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ESCLUSIVA MS – Bagni: “Maradona-Messi? Questione di carisma e personalità”

L’infinita querelle che riguarda due campionissimi del calcio argentino e mondiale, Diego Armando Maradona e Lionel Messi, vista dalla prospettiva di chi ha conosciuto benissimo El Pibe e ha parlato dell’argomento con lui: Salvatore Bagni, in esclusiva per MondoSportivo, dice la sua.

Non c’è paragone. Voglio bene anche a Messi, ma basterebbe fermarsi un attimo a ragionare e non solo sulle qualità individuali. Nonostante lo stesso Maradona, con cui abbiamo parlato di questo argomento, sostenesse che Lionel fosse l’unico ad avvicinarsi a lui. Ma la differenza, con tutto il rispetto per l’attuale capitano dell’Argentina, la si vede quando non è al meglio: Messi, in quelle giornate negative che possono capitare, non fa la differenza. Perché trasmette poco ai compagni“.

Diego, quando non era in giornata, trasmetteva ugualmente tanto alla squadra. Perché si metteva in prima fila, sempre e in qualsiasi condizione. E il carisma: lo ha sempre detto… Questo frangente rappresenta il 50% di un giocatore. Quando non stai bene, devi trovare comunque la soluzione per essere utile ai tuoi compagni. Diego faceva sempre la differenza e il gap è notevolissimo tra Maradona e Messi, parlando di questo. Ripeto: tecnicamente gli si avvicina, mentre dal punto di vista del carisma e della personalità siamo lontani“.

Maradona riusciva a far dare il 30% in più del proprio potenziale a tutti i compagni, anche quando non era al meglio. Un campione deve essere il primo a trascinare la squadra, senza farsi condizionare dall’andamento della partita. Diego, per questo, era amato. Ci metteva sempre la faccia. Sosteneva che ci fosse un aspetto positivo anche quando lo marcavano in due o tre: “Datemi la palla! Anche se non sono al meglio. Vuol dire che, numericamente parlando, qualche altro compagno sarà libero”. Con tutto il rispetto per Messi che tecnicamente è il miglior giocatore del mondo in questo momento, siamo lontani. Lionel ha giocato dei campionati del mondo, però non ha avuto lo stesso impatto. Parlo soprattutto dal punto di vista caratteriale“.

Chi osserva si fa attrarre dalle giocate tecniche, siamo d’accordo! E poi? Dopo questo cosa resta? Ci sarà un motivo per cui Diego sia stato amato da tutto il popolo argentino: per il suo carattere, per aver lottato contro i poteri forti, per essersi messo sempre a combattere per i compagni. Lui è stato unico. Non gli importava fare anche una brutta figura, contava solo il risultato della squadra“.


LA SCHEDA

Salvatore Bagni, classe 1956, è stato uno dei migliori giocatori italiani tra la fine degli anni ’70 e il primo Napoli di Maradona, quello che nel 1987 conquistò Scudetto e Coppa Italia. Prima ala dinamica e poi gran combattente in mezzo al campo, ha vestito anche le maglie di Carpi, Perugia, Inter e Avellino. 41 presenze in Nazionale, con la partecipazione alle Olimpiadi ’84 e ai Mondiali di Messico ’86, a cui si riferisce la foto sopra (alla fine di Italia-Argentina, abbracciato proprio da El Pibe de Oro, amico fraterno di Bagni fino alla sua scomparsa). Nel post agonismo è rimasto nel calcio italiano con vari ruoli, facendosi apprezzare pure come commentatore televisivo dalla spiccata cultura sul calcio internazionale. Conoscenze affinate con la sua agenzia (BE GR8 Sport Management Company), che vede Bagni lavorare a stretto contatto con il figlio Gian Luca, agente FIFA. La compagnia si occupa di intermediazione e scouting a livello internazionale, tra le sue principali attività.

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