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Il calcio femminile americano sconvolto dagli abusi

calcio-femminile-nazionale-usa-stati-uniti-lloyd-rapinoe-ellis-de-blasio-world-cup-us-women-soccer-shutterstock_296855549 calcio femminile americano

lev radin / Shutterstock.com

Tempo fa scrissi un articolo dal titolo “La US Soccer riconosce la parità di salario tra calcio maschile e femminile” in cui spiegavo come l’annosa lotta delle calciatrici statunitensi sull’equiparazione dei salari tra uomini e donne fosse arrivata al termine con la vittoria da parte delle giocatrici americane della causa per discriminazione retributiva contro la US Soccer Federation, la Federazione di calcio statunitense.  Ora mi trovo a dover parlare di nuovo del calcio femminile americano ma questa volta sono una luce del tutto diversa e sicuramente più sgradevole. È infatti uscito il rapporto sull’investigazione indipendente svolta nel calcio femminile professionistico americano riguardante le accuse di comportamento abusivo e di molestie sessuali ordinato dalla United States Soccer Federation alla King & Spalding ed eseguito dall’ex vice procuratore generale degli Stati Uniti Sally Yates. E i risultati sono estremamente spiacevoli.

L’indagine indipendente ha infatti messo in luce una lunga lista di fallimenti da parte degli allenatori e dei dirigenti della National Women’s Soccer League, nonché della stessa Federazione calcistica americana, come si legge nel rapporto di sintesi: “L’indagine ha rivelato una lega in cui l’abuso e la cattiva condotta, nella forma di abusi verbali ed emotivi e cattiva condotta sessuale, erano diventati sistemici, abbracciando più squadre, allenatori e vittime. Gli abusi nella NWSL sono radicati profondamente nella cultura del calcio femminile, a partire dai campionati giovanili, dove si normalizza l’allenamento verbalmente offensivo e si rendono indistinguibili i confini tra allenatori e giocatrici”.

Il rapporto include una rivelazione precedentemente non diffusa sul modo in cui il Racing Louisville ha licenziato Christy Holly come manager nell’agosto 2021. Il rapporto descrive in dettaglio come Holly avrebbe convocato a casa sua per una sessione video una giocatrice, identificata poi in Erin Simon, dicendole che l’avrebbe toccata sul seno e sui genitali per ogni passaggio sbagliato, masturbandosi poi davanti alla giocatrice. L’abuso da parte degli allenatori non è sempre stato di natura sessuale, secondo il rapporto, con l’ex manager dei Chicago Red Stars Rory Dames tra coloro che hanno abusato verbalmente ed emotivamente di giocatori attraverso filippiche incessanti e degradanti, manipolazione delle giocatrici e ritorsioni contro coloro che avevno tentato di farsi avanti e portare alla luce il tutto.

Il rapporto punta il dito non solo contro la Federazione (la USSF), ma anche contro la Lega calcistica femminile americana (la NWSL) e le squadre stesse, che non solo hanno ripetutamente omesso di rispondere in modo appropriato di fronte alle segnalazioni delle giocatrici e alle prove di abusi, ma hanno anche omesso di istituire misure di base per prevenirle e affrontarle, lasciando che gli allenatori responsabili di tali comportamenti si sposteranno da una squadra all’altra praticamente impuniti e addirittura salutati da comunicati stampa che li ringraziavano per il loro servizio, ricevendo riferimenti positivi da squadre che hanno ridotto al minimo o addirittura nascosto la loro cattiva condotta, autorizzando in pratica questi allenatori a continuare il loro comportamento abusivo.

Dopo l’uscita del rapporto proprio Erin Simon ha rilasciato una dichiarazione attraverso una portavoce: “Ci sono troppe giocatrici che soffrono ancora in silenzio perché hanno paura che nessuno le aiuti o le ascolti. Lo so perché è così che mi sono sentita. In molti giorni difficili, solo la mia fede mi ha sostenuto e mi ha fatto andare avanti. Voglio fare tutto ciò che è in mio potere per assicurarmi che nessun altra giocatrice debba provare quello che ho provato io. Questo rapporto permette alle nostre voci di essere finalmente ascoltate ed è il primo passo verso il raggiungimento del rispetto che tutte meritiamo. La mia sincera speranza è che il dolore che tutte abbiamo vissuto e il cambiamento che tutte abbiamo portato siano per il bene del nostro campionato e di questo gioco che tutte profondamente amiamo”.

In una dichiarazione, il presidente dell’USSF Cindy Parlow Cone ha dichiarato: “I risultati di questa indagine sono strazianti e profondamente preoccupanti. L’abuso descritto nel calcio femminile americano è imperdonabile e non dovrebbe aver posto su nessun campo da gioco, in nessuna struttura di allenamento o luogo di lavoro. Come organo di governo nazionale per il nostro sport , US Soccer è pienamente impegnata a fare tutto ciò che è in suo potere per garantire che tutti i giocatori, a tutti i livelli, abbiano un posto sicuro e rispettoso per imparare, crescere e competere. Stiamo convocando i leader del calcio a tutti i livelli in tutto il paese per collaborare alle raccomandazioni in modo da poter creare cambiamenti significativi e duraturi in tutto l’ecosistema del calcio americano”. È quello che ci auguriamo tutti.

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