Era una promessa del calcio, adesso è morto da latitante | Vita folle a soli 30 anni

Lutto nel mondo del calcio - fonte Freepik - mondosportivo.it
La sua storia è tra quelle più tristi del mondo del calcio. Si è suicidato dopo una vita difficile: ecco che cosa è accaduto.
Spesso si tende a pensare che la vita dei calciatori sia fatto solo di lusso, di sfarzi e di notorietà. Non si pensa spesso che dietro questa vita all’apparenza perfetta si possano nascondere molti problemi, anche psicologici.
La storia di questo calciatore è la testimonianza di una vita difficile. Questo nonostante il protagonista di questa vicenda fosse una delle più giovani promesse del calcio. Alla fine, però, il destino ha preso un’altra piega.
La sua vita intensa e particolare è terminata qualche giorno fa con il suicidio. È avvenuta nei pressi di Bassecourt, città natale dell’ex calciatore, nel Canton Giura (in Svizzera) Aveva 71 anni, ma da 36 anni era latitante e di lui si erano completamente perse le tracce.
L’identificazione del corpo è avvenuta tramite le analisi del DNA. Dopo aver esordito nel mondo del calcio professionistico, alla fine la vita di questo giocatore è andata in tutt’altra direzione, ovvero verso il crimine. Probabilmente il suo destino sarebbe stato diverso se avesse invece continuato a giocare a calcio.
Dal calcio al crimine, la fine di un grande talento
Si chiamava Marco Muller e negli anni settanta era tra i più talentuosi centrocampisti del calcio svizzero. Giocava per gli Young Boys di Berna e prometteva una carriera brillante. Qualcuno affermava infatti che avrebbe potuto imporsi anche a livello internazionale. Alla fine, però, il suo nome sparì dagli archivi calcistici dopo la stagione 1973 / 1974.
Muller divenne infatti un criminale. Fu protagonista di alcune rapine spettacolari e in poco tempo accumulò un bottino di tre milioni di franchi, che non sono mai stati recuperati. La sua abilità nel crimine, unita al rifiuto di usare la violenza, divenne talmente famosa al punto che fu rinominato “Robin Hood“.

La fine di Marco Muller
Nella sua vita, Muller è stato arrestato per ben due volte, ma è sempre riuscito a fuggire dalle autorità. Dalla fuga dal penitenziario di Thorberg, la sua esistenza è diventata un mistero. C’è chi pensava fosse in Francia, chi invece lo collocava in Belgio. Secondo le ricostruzioni, sarebbe tornato a casa solo per commettere il gesto estremo, gettandosi sotto un treno vicino a Bassecourt.
Con il suo suicidio, Muller chiude uno dei capitoli più affascinanti del mondo del calcio svizzero e internazionale. Con il tempo, il “Robin Hood” svizzero era diventato una vera e propria leggenda.