Bijol, 18 milioni e zero minuti in Premier: la strana parabola al Leeds dopo il rosso con l’Udinese
Jaka Bijol (Lapresse) - Mondosportivo
L’avventura inglese del difensore sloveno era stata immaginata in ben altro modo. Ingaggio importante, investimento sostanzioso e aspettative da titolare. Invece, a oggi, il bilancio racconta un impatto minimo: Bijol ha messo insieme solo 90 minuti complessivi, giocati in Coppa di Lega contro lo Sheffield Wednesday. In Premier League il tabellino resta fermo a zero.
La squalifica che cambia i piani e l’occasione presa da Struijk
La genesi di questa situazione è piuttosto lineare. Bijol ha chiuso la scorsa stagione con l’Udinese da espulso: cartellino rosso nell’ultima giornata di Serie A. La squalifica si è trasferita in Inghilterra e il centrale ha dovuto saltare la prima gara di campionato con il Leeds. Nel frattempo, il tecnico Daniel Farke ha affidato la maglia da titolare a Pascal Struijk, che ha risposto con una prestazione convincente, tanto da non lasciare al suo allenatore un reale motivo per cambiare l’assetto difensivo nelle partite successive.
Da lì in avanti, per Bijol è stato un susseguirsi di convocazioni e panchine. Non si tratta di problemi fisici: il difensore è regolarmente a disposizione, lavora con il gruppo e si scalda a bordo campo. Ma il calcio, soprattutto a inizio stagione, è spesso questione di incastri: chi entra e fa bene tende a restare dentro, e il rientro di chi parte dietro diventa un percorso in salita.
Un solo match giocato e la frustrazione (comprensibile) del difensore
L’unica apparizione è arrivata nella Coppa di Lega, da titolare, ma con inevitabile ruggine: il ritmo-partita si costruisce giocando, non c’è alternativa. Bijol non ha nascosto la propria delusione in patria, spiegando di non essere soddisfatto della situazione e di attendere l’occasione giusta per dimostrare il suo valore. Parole oneste, accompagnate però da un riconoscimento altrettanto chiaro: la squadra ha iniziato bene e, quando i risultati arrivano, è normale che un allenatore non voglia toccare gli equilibri.
Il paradosso è tutto qui: una espulsione “ereditata” ha tolto al centrale lo slot dell’esordio; il sostituto ha brillato e la porta si è richiusa quasi subito. Così il calciatore che doveva alzare il livello del reparto si ritrova a inseguire, in coda alla gerarchia, in attesa di una finestra che può aprirsi per turnover, calendario fitto o necessità tattiche. Nel frattempo, il prezzo del cartellino — quei 18 milioni messi sul piatto dal club — fa rumore e alimenta il dibattito: un investimento di quella portata, se resta fermo ai margini, diventa automaticamente un caso.
Il campionato è lungo e le stagioni sanno cambiare in fretta. Per il Leeds la gestione è una questione di equilibrio: valorizzare chi sta rendendo e, allo stesso tempo, non disperdere un patrimonio tecnico ed economico importante. Per Bijol, l’equazione è semplice: farsi trovare pronto al primo spiraglio utile. Basterà una partita giocata bene per rimettere tutto in discussione. Finché non accadrà, resterà l’immagine di un grande investimento ancora senza sbocco in Premier.
