Vietate le parolacce ai piloti, arriva la squalifica: Hamilton è una furia | Decisione della Federazione

Lewis Hamilton - fonte X - mondosportivo.it
Il nuovo regolamento della Fia non lascia scampo al pilota inglese: ecco che cosa prevede la norma anti volgarità.
C’è aria di grande fermento tra le scuderie di Formula 1. Il nuovo regolamento approvato nelle ultime ore dalla Federazione Internazionale dell’Automobile sta facendo discutere non poco tutti gli appassionarti di motorsport.
Poche ore prima del Gran Premio di Miami di questo fine settimana, infatti, è arrivata una notizia che ha sconvolto non poco tutti i tifosi, ma anche gli stessi piloti. Entrano infatti in vigore norme nuove per quanto riguarda il comportamento etico.
Al centro della questione, in particolare, vi sarebbe l’Appendice B del Codice Sportivo Internazionale della Federazione. Il presidente della Fia, Mohammed Ben Sulayem, aveva annunciato diverse settimane norme più rigide per quanto riguarda il comportamento dei piloti, in particolare in riferimento a espressioni blasfeme e parolacce.
La novità aveva inevitabilmente attirato critiche verso la Fia. Non solo dai tifosi, ma anche dagli stessi piloti. Aprendo così ad una modifica della normativa. E di recente a schierarsi contro questa decisione è stato anche Lewis Hamilton: ecco che cosa ha detto.
I piloti contro la legge “Anti parolacce”
Il primo pilota a parlare è stato in realtà George Russell. Il pilota della Mercedes, portavoce della GPDA (ovvero l’associazione che tutela i piloti), ha sottolineato di non volersi sbilanciare sulla decisione di Ben Sulayem di riaprire la questione relativa al Codice Sportivo.
La sensazione di Russell (così come di altri piloti) è che Ben Sulayem stia usando il tema per rimanere a capo della Fia. Il pilota della Mercedes ha poi chiesto all’ex compagno Lewis Hamilton di intervenire sulla questione. Il sette volte campione del mondo ha deciso di dire la sua senza filtri, come ci ha sempre abituati.

Le dichiarazioni di Hamilton
Il pilota inglese, che quest’anno corre per la Ferrari, non si è tirato indietro e ha deciso di dire la sua senza filtri, come ha sempre fatto. “Penso che in definitiva la GPDA sia molto unita. Vogliamo essere in grado di lavorare a stretto contatto con la FIA. Penso che tutti, tutti noi, vogliamo continuare a lavorare insieme per migliorare questo sport. A livello di comunicazione, la sfida sembra in salita”, ha detto Hamilton.
Le sue dichiarazioni sono poi continuate: “Noi piloti non abbiamo il potere, non abbiamo una poltrona al tavolo del potere e questo, secondo me, deve cambiare. Se si guarda ad altri sport che hanno dei sindacati, questo potrebbe essere qualcosa che entra in gioco a un certo punto. Non vogliamo controllare le cose, vogliamo solo collaborare di più con chi prende le decisioni e far sentire la nostra voce. In sintesi, le persone che prendono decisioni per altri, persone che non si sono mai trovate in quella posizione, è bene che possano avere un punto di vista dal punto di vista dei piloti, ed è quello che stiamo cercando di fare”, ha concluso.