Thiago Motta non lo ha fatto mai giocare: mandato a casa dopo 10 anni di Juve | Altro capitano fatto fuori

Thiago Motta - fonte Lapresse - mondosportivo.it
Dopo aver passato così tanti anni coi bianconeri, inizia la sua nuova avventura: ecco quale maglia indosserà da ora in poi.
Nessuno si sarebbe mai aspettato che questo giorno potesse arrivare. Di certo, ad essere rimasto sorpreso sarà stato anche lui stesso, che si è trovato fuori dalla porta della Juventus da un giorno all’altro dopo così tanti anni.
I tifosi non ci credono e stanno mostrando tutta la loro incredulità per una scelta che ha sorpreso tutti. Dopo 11 anni passati con la maglia bianconera era diventato sicuramente una bandiera della Juventus, ma alla fine le decisioni sono state altre.
La vicenda appare ancora più incredibile se si pensa alla giovane età di questo calciatore, che quest’anno compirà 22 anni. È nato infatti nel 2003 ed è letteralmente cresciuto nel settore giovanile bianconero.
Da tempo indicato come la prossima stella della Juventus, alla fine andrà a giocare da un’altra parte. Ecco di chi si tratta e il toccante messaggio pubblicato sui social per salutare la società bianconera.
Dopo 10 anni, addio alla Juventus
Il protagonista di questo addio è Gabriele Mulazzi. L’esterno classe 2003 è stato una presenza costante nelle giovanili della Juventus e ha raggiunto importanti traguardi nella sua carriera. Ha debuttato con la Juventus Next Gen pochi giorni dopo il suo diciottesimo compleanno ed ha anche raggiunto la finale di Coppa Italia Serie C nel 2023.
Mulazzi è stato anche protagonista con la maglia della nazionale Under 19, arrivando fino in semifinale agli Europei 2022. Vivrà una nuova avventura con il Sion, squadra che gioca in Svizzera, lasciando Torino per la sua prima avventura all’estero.

L’addio di Mulazzi e le dichiarazioni su Instagram
Il calciatore ha pubblicato un toccante messaggio su Instagram con cui ha dato addio alla Juventus. “Difficile trovare le parole per salutare quella che è stata casa per 11 lunghi e bellissimi anni. Sono arrivato che ero poco più di un bimbo e mi hai accompagnato nell’adolescenza, fino a rendermi uomo. Mi hai insegnato cosa significa la parola appartenenza, il senso di responsabilità, l’importanza del sacrificio e della dedizione“, si legge.
Il messaggio poi continua così: “Sei stata come una seconda famiglia, mi hai educato e migliorato ogni giorno, spingendo sempre più in alto l’asticella. Sei stata un’insegnante severa, esigente, ma che ha sempre saputo riconoscere i meriti quando necessario. Con te ho imparato che vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta. Ho appreso che le sconfitte e le delusioni, per quanto dolorose, sono e saranno sempre un nuovo punto di partenza. Grazie non sarà mai abbastanza, ma è tutto ciò che posso dirti, il resto sarebbe superfluo. Grazie Juventus“.