Champions League, ritorno dei playoff: lo Shakhtar ride ai supplementari, lo Sheriff scrive la storia

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Come ogni fine agosto, arriva dopo una lunga marcia la lista delle ultime iscritte alla Fase a Gironi della Champions League entrante; nel pomeriggio di oggi, tra l’altro, sono in programma i sorteggi della Fase a Gironi. Young Boys, Malmö, Benfica, Sheriff Tiraspol, Shakthar Donetsk e Salisburgo le compagini che tra martedì e mercoledì sera hanno inserito il proprio nome nell’urna dell’UEFA.

Volendo ricercare un pizzico di Tricolore nella due giorni di coppe, il biglietto con il proprio nome lo tirano al fotofinish nell’urna dell’UEFA Roberto De Zerbi e lo Shakthar Donetsk: gli ucraini, vittoriosi settimana scorsa in casa del Monaco, sono costretti ai supplementari dai monegaschi e solo un fortunoso autogol qualifica gli arancioneri.

Lo Shakthar passa in virtù della gagliarda prestazione sfoderata al Louis II settimana scorsa, ma anche grazie ai favori di una dea bendata che nel return-match premia gli ucraini forse aldilà dei propri meriti. O, dando una diversa chiave di lettura, forse è il Monaco a doversi mordere i gomiti per le polveri “bagnate” (per usare un eufemismo) con le quali i transalpini sbarcano a Kharkiv. Chiamati a ribaltare lo 0-1 casalingo i monegaschi mettono all’angolino i locali dal 1′ minuto di gioco: gli ospiti conducono le danze e nei primi 45 minuti pareggiano la doppia sfida con il tap-in vincente di Ben Yedder, colpiscono un palo con Badiashile e eliminano virtualmente gli ucraini con il facile 2-0 di Ben Yedder che insacca un’assistenza di Henrique.

Dello Shakthar non v’è traccia; il copione della ripresa è simile a quello del primo, ma i locali sono salvati dalle parate dell’eterno Pyatov (indisponibile Trubin) e dall’ingresso di Marlon che pochi minuti dopo essere entrato insacca l’1-2 che vorrebbe dire supplementari. I 30 minuti addizionali si disputano anche perché Pyatov al 92′ strozza l’urlo di gioia di Volland per il gol-qualificazione; quell’urlo che, invece, riesce a far esplodere De Zerbi assieme ai suoi ragazzi al minuto 114 quando a valle di una gara di totale sofferenza lo Shakthar trova il beffardo autogol di Aguilar che intercettando un passaggio al limite dell’area disegna una palombella imprendibile per Nübel. Finisce 2-2 e, come detto, con un pizzico di fortuna in Champions ci va lo Shakthar; al Monaco, oltre all’enorme delusione, rimane un biglietto per la prossima Europa League.

L’impresa più incredibile di questi playoff e di tutto questo percorso preliminare, però, è senza ombra di dubbio quella dello Sheriff Tiraspol: dopo aver eliminato Teuta Durazzo (Albania) e Alashkert (Armenia) il percorso in Champions dei moldavi sembrava destinato a interrompersi contro la Stella Rossa eliminata invece con un 2-1 aggregato, prima del vero e proprio capolavoro inscenato contro la Dinamo Zagabria. Dinamo Zagabria che, per dare un’idea, era reduce nella scorsa stagione dai Quarti di Europa League centrati eliminando tra l’altro il Tottenham di José Mourinho. Dinamo Zagabria che, però, settimana scorsa era crollata 3-0 sul campo di uno Sheriff capace di imporsi nonostante l’assenza del proprio leader tecnico, Frank Castañeda, e capace anche di resistere 90 minuti al Maksimir imponendo un inatteso 0-0 ai balcanici.

Ai Gironi di Champions approda per la prima volta nella storia una compagine moldava, e lo fa con la rappresentante di una regione che moldava nemmeno ci si sente del tutto. Tiraspol, infatti, è il capoluogo della Transnistria: una lunga striscia di terreno che separa Ucraina e Moldavia proclamatasi independente già all’epoca della disgregazione dell’URSS  ma tuttora priva di riconoscimento ufficiale. Lo Sheriff Tiraspol, club dall’organizzazione e dalla disponibilità sproporzionata per la Moldavia e buona parte dell’est Europa, è controllata dall’omonima azienda (la Sheriff) che di fatto monopolizza la quasi totalità della vita economica in Transnistria.

Ai gironi di Champions ci va anche il Benfica, che dopo aver piegato 2-1 il PSV Eindhoven al Da Luz si rende protagonista di una gara di autentica sofferenza al Philips Stadion: i padroni di casa spingono per 90 minuti, anche in virtù dell’inferiorità numerica lusitana dettata dall’espulsione alla mezz’ora di Veríssimo, ma non scardinano la retroguardia portoghese e si rammaricano per l’incredibile traversa centrata a porta vuota dall’ex-meteora palermitana Zahavi. Solo Europa League per il PSV Eindhoven, mentre il pass acquisito dal Benfica permette al Portogallo il sorpasso sulla Francia nel ranking UEFA per Federazioni.

In scioltezza, per una volta, liquida la pratica Preliminari il Salisburgo, mentre deve stringere i denti il Malmö che però resiste agli assalti del Ludogoretz e a distanza di sei anni torna a disputare la Fase a Gironi di Champions League; determinate il solito Birmančević in gol con una punizione al veleno (non perfetto però il portiere Kahlina per i bulgari), così come nel lungo percorso estivo Christiansen e Čolak a scrivere in larga parte le fortune degli scandinavi. Al termine di una partita pazza e pirotecnica, sorride anche lo Young Boys che elimina gli ungheresi del Ferencváros imponendosi per 3-2 in rimonta come una settimana fa a Berna.

CHAMPIONS LEAGUE 2021/2022 – Ritorno dei playoff

martedì 24/08
Ferencváros-Young Boys (and. 2-3)  2-3 4′ Zesiger (Y), 18′ Wingo (F), 27′ Mmae (F), 56′ Fassnacht (Y), 90’+3 Mambimbi (Y)
Ludogoretz-Malmö (and. 0-2)  2-1 10′ Nedyalkov (L), 42′ Birmančević (M), 60′ rig. Sotirou (L)
PSV Eindhoven-Benfica (and. 1-2) 0-0

mercoledì 25/08
Dinamo Zagabria-Sheriff Tiraspol (and. 0-3) 0-0
Brøndby-RB Salisburgo (and. 1-2) 1-2 4′ Šeško (S), 10′ Aaranson (S), 64′ Maxsø (B)
Shakhtar Donetsk-Monaco (and. 1-0) 2-2 d.ts. 18′ e 39′ Ben Yedder (M), 74′ Marlos (S), 114′ aut. Aguilar (M)

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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