Calcio in lutto: botta tremenda per il Sud Italia | Era una leggenda

Per tutta Italia e in particolare per il meridione è un giorno triste. Si è spenta una figura simbolo del calcio.

Nelle scorse ore è stata resa ufficiale una delle notizie peggiori che il calcio italiano potesse ricevere. Si è infatti spenta una vera e propria leggenda di questo sport, un uomo che ha segnato in modo indelebile una pagina del calcio in tutto il paese.

Si è spento a Cosenza, nella città che tanto amava, all’età di 80 anni. Per anni è stato il volto che ha raccontato il calcio calabrese, ma era noto in tutta Italia per essere comparso in alcune delle trasmissioni calcistiche più famose e apprezzate.

È dunque un giorno di lutto per tutto il calcio. A ricordare quest’uomo sono stati i più grandi club italiani e non solo.

Era Santi Trimboli, storico volto e voce della TGR Rai Calabria e indiscusso protagonista di alcune delle trasmissioni che hanno fatto la storia del giornalismo sportivo italiano. Da 90esimo minuto a Stadio Sprint passando per la Domenica Sportiva, lascia un vuoto profondo nel mondo dell’informazione e soprattutto in coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare il suo fianco.

Si è spento lo storico giornalista sportivo

Malato da tempo, Santi Trimboli era malato da tempo. La sua carriera era iniziata come giornalista professionista nel 1973 al Corriere del Giorno di Taranto e alla Gazzetta del Sud di Messina. caposervizio al Giornale di Calabria e poi addetto stampa della Figc regionale, aveva collaborato anche con la Stampa di Torino e con il Corriere dello Sport.

Ben presto la sua passione per lo sport era arrivata in televisione, diventando un punto di riferimento del racconto sportivo soprattutto in Calabria. L’ingresso in Rai avvenne negli anni Ottanta, dando inizio a un lungo percorso professionale che lo portò a trascorrere ben 25 anni nella sede regionale calabrese, fino a ricoprire il ruolo di vicecaporedattore.

Santi Trimboli e l’esperienza come professore

Nel 2014, Trimboli fu docente di Etica della comunicazione e del Sistema dei mass media all’Università della Calabria, all’interno di un master in management del turismo. Con rigore e disponibilità trasmise agli studenti l’importanza di un giornalismo basato sull’etica, sulla responsabilità e sulle capacità di leggere i cambiamenti del “villaggio globale”.

Con la sua scomparsa, la Calabria e il giornalismo sportivo italiano perdono una delle loro figure più autorevoli e stimate. Resta il ricordo della sua voce che ha raccontato una pagina indelebile del calcio.