Pallamano – Stagione nel segno del Conversano. Mister Tarafino: “Grande orgoglio per essere riusciti a portare tre successi”

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Nel recupero della 21/a giornata di Serie A il Conversano ha ceduto nel derby casalingo contro il Fasano rimediando la seconda sconfitta in campionato. Un passaggio a vuoto del tutto indolore perché la compagine biancoverde ha già ottenuto con largo anticipo la certezza matematica del suo sesto titolo nazionale. Un traguardo raggiunto al termine di una cavalcata vincente, una stagione regolare di autentico dominio. Un percorso in cui ha brillato la stabilità di gioco; pochissime sbavature e una costanza portata avanti senza interruzioni o periodi di crisi.

foto: Vanni Caputo
foto: Vanni Caputo

Supercoppa, Coppa Italia e Campionato, in pochi mesi il Conversano ha conquistato tutto ciò che c’era da vincere a livello nazionale lasciandosi alle spalle un decennio, che dal 2011 aveva concesso pochissime soddisfazioni. Artefice di questo trionfo è stato il tecnico Alessandro Tarafino, giocatore pluriscudettato con le maglie di Trieste, Conversano e Casarano, e adesso vincente nelle vesti di allenatore. Lo abbiamo intervistato per descriverci le emozioni raccolte in quest’annata con i suoi ragazzi, un triplete che entra di diritto nella storia della pallamano italiana.

Annata nel segno del Conversano. Un dominio assoluto in campionato. Scudetto meritato per quanto mostrato in campo, una squadra senza rivali

È stata una stagione incredibile. A inizio anno era impensabile affermarsi in tre competizioni diverse. Abbiamo cominciato vincendo la gara secca in Supercoppa, poi la Coppa Italia disputata con un torneo di tre partite, giocando un giorno dopo l’altro quindi con un grosso dispendio energetico. La vittoria in campionato è arrivata invece dopo dieci mesi con una continuità e una costanza che hanno impressionato. Una vera dimostrazione di forza della squadra.

Conversano torna Campione d’Italia a dieci anni di distanza dall’ultimo titolo. In quell’occasione lei lo aveva vinto da giocatore, ora invece può assaporare la prima gioia di festeggiarlo da allenatore

foto: Vanni Caputo
foto: Vanni Caputo

Provo grande orgoglio perché dopo tanti anni siamo riusciti a portare ben tre successi a Conversano. Una piazza storica che merita sicuramente questo palcoscenico per la competenza e per la passione della gente; qui la pallamano la conoscono anche perché l’hanno anche giocata. Da allenatore c’è maggiore responsabilità e voglia di fare le cose bene; rispetto a quando si è giocatori si sta attenti a diversi aspetti come l’organizzazione e la gestione delle risorse, però le emozioni alla fine rimangono le stesse.

Quest’anno la Serie A ha proposto la formula inedita dell’assegnazione dello scudetto senza passare per i playoff. Preferisce questa modalità oppure le piace di più giocare la post-season?

Sia da giocatore che da allenatore sono sempre stato abituato a disputare i playoff. Mi piacciono molto perché è entusiasmante giocarsi le ultime partite con la partecipazione del pubblico in un’atmosfera differente rispetto alla stagione regolare. La formula a girone unico però premia veramente la squadra che è stata più costante durante tutto l’anno; questo aspetto ha rappresentato per noi un vantaggio e rende meritato il nostro successo. Con il girone unico poi non c’è l’incognita di presentarsi con una condizione fisica non adeguata, che invece può accadere nei playoff. In post season può succedere di tutto, alcune compagini si rinforzano nella seconda parte di stagione e si ritrovano a scendere in campo con un squadra differente. Per me invece bisogna essere costanti sin dall’inizio.

foto di copertina: Vanni Caputo

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

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