5 anni per droga: esplode il caso in serie A | Arbitro beccato dalla polizia, adesso è in galera

Arbitro/ fonte Lapresse- mondosportivo.it
Scoppia il caso di droga in Serie A, che vede coinvolto un direttore di gara: dopo essere stato beccato dalla polizia, ora l’uomo dovrà scontare ben 5 anni di carcere.
L’utilizzo della droga nel mondo del calcio è un tema delicato che, nel corso degli anni, ha coinvolto diversi calciatori, mettendo in luce il lato oscuro di uno sport seguito da milioni di persone. Sebbene il calcio promuova valori come disciplina, sacrificio e rispetto delle regole, non sono mancati episodi in cui alcuni atleti hanno ceduto all’uso di sostanze stupefacenti, per motivi diversi: pressione mediatica, stress, dipendenze pregresse o semplici errori di gioventù.
Nel corso della storia, nomi importanti sono finiti sotto i riflettori per casi legati alla droga. Diego Armando Maradona, leggenda del calcio mondiale, ha avuto diversi problemi con la cocaina durante e dopo la sua carriera. Più recentemente, anche altri calciatori hanno affrontato sospensioni e sanzioni per l’uso di sostanze proibite, talvolta legate a contesti di doping, talvolta a uso ricreativo.
Questi episodi evidenziano come, nonostante la fama e i successi, i calciatori restino persone vulnerabili, esposte alle stesse debolezze di chiunque altro. Purtroppo alle volte le ragioni che vedono il coinvolgimento di calciatori o di altri personaggi del mondo del pallone con la droga, sono ben altre.
Dal vizio allo… spaccio
Come abbiamo detto in precedenza, gran parte dei calciatori o di coloro che lavorano nel mondo del calcio, si invischiano con la droga per un vizio o ancora per migliorare le proprie prestazioni.
Purtroppo però ci sono stati anche dei casi in cui queste situazioni si sono venute a creare in quanto i diretti interessati avessero problematiche economiche, che gli hanno indotti ad esempio allo spaccio. E’ stato proprio questo il caso in cui un po’ di tempo fa è rimasto coinvolto un arbitro italiano.

Condannato a più di 5 anni
Ad aprile del 2024 Rosario D’Onofrio, ex procuratore capo dell’AIA, è stato condannato a scontare ben 5 anni e 8 mesi di carcere per traffico internazionale di droga.
Uno scandalo vero e proprio dunque, che in qualche modo coinvolge anche il mondo del pallone, visto il ruolo ricoperto in passato dall’uomo.