Juve svolta mercato | Comolli stringe su Ottolini, firma entro novembre: la mossa che cambia i piani
Damien comolli (Youtube) - Mondosportivo
La fase di definizione dell’area sportiva bianconera entra nel vivo. Dopo le prime settimane di lavoro del nuovo management, la Juventus ha deciso di imprimere un’accelerazione sul tassello più delicato: il direttore sportivo. La scelta ricade su Marco Ottolini, oggi al Genoa, considerato il dirigente ideale per completare l’asse con il direttore generale Damien Comolli e il direttore tecnico François Modesto. L’obiettivo dichiarato è arrivare a una chiusura entro novembre, una finestra temporale che consente di rispettare le scadenze societarie e preparare con ordine la sessione di mercato invernale.
Le interlocuzioni tra le parti si sono intensificate durante la sosta per le nazionali, momento utile per limare aspetti contrattuali e per coordinare i tempi con le agende dei due club. Sullo sfondo, la necessità di sincronizzare il passaggio con i consigli d’amministrazione: per il Genoa la tappa è prevista a fine ottobre, per la Juventus a inizio novembre. Una scansione che, se rispettata, permetterebbe al nuovo ds di insediarsi senza frizioni e di incidere subito sulla pianificazione sportiva.
Perché proprio Ottolini: il profilo, i metodi, le priorità
La candidatura di Ottolini convince per più ragioni. Innanzitutto, parliamo di un dirigente con esperienza diretta nel sistema Juve: tra il 2018 e il 2022 ha lavorato nell’area scouting bianconera, conoscendo metodologie, cultura interna e parametri di valutazione tecnica. In secondo luogo, il lavoro svolto a Genova lo accredita come valorizzatore, capace di tenere in equilibrio risultati sportivi e sostenibilità economica, con attenzione alle plusvalenze virtuose e alla crescita dei giovani.
È il tipo di ds che costruisce nel tempo, puntando su metodo, analisi dei dati e filiera tecnica tra prima squadra e scouting. Un profilo coerente con la linea tracciata da Comolli: rafforzare i processi decisionali, evitare forzature tattiche sul mercato, incastrare budget, anagrafe e profilo fisico-tecnico dei calciatori in una visione unica. In questa ottica, l’ingresso di Ottolini darebbe continuità al lavoro impostato, con la possibilità di incidere subito su priorità note: esterni a tutta fascia, profondità offensiva, gestione di alcuni rinnovi strategici.

Tempistiche, incastri e cosa può cambiare dal giorno uno
Il tracciato temporale è chiaro: chiusura entro novembre per mettere il nuovo ds nelle condizioni di guidare la sessione di gennaio. Questo significherebbe avviare immediatamente audit interni su rosa, obiettivi e relazioni con gli agenti, oltre a consolidare la mappatura dei profili già monitorati. In parallelo, la Juventus dovrà definire con il Genoa ogni passaggio formale, rispettando i tempi della controparte e gestendo con attenzione la comunicazione verso l’esterno per non alterare equilibri tecnici nei rispettivi ambienti.
Dal punto di vista operativo, l’impatto si vedrebbe presto: incontri con staff e area performance per allineare i criteri di scelta, confronto con l’allenatore sulle esigenze immediate e sulle priorità di ruolo, verifica delle opportunità in uscita per ottimizzare il monte ingaggi. Ottolini arriverebbe con un bagaglio di contatti consolidati e una lista di target già valutati, così da muoversi rapidamente quando il mercato si aprirà alle prime occasioni tattiche—dai prestiti con diritto ai parametri zero in scadenza estiva.
Un altro capitolo riguarda i rinnovi. La linea è coniugare sostenibilità e competitività attraverso strutture di bonus legate a presenze, obiettivi di squadra e rendimento. È una cornice in cui un ds abituato a valorizzare, più che a stravolgere, può fare la differenza nelle trattative con i profili in crescita e con gli elementi cardine dello spogliatoio, proteggendo il patrimonio tecnico senza sforare i paletti economici fissati dal club.
Nel medio periodo, la Juventus si attende un modello decisionale più snello, con ruoli definiti e responsabilità chiare. Comolli fissa il perimetro e la governance, Modesto tutela l’identità tecnico-tattica, il ds orchestra ingressi e uscite traducendo la strategia in operazioni concrete. Un triangolo che, se oliato, può ridurre errori e tempi morti, rendendo la squadra più reattiva alle dinamiche di un mercato sempre anticipato e competitivo.
La direzione è presa: puntare su un dirigente che conosce la casa e che ha dimostrato di saper costruire valore. Se i tempi saranno rispettati, novembre può diventare il mese dello scatto organizzativo. Poi toccherà al campo e al mercato di gennaio misurare l’efficacia della scelta. La Juventus, intanto, ha mandato il segnale che serviva: accelerare adesso per essere pronta domani.
