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Era il braccio destro di Del Piero, ma la coca lo ha rovinato | Squalificato dal calcio per 17 anni

Alex Del Piero - fonte Lapresse - mondosportivo.it

Alex Del Piero - fonte Lapresse - mondosportivo.it

Dalla Juventus è passato alla tossicodipendenza: ecco tutta la sua storia, dalle difficoltà fino alla rinascita.

La sua è una delle storie più complicate del calcio. Non è di certo l’unico giocatore ad aver affrontato momenti difficili. Spesso, dietro a quelle vite fatte di lusso e di sfarzi, si nascondono fragilità importanti, proprio come in questo caso.

Il nome di cui parliamo oggi è quello di uno dei più grandi calciatori che siano mai passati per l’Italia. Ha giocato per le squadre più importanti della Serie A, come la Juventus, dove ha avuto l’onore di affiancare niente meno che Alex Del Piero, formando una coppia iconica.

Ad un certo punto, però, la sua carriera ha subito una svolta imprevista e a dir poco drammatica. Ovvero la tossicodipendenza, che ha inevitabilmente condizionato la sua carriera, fino a quel momento destinata ad essere iconica. Stiamo parlando di Jonathan Bachini, che ha da poco compiuto 48 anni.

Negli scorsi giorni, però, la sua vicenda ha subito una svolta. La Procura Nazionale antidoping del Coni ha infatti accolto la sua richiesta di revisione della radiazione a vita per uso di cocaina. Si riaprono quindi per lui le porte del calcio.

La storia di Jonathan Bachini, dalla cocaina alla rinascita

Dopo due squalifiche, l’ex centrocampista passato tra le altre per Udinese, Juventus e Brescia era stato radiato a vita. Ora la normativa è cambiata. In una recente intervista a La Gazzetta dello Sport, Bachini ha parlato della sua storia e delle difficoltà vissute in questi anni.

“Sono passato dalla fama del calciatore di Serie A a quella del giocatore radiato per la cocaina. Ho sbagliato, ho pagato, però non ho mai fatto male a nessuno. Quasi tutti mi hanno voltato le spalle. Soltanto Edoardo Piovani, team manager del Brescia, ha continuato a starmi vicino. È stato lui a farmi conoscere Anna, l’avvocato che mi ha accompagnato in questo percorso. Ho scontato la mia pena e posso permettermi di camminare a testa alta”, ha affermato durante l’intervista al quotidiano sportivo.

Jonathan Bachini con la maglia del Brescia - fonte Lapresse - mondosportivo.it
Jonathan Bachini con la maglia del Brescia – fonte Lapresse – mondosportivo.it

Il futuro di Bachini

Bachini ha parlato degli ultimi venti anni, svelando di aver lavorato come cameriere e portuale. Ora, però, è pronto per tornare nel mondo del calcio. “Certo che voglio tornare, è quello il mio settore. Da quando sono bambino, il calcio è la mia vita: voglio iscrivermi ai corsi per diventare allenatore e magari direttore sportivo, capire cosa mi piace e cercare un ruolo adatto a me. Magari lavorerò con i giovani, oppure farò lo scout. Non lo so, però sono sicuro che il calcio rappresenti il posto giusto per me“, ha raccontato.

“Ora posso prendere il tesserino ed entrare nello staff di Guardiola“, ha poi concluso Bachini scherzando a proposito del suo futuro, affermando poi che “Quando sei un calciatore e hai 29 anni non ti sei ancora posto domande su cosa fare ‘da grande’. Ora voglio recuperare il tempo che ho perso. La vita è bella adesso: a 48 anni c’è tanto ancora da scrivere“.