Firma il contratto, ma il club non esiste: truffa al giocatore | 500 mila euro di debiti

Firma sul contratto - fonte Pexels - mondosportivo.it
La vicenda ha raccolto il clamore di tutta Italia. Si tratta di una delle più grandi truffe sportive di sempre: ecco cosa è successo.
Il mondo del calcio non è sempre e solo divertimento, sport e competizione. Dietro a tutto ciò vi sono, purtroppo ancora troppo spesso, un vasto numero di truffe anche piuttosto incredibili, proprio come quella di cui parliamo oggi.
Immagina di firmare il contratto con un grande club. Ovviamente tutti sono felici e entusiasti quando ciò avviene, ma non sempre le cose vanno a buon fine. Come in questo caso, che ha raccolto un clamore senza alcun precedente in Italia e non solo.
Il protagonista di questa vicenda è un noto ex portiere che nella sua carriera è passato per squadre come la Cremonese e il Benevento. Si tratta di Marco Paoloni. Non è però lui ad essere stato truffato: le indagini hanno scoperto che l’ex portiere, terminata la sua carriera da giocatore, ha iniziato quella da truffatore.
Ora per Paoloni iniziano dei guai legali non da poco che lo porteranno a pagare una multa altissima, ma anche al carcere. Ecco che cosa è successo secondo le ricostruzioni delle autorità.
Truffa al giocatore: firma, ma la squadra non esiste
La vicenda sta raccogliendo un clamore incredibile. Il protagonista è Marco Paoloni, ex portiere condannato dal tribunale di Pordenone per un anno, un mese e 15 giorni di reclusione (oltre che alla multa da 500.000 euro). Questo per aver truffato un giovane calciatore di soli 22 anni.
Le accuse a carico del giocatore riguardano un contratto di lavoro con il Fussball Club Wil, una squadra della Serie B svizzera. Peccato che il contratto proposto da Paoloni, che si è posto come intermediario calcistico, in realtà non fosse mai stato esistito. Al centro dei finti accordi anche un fittizio accordo di sponsorizzazione con Nike.

Come è finita la truffa di Paoloni
Il giovane calciatore 22enne, attirato dall’offerta, ha versato 2.200 euro sulla PostePay di Paoloni. L’ex portiere ha giustificato questa spesa per via delle spese di consulenza, visite mediche e redazione del contratto, che però non è mai arrivato. Alla fine, Paoloni è letteralmente sparito e ha smesso di rispondere i messaggi.
La truffa è venuta a galla grazie ad una telefonata della società sportiva del ragazzo al club, che ha negato qualsiasi collaborazione con Paoloni. Il 22enne ha sporto denuncia presentando le prove del raggiro, portando così alla condanna nei confronti dell’ex portiere.