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Vettel, l’uomo delle prime volte (o quasi)

Sebastian Vettel non poteva scegliere un modo diverso per annunciare il suo ritiro dalla Formula 1 al termine del Mondiale 2022. Il pilota tedesco, che ha sempre detto di mal sopportare i social, si è aperto ieri un profilo Instagram e su quella piattaforma ha annunciato il suo addio allo sport che lo ha reso quattro volte Campione del Mondo con la Red Bull tra il 2010 e il 2013.

Una prima volta, insomma. Un’ennesima prima volta nella carriera del tedesco di Heppenheim. Vettel è infatti andato a punti nella sua prima gara, 8/o nel GP degli USA 2007 corso sulla BMW Sauber per sostituire Robert Kubica. Vettel è stato il primo a portare la Toro Rosso (l’attuale AlphaTauri che però per un romantico della Formula 1 ricorderà sempre la Minardi) sia in pole position che al successo nell’indimenticabile GP d’Italia 2008.

E ancora, Vettel è stato il primo a portare la Red Bull sul trono iridato nel già citato periodo storico. Ed è stato il primo a portare sul podio l’Aston Martin, con il secondo posto nel GP Azerbaigian 2021. Infine, il tedesco è uno dei primi a portare in corsa temi importanti come i diritti della comunità LGBT, tanto per citare un esempio.

Tra le tante prime volte, una è purtroppo pesantemente mancata. Ossia, quella di essere il primo pilota a vincere un Mondiale con la Ferrari nel decennio 2011-2020. Ingaggiato al posto di Fernando Alonso, Vettel ha corso con la scuderia di Maranello tra il 2015 e il 2020, disputando 119 Gran Premi, ottenendo 14 vittorie e 56 podi complessivi. Con massimi risultati i secondi posti del 2017 e del 2018 dietro Lewis Hamilton.

Un quinquennio dove Vettel si è barcamenato con una Ferrari scarsamente competitiva (soprattutto nelle ultime due stagioni in rosso) se confrontata con una Mercedes che ha dominato il periodo dell’ibrido. Ma dove comunque vi sono stati momenti da non dimenticare. Ne rammentiamo tre: Malesia 2015, la prima vittoria di Vettel con la Ferrari con la Rossa che interrompeva un digiuno di successi lungo 33 gare ; Monaco 2017, che ha riportato la Ferrari a vincere nel Principato dopo 16 anni ; Gran Bretagna 2018, con l’audio celebre di Vettel che in italiano urlava: “Qui, in casa loro“, riferendosi alla Mercedes che è sì tedesca ma ha in Inghilterra la base della sua scuderia di Formula 1.

Un audio divenuto poi una maledizione. L’errore che lo fece andare a muro in Germania, nel GP successivo, gli costò col senno del poi il Mondiale. Certo, vincere un titolo con la Ferrari lo avrebbe portato nell’Empireo della Formula 1. Ma quattro titoli iridati e 53 vittorie (finora) bastano e avanzano per incasellarlo tra le leggende della massima categoria automobilistica. E, parafrasando un altro suo celebre audio post-gara: “Grazie, Sebastian. Grazie“.

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