Il verdetto peggiore: Sinner, adesso il ricorso è IMPOSSIBILE | Bomba della Wada

Jannik Sinner - fonte Ansa Foto - mondosportivo.it
Le cose si mettono male per il tennista altoatesino. La sentenza si avvicina e vincere sembra essere diventato impossibile.
Solo qualche giorno fa, Jannik Sinner poteva festeggiare la vittoria degli Australian Open. Il torneo di Melbourne ha visto il suo secondo trionfo consecutivo dopo aver battuto in finale il tedesco Alexander Zverev.
Ora invece Sinner si trova ad affrontare una situazione ben più complicata. Da ormai diversi mesi tiene banco la questione doping. Inizialmente scagionato da tutte le accuse per l’assunzione della sostanza Clostebol, il tennista altoatesino ora si trova a difendersi dalle pesanti accuse.
Nelle ultime settimane non si è parlato di altro. C’è chi è convinto della buona fede di Sinner e c’è chi invece lo accusa. In particolare, l’italiano è stato colpito da alcuni attacchi soprattutto per via di un presunto trattamento di favore delle autorità del tennis nei suoi confronti.
L’udienza avrà luogo tra il 16 e il 17 aprile. La Wada ha presentato il ricorso dopo l’iniziale assoluzione del tennista. A decidere e a esaminare la richiesta di squalifica sarà il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna. Ma quanto è pericolosa davvero la Wada?
Vincere contro la Wada sembra impossibile
Le cattive notizie purtroppo sembrano non mancare. La Wada ha infatti vinto nove dei dieci ricorsi presentati negli ultimi cinque anni ed è spesso stata in grado di ribaltare sentenze di primo grado considerate fragili. La buona notizia è invece che il caso di Sinner è diverso e la sua assoluzione sembra poggiare su basi più solide: l’esito non è dunque così scontato come può sembrare.
La Wada, dunque, ha dei precedenti. Tra i più famosi quello del 2019 che vedeva coinvolto il maratoneta rumeno Sorin Minera, squalificato per quattro anni dopo che la giustizia nazionale lo aveva assolto. C’è stato poi il caso del 2021 della canoista Aleksandra Dupik, anche lei condannata a quattro anni di squalifica.

La Wada ha anche perso: il caso del 2020
La Wada non è imbattibile. C’è stata infatti anche una sconfitta negli ultimi cinque anni. Il Tas respinse infatti il ricorso contro la riduzione della pena per la nuotatrice australiana Shayna Jack. Affermò infatti che l’accusa di doping, in quel caso, non era dimostrabile.
Le speranze che Sinner riesca a ribaltare il ricorso non sono dunque poche. Si tratta di un precedente favorevole per il tennista. Tutta l’Italia, intanto, fa ovviamente il tifo per lui.