Lo Scudetto delle seconde possibilità

-

Tutti meritano una seconda possibilità, nella vita così come nello sport. Lo Scudetto vinto dall’Inter ne è la conferma: Conte è stato l’artefice numero uno di questa impresa che ha nella rivalutazione di alcuni giocatori i punti cardine. Troppo facile parlare di Lukaku, Lautaro o Barella: il primo posto è anche e soprattutto merito di Christian Eriksen e Milan Skriniar.

Entrambi ai margini del progetto nerazzurro in estate, la fortuna (e bravura) della società è stata nel non cederli ad un prezzo inferiore rispetto alle richieste iniziali pur di liberarsi dei due giocatori. Il danese, soprattutto a gennaio, è stato ad un passo dall’addio, ma tra la crisi dovuta alla pandemia e uno stipendio monstre è rimasto alla corte di Antonio Conte. E’ proprio da fine gennaio che la stagione di Eriksen è svoltata: il 26 gennaio la pennellata su punizione contro il Milan ha permesso all’Inter di accedere alle semifinali.

Conte è stato criticato tante volte per la gestione dell’ex Tottenham: ingressi in pieno recupero e una collocazione tattica difficilmente conciliabile con il suo 3-5-2 iniziavano a far disperdere il suo talento cristallino. Bastone e carota, tanto lavoro e tanto impegno hanno permesso a Eriksen di adattarsi in un ruolo da mezzala più arretrato rispetto alle sue abitudini finendo la stagione da protagonista garantendosi un posto da titolare.

Per il difensore slovacco invece è stata una stagione quasi trionfale con cinque partite saltate per la positività al Covid e due panchine, una delle quali nel match contro la Sampdoria completamente ininfluente. Trentanove presenze totali e tre reti, niente male per un difensore; il dato più incredibile, proprio per il ruolo che Skriniar ricopre, sono i cartellini gialli: due. Milan però nella prima stagione passata con Conte ha attraversato moltissime difficoltà pagando lo scotto del passaggio alla difesa a tre, lui abituato ad avere sempre un altro centrale al suo fianco.

Anche in questo caso però Conte l’ha saputo gestire al meglio permettendogli di imparare attentamente i suoi schemi senza pressioni: è stato proprio il tecnico pugliese a porre un veto sulla sua cessione puntando con decisione sulla sua riscossa. E così è stato: la difesa dell’Inter è stata la meno battuta del campionato e il terzetto composto da Skriniar, de Vrij e Bastoni si è rivelato una garanzia.

La pazienza è stata la miglior vittoria, sotto molti punti di vista: in primis economico, visto che rivalutare quei due giocatori ha rialzato il loro valore di mercato. Inoltre, pur non vestendo la maglia nerazzurra da molte stagioni, Eriksen e Skriniar sono stati fedeli nello sposare prima e nel non abbandonare poi il progetto Inter. Lo Scudetto è merito di tutti quindi: dalla società a Conte, passando per tutti i giocatori, da quelli in prima pagina fino ai recuperati durante il percorso.

Rodella Alessandro
Rodella Alessandro
Nato a Brescia nel marzo del 1992, ama lo sport in generale, soprattutto calcio, tennis e motori. Pratica i primi due a livello amatoriale senza grandi risultati. Appena può, ama seguire gli sport "dal vivo".

MondoPallone Racconta… Buffon, Cannavaro ed il record azzurro

Se Gianluigi Buffon prenderà parte alle due prossime gare dell'Italia, nell'imminente doppio impegno di qualificazioni mondiali, raggiungerà Fabio Cannavaro in testa alla graduatoria di...
error: Content is protected !!