Dramma in campionato: è morto a 23 anni | La squadra in lutto chiede un minuto di silenzio

Lutto - fonte Lapresse - mondosportivo.it
La scomparsa del giovane ha spinto la squadra a chiedere un minuto di silenzio. Che, però, è stato negato. E scoppia la polemica.
C’è una vicenda del calcio italiano che sta suscitando alcune pesanti e inevitabili polemiche. Al centro della questione vi è un arbitro che negato il minuto di un silenzio per un giovane calciatore venuto a mancare alla giovanissima età di 23 anni.
Si tratta di una vera e propria tragedia per il mondo del calcio italiano. Il ragazzo è rimasto infatti vittima di un improvviso malore che non gli ha lasciato scampo e ha interrotto la sua giovane vita.
A riportare la vicenda è calciomantovano.it. La vicenda ha avuto luogo infatti in questa provincia, ancora scossa per la morte di un giovane che aveva ancora tutta la sua vita davanti e avrebbe potuto dare ancora molto al calcio mantovano e italiano.
Il clamore suscitato da questa vicenda è davvero molto. Non solo per la morte improvvisa di questo calciatore ma soprattutto dopo che l’arbitro ha deciso di negare il minuto di silenzio prima della partita.
Muore a 23 anni, ma il minuto di silenzio viene negato
La partita al centro di questa brutta vicenda è quella del Girone C di Eccellenza che si è giocata tra il Castellana e la Città di Albino. La partita è terminata 2 a 1 in favore dei padroni a casa, ma non sarà ricordata per il risultato. A suscitare clamore è stata infatti la decisione presa dall’arbitro dopo la richiesta dei giocatori della Castellana di rispettare un minuto di silenzio in omaggio a Manuel Calandrino, scomparso a 23 anni per via di un malore fatale.
La richiesta, arrivata sia dai compagni di squadra che dalla dirigenza, non è stata però accolta dal direttore di gara. La motivazione ha a dir poco del surreale, ma è prevista dal regolamento. Ovvero, in questi casi serve un precedente consenso dagli organi competenti.

Una decisione che fa discutere
La decisione dell’arbitro, pur essendo motivata dal regolamento, appare decisamente esagerata. L’eccessiva burocrazia che riguarda momenti di questo genere non ha permesso alla Castellana di omaggiare la scomparsa di un amico e compagno di squadra, un 23enne scomparso giovanissimo.
La polemica ovviamente non è mancata. Pur avendo accettato la decisione, la Castellana è rimasta amareggiata per via di una scelta che è apparsa troppo legata al regolamento e poco ai sentimenti dei giocatori.