Tennis – Il rovente torneo olimpico si avvicina alla conclusione

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Il torneo olimpico di tennis ha fatto parlare più fuori dal campo che sul terreno di gioco. Prima dell’accensione della fiamma olimpica le numerose defezioni avevano fatto storcere il naso a parecchi tifosi, primi fra tutti i sostenitori italiani per il doppio forfait degli azzurri Sinner e Berrettini. Lo spirito olimpico non si sposa alla perfezione con il mondo professionistico della racchetta, complice soprattutto una stagione dura in cui i protagonisti sono costretti a misurare le proprie fatiche selezionando gli appuntamenti nell’arco dell’anno.

Chi è rimasto a casa probabilmente non si pentirà di aver disertato le Olimpiadi, poiché quello della capitale nipponica si sta rivelando un torneo massacrante a causa delle temperature e delle difficili condizioni di gioco a cui sono sottoposti gli atleti. Non sono passati inosservati il numero uno Djokovic e il nostro Fabio Fognini nell’atto di utilizzare durante le pause i particolari ventilatori messi a disposizione dagli organizzatori. Medvedev ha rischiato di svenire e si è adirato, l’argentino Schwartzman non ha risparmiato critiche sugli orari di gioco. Senza dubbio l’immagine che ha colpito di più è stata quella della spagnola Paula Badosa uscita su una sedia a rotelle per un colpo di calore. Una situazione al limite, paradossalmente l’opposto di quanto accadde al Roland Garros dello scorso anno dove i tennisti invece si lamentarono del freddo e degli orari poco adatti. Organizzazione e salute dei giocatori viaggiano ancora una volta su binari separati e per modificare decisioni scellerate i giocatori sono stati costretti ad alzare la voce. Incomprensibile come situazione anche per i semplici appassionati.

Domenica intanto calerà il sipario sul cemento dell’Ariake Coliseum, saranno assegnate le medaglie e i tennisti potranno iniziare il loro percorso di avvicinamento ai prossimi US Open. L’Italia non sarà presente nel medagliere, Camila Giorgi si è fermata ai quarti a un passo da una possibile finale per il podio; Fabio Fognini è stato il migliore degli azzurri, ma ha lasciato Tokyo a suo modo con una racchetta lanciata e qualche frase evitabile. Nel tabellone maschile Djokovic, che è anche in semifinale nel doppio misto, insegue l’annata perfetta: in semifinale sfiderà Zverev, in caso di passaggio del turno ci sarà di mezzo solo il vincitore dell’altra semifinale tra Carreno Busta e Klachanov a separare il serbo dall’oro.

Naomi Osaka, colei che ha acceso la fiamma olimpica, ha mancato l’obiettivo di regalare una soddisfazione al suo Giappone: l’assenza dai campi per i noti problemi probabilmente non ha aiutato. Tra le donne la protagonista è la svizzera di origini slovacche Belinda Becic finalista sia nel singolo che nel doppio e a caccia di una prestigiosa doppietta. Chi è certa del titolo è invece la Croazia perché nel doppio maschile sarà derby tra Cilic-Dodig e Mektic-Pavic, quest’ultimi hanno eliminato gli azzurri Sonego e Musetti sul loro percorso.

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

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