Zemanlandia, lavori in corso: il Latina stoppa il Foggia sul pari

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Domenica agrodolce per Zdeněk Zeman, che con il suo Foggia torna a casa dalla trasferta in casa del Latina con un 1-1 che in realtà ha un sapore più amaro che dolce. I pugliesi, tramite virgolettato del proprio allenatore, non nascondevano le velleità di tre punti ma sono protagonisti di una gara “poco zemaniana” nella quale pur in extremis il Latina trova un punto meritato quantomeno per l’impegno profuso sul rettangolo verde del Francioni.

Poco zemaniana perché, pronti via, e al Francioni il centro del ring lo prendono subito i pontini: non si è ancora completato il primo giro di lancette quando Tessiore cerca senza fortuna di sorprendere Alastra di testa. Tra gli incoraggiamenti del pubblico locale i nerazzurri cercano di infilare la difesa foggiana, spesso a ridosso della metà campo (unico tratto zemaniano chiaramente riscontrabile tra le fila foggiane), e ci riescono al 14′ quando Alastra è provvidenziale nel chiudere la porta in faccia al bomber pontino Carletti. A lungo cinti nella propria metà campo, gli ospiti però chiudono il primo tempo in vantaggio: nella prima e unica azione palla al piede, infatti, i rossoneri gelano il Francioni con il gol di Ferrante a premiare un Foggia sorprendentemente sornione.

Nel secondo tempo, anche per il gran caldo, i ritmi calano sensibilmente e anche per questo il Foggia ha vita più facile nel fronteggiare il forcing di un Latina meno pungente; la dea bendata, però, cambia casacca nei secondi quarantacinque minuti e se gli ospiti si mordono i gomiti per i due legni colpiti, i pontini trovano sul gong l’episodio che cambia la partita. Il neo-entrato Sane buca in velocità la difesa foggiana e, steso da Martino (rosso diretto), si guadagna il penalty che Tessiore realizza facendo esplodere di gioia il Francioni che libera la sua felicità per un pari oramai insperato.

In casa Latina, aldilà di un risultato riacciuffato per i capelli che fa morale e classifica i ragazzi di mister Di Donato (sostituto in panchina dal vice Daniele Bedetti causa squalifica) mettono in mostra le note positive già evidenziatesi nelle scorse settimane: i pontini in fatti sono perfettamente a loro agio nel 4-4-2 disegnato dall’ex-calciatore del Palermo, tenendo bene il campo ed evidenziando anche qualche individualità interessante. É il caso, ad esempio, dei subentrati Rossi (classe ’01) e Sane (classe ’00) capaci dalla panchina di risultare determinanti nella rimonta dei pontini, o ancora di Ercolano (terzino destro classe ’02 arrivato in prestito dalla Samp) e Tessiore (altro ex-Samp) autore del gol del pari. Ampio il ricorso alla linea verde, per una squadra che però può contare su una dorsale di esperienza e qualità importanti per la categoria: a guidare la difesa, infatti, è capitan Andrea Esposito (36 primavere ed ex tra le altre di Genoa, Lecce, Bologna, Genoa e Latina pre-fallimento) mentre in cabina di regia trova posto Stefano Amadio (150 presenze in Serie C) e la maglia numero nove è del 25enne Cristian Carletti in gol già tre volte in questo Campionato. La sensazione, in casa Latina, è che nonostante il salto di categoria si arrivato via ripescaggio vi siano tutti i presupposti per il mantenimento della categoria e qualche bella soddisfazione come, ad esempio, il pari imposto al Foggia.

A proposito di Foggia, i pugliesi dimostrano di essere ancora “work in progress”. Poco convincente la prestazione dei pugliesi, raramente capaci di rendersi pericolosi dalle parti di Cardinali; doveroso però sottolineare come, quando riesce, la combinazione palla a terra è fatale ai pontini come nell’occasione del gol del vantaggio. La sensazione è che i ragazzi di Zeman non siano fisicamente in condizione ottimale e, probabilmente, le prossime settimane potranno dare ulteriori riscontri; da Latina, paradossalmente, Zeman può portarsi a casa con soddisfazione la buona gestione del vantaggio di un Foggia che fino alla frittata nel finale di gara soffoca per lunghi tratti della ripresa le velleità di pari dei pontini. Cinismo e tenuta difensiva: aspetti quanto mai sorprendenti da sottolineare per una squadra di Zeman che, senza dubbio, è al lavoro per riaprire quanto prima al pubblico foggiano le porte di Zemanlandia.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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