, il club ha sottolineato l’aspetto umano. Compagni e avversari hanno inviato messaggi di incoraggiamento, mentre lo staff tecnico ha chiesto a tutti di rispettare il momento con toni adeguati. In questi frangenti ogni parola pesa: si cerca di dare forza al giocatore e alla sua famiglia, mantenendo la giusta riservatezza sulle prospettive a lungo termine. L’unico dato condiviso è che Asamoah resterà sotto stretta osservazione, con aggiornamenti solo quando ci saranno elementi clinici solidi da comunicare.

Dal punto di vista sportivo, l’episodio riaccende la discussione sulla sicurezza degli impianti. La presenza di barriere, tabelloni rigidi e spazi ridotti a ridosso del campo può moltiplicare i rischi nelle situazioni di contatto. È un tema noto, ma che ritorna con forza quando accadono incidenti del genere: serve un equilibrio tra esigenze televisive, pubblicitarie e tutela dei calciatori. Piccoli accorgimenti — come materiali più assorbenti o distanze maggiori tra linea e strutture — possono fare la differenza quando un atleta, lanciato in velocità, esce dal campo.

Oggi, però, il pensiero va soprattutto a Samuel Asamoah. La sua storia parla di sacrificio e professionalità, e la speranza condivisa è che possa recuperare nel miglior modo possibile. Le prime ore dopo l’intervento hanno dato un segnale di stabilità, ma la prudenza resta massima. Il calcio si ferma sempre davanti a casi così, perché ricordano a tutti che dietro maglie e numeri ci sono persone. La partita riprenderà il suo posto, le classifiche torneranno a muoversi; adesso conta soltanto il percorso medico di un giocatore che sta lottando per la propria salute.