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I Pionieri del Calcio – Stamford Bridge e il cane di Gus Mears: gli albori del Chelsea

Henry Augustus Mears, per tutti “Gus”, era un uomo d’affari londinese. Nel 1904, assieme al fratello Joseph, aveva acquistato lo Stamford Bridge Athletics Ground e successivamente il vicino giardino del mercato. Lo Stamford Bridge era stato costruito quasi trent’anni prima e fino ad allora aveva ospitato il London Atlethics Club, una società che praticava prevalentemente atletica. L’intenzione dei fratelli Mears era quella di trasformarlo nel più bel campo di calcio del paese. Lo stadio, realizzato completamente in mattoni, era situato in una posizione strategica, al confine con la zona di Fulham Road. Quando ottenne la proprietà, Gus propose l’affitto del campo al Fulham FC, ma il club declinò l’offerta per motivi economici.

Un anno dopo la sua acquisizione il campo sportivo non era stato ancora utilizzato. Nessuno voleva pagare il prezzo di locazione stabilito da Mears. Gus era talmente sfiduciato che aveva pensato anche di vendere il sito. Aveva ricevuto una ricca offerta da parte della Great Western Railway Company, che voleva utilizzarlo come deposito di carbone. L’idea iniziale di renderlo lo stadio più importante d’Inghilterra sembrava destinata a naufragare. Ma una domenica mattina accadde qualcosa di buffo che lo convinse a continuare nel suo progetto. E fu grazie al suo… cane. Mentre stava camminando per Fulham assieme al collega Frederick Parker, sostenitore della tesi che lo stadio non andasse venduto, il suo Scotch Terrier morse l’amico. Mears si volse preoccupato, ma vide che Parker non era per nulla arrabbiato e che, anzi, aveva reagito con una grassa risata. Decise allora di seguire il consiglio dell’amico.

Viste le difficoltà a reperire un locatario, a Mears venne una brillante idea. Avrebbe fondato una propria squadra di calcio. L’incontro si tenne il 10 marzo 1905, presso il pub Rising Sun (che oggi si chiama Butcher’s Hook) situato di fronte all’entrata dello Stamford Bridge su Fulham Road. I partecipanti all’assemblea, dopo aver vagliato alcuni nomi come Stamford Bridge FC, Kensington FC e London FC, optarono per Chelsea FC. La denominazione della neonata società calcistica derivava dal quartiere adiacente, il Royal Borough of Kensington and Chelsea.

Quando era stato costruito inizialmente, Stamford Bridge era un impianto destinato all’atletica. Gli spettatori erano separati dal campo di gioco su tutti i lati dalla larghezza della pista d’atletica e sui lati nord e sud la separazione era particolarmente ampia. Lo stadio aveva un’unica tribuna da 5.000 posti situata sul lato est. Mears aveva affidato la ristrutturazione al celebre architetto Archibald Leitch, il quale aveva già ricostruito molti stadi, tra cui il vicino Craven Cottage, casa del Fulham FC. Lo Stamford Bridge potè ospitare 100.000 persone e divenne il secondo stadio più grande d’Inghilterra dopo il Crystal Palace. Il Chelsea era pronto a competere. Provò a entrare nella Southern League, ma Tottenham e Fulham si opposero. Chiese quindi di essere ammessa alla Football League e stavolta la richiesta ebbe successo. Senza aver mai fatto una partita di calcio, il Chelsea si poté iscrivere alla Seconda Divisione.

Gus Mears non visse così a lungo per poter vedere il Chelsea giocare con continuità in Football League. Morì prematuramente nel 1912, all’età di trentanove anni. Ma perlomeno ebbe la possibilità di veder realizzato il suo sogno, quello di avere uno stadio gigantesco. Fu grazie alla sua perseveranza lui, all’insistenza di un amico e al morso di un cane che quel progetto tanto agognato aveva potuto prendere vita.

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