La rivincita di Aliou

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Il Senegal si è laureato campione d’Africa per la prima volta nella sua storia battendo ai calci di rigore l’Egitto. A guidarlo il fiero condottiero dell’ultimo decennio, quell’Aliou Cissé che, sia da giocatore che da allenatore, aveva dovuto inghiottire il boccone amaro della sconfitta in finale. Nel 2002 il Camerun e nel 2019 l’Algeria avevano spento i sogni di gloria di Aliou e di altri milioni di connazionali. Ma stavolta i Leoni della Tarenga hanno assaporato il dolce gusto della rivincita.

Difensore e capitano

La storia di Cissé è una di quelle che vale la pena raccontare. Da giocatore si distingue in Francia e in Inghilterra, divenendo presto un punto fermo della sua Nazionale. I suoi esordi, con la maglia del Lille, poi il passaggio al Paris Saint-Germain. Un triennio a Parigi senza nessun trofeo vinto, seppur con qualche comparsata in Champions League. Erano ancora lontani i tempi degli emiri.

Poi arriva il prestito al Montpellier e la seconda parte di carriera in Inghilterra, con le maglie di Birmingham City, Crystal Palace e Portsmouth. E nel 2006 il ritorno in Francia, per chiudere la carriera con Sedan e Nimes. Nel mezzo la Nazionale, spesso guidata da capitano: come ai Mondiali del 2002, in cui Cissé è uno dei protagonisti e il suo Senegal una delle sorprese della competizione.

La tragedia familiare

I quarti di finale raggiunti in Giappone e Corea del Sud sembrano il preludio di un anno fantastico. Invece, purtroppo, il 26 settembre 2002 succede una cosa che cambia completamente la vita di Aliou. Mentre sta guardando la tv nel suo appartamento nel sud-est di Birmingham riceve una telefonata: un suo amico lo informa che lo Joola, il traghetto su cui viaggiava la famiglia di Cissé, è affondato.

La barca aveva accolto più di mille persone, nonostante la sua capienza fosse della metà. I viaggiatori erano diretti da Zinguinchor alla capitale Dakar: c’erano mamme e bambini, uomini e donne che si dirigevano nella capitale per vendere le merci più svariate, per poter sfamare i propri cari. L’imbarcazione, a causa del maltempo, si ribalta: degli occupanti, solo sessantaquattro riescono a salvarsi. Una tragedia immane. Aliou perde undici familiari, tra zie, zii, nipoti e cugini.

Assistente e commissario tecnico

Nel 2012, a un decennio da quella sciagura, Cissé entra nello staff della Nazionale senegalese. E due anni dopo viene nominato primo allenatore. Nel 2017 il Senegal non va oltre i quarti di finale della Coppa d’Africa, eliminato dal Camerun. Ma la Federazione ripone la massima fiducia in Aliou, che rimane al timone dei suoi Leoni. Nel 2018 partecipa al Mondiale di Russia e il Senegal non sfigura, vincendo all’esordio con la Polonia e pareggiando 1-1 col Giappone. Peccato che arrivi la sconfitta con la Colombia, che lo elimina in un girone non impossibile.

Nel 2019 il Senegal giunge in finale ma è l’Algeria ad alzare la Coppa d’Africa. Sembra la classica maledizione che affligge certe squadre pronte a trionfare ma sempre frenate a pochi metri dal traguardo. Non sarà così. Il 6 febbraio 2022 diventa una data storica per il calcio senegalese e per Aliou, che finalmente può alzare le braccia al cielo in segno di vittoria. Che avrà dedicato a chi è ormai lassù da quasi vent’anni, ne siamo sicuri.

Simone Galli
Simone Galli
Empolese e orgoglioso di esserlo, ha cominciato ad amare il calcio incantato dal mito di Van Basten. Amante dei viaggi, giocatore ed ex insegnante di tennis, attualmente collabora con pianetaempoli.it.

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