ESCLUSIVA – Lorenzo Bonaria e la sua L84 per far innamorare del calcio a 5 i torinesi

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Era il 2011 quando la L84 intraprese l’avventura nel calcio a 5 accompagnata da una promessa del suo Presidente Lorenzo Bonaria: “Andremo in A tra dieci anni”. Mai previsione fu più azzeccata, perché oggi questa società partita da Volpiano dalla D piemontese può bussare alle porte della massima serie confermandosi un punto di riferimento per il futsal torinese. Una storia costruita passo dopo passo, un percorso ordinato a dimostrazione di quanto si possa fare bene seguendo una progettualità ben studiata in ogni minimo dettaglio.

Il sogno Serie A si è trasformato in realtà ad aprile in un finale thrilling. Infatti il girone A, il più combattuto di tutta la serie A2, ha concesso agli appassionati un’emozione conclusiva: la sfida diretta per la promozione tra la L84 e i rivali dell’Arzignano. Prima dell’ultimo giro di lancette la gara è rimasta bloccata sullo 0-0, risultato anomalo per questa disciplina, poi il gol decisivo di Turello; a quel punto è stata solo attesa del suono della sirena per sancire il primato. La L84 riporta il futsal torinese ai vertici nazionali e il merito di tutto ciò è di Lorenzo Bonaria, anima e cuore della società; lo abbiamo intervistato per farci raccontare i progetti e le ambizioni di questa nuova realtà del futsal italiano.

Promozione in bilico fino all’ultima giornata e decisa solo nei minuti finali della gara conclusiva. Una stagione che vi ha visto attraversare momenti di difficoltà, ma alla fine raccogliere uno storico successo

Il nostro girone è stato molto equilibrato. Tre squadre si sono alternate al primo posto e fino all’ultimo potevano vincerlo; tutte hanno avuto momenti di difficoltà, l’Arzignano all’inizio, noi verso metà campionato, mentre l’Atletico Nervesa nella fase finale. Non ce lo aspettavamo, sono sincero. Ai nastri di partenza squadre come Arzignano e Città di Massa erano decisamente favorite. Sapevamo di poter dire la nostra, però non pensavamo soprattutto nella prima parte di campionato di portare a casa così tanti successi di fila. Ci siamo spaventati invece nella parte centrale quando abbiamo avuto un momento di défaillance dovuto a cinque assenze importanti. Nonostante tutto siamo riusciti ad andare sempre in campo, abbiamo saltato una sola partita perché c’era il rischio legato a Podda, tornato dalla Sardegna con un contagio e potenzialmente a rischio virus. Abbiamo perso con il Prato, che ha ha raccolto l’unica vittoria contro di noi. Quattro passi falsi che hanno rimesso in discussione il nostro campionato, ma potevamo rischiarne addirittura sei. Abbiamo avuto la meglio a 40” dal termine della stagione regolare, un bel lieto fine.

Spiccano in classifica i 99 gol realizzati, ben distribuiti all’interno dell’organico. Un chiaro segnale che la L84 non si fonda su singole individualità, ma può contare su un collettivo robusto

La nostra società si è distinta per questo, una squadra dove giocano tutti. Abbiamo sempre deciso di puntare sui 12, addirittura anche sui 16, aspetto che ci ha caratterizzato nelle serie regionali, in B e ora in A2. È molto bello vedere i dati di analisi delle partite, dove i top player hanno un minutaggio sui 16-18 minuti e i giovani invece sui 12-14 minuti. Questa è la media della stagione escludendo le partite che fanno storia a sé come quella con l’Arzignano o con il Massa. Una caratteristica che contraddistingue pochissime squadre e fa la nostra differenza. Abbiamo tanti giovani italiani, due quartetti con due portieri che giocano. Un modo particolare di fare calcio a 5 che ci ha premiato. Tutto ciò ovviamente comporta una classifica marcatori fatta di tanti nomi. Consideriamo inoltre l’assenza di Turello, un elemento per noi molto importante, che in due stagioni aveva realizzato 80 gol e quest’anno ha fatto solo 5 presenze e 5 gol, peraltro quello decisivo all’ultima partita. Siamo arrivati a 99 gol, probabilmente con lui in campo avremmo superato i 120.

Nel 1999 il Torino con Andrea Rubei vinceva lo scudetto nella finale contro la BNL Roma. Sono passati tanti anni e oggi la L84 vuole riportare Torino nei piani alti del futsal italiano. Tra i vostri primi obiettivi c’è la volontà di giocare le partite interne al PalaRuffini. Che cosa vi aspettare dalla nuova avventura nella massima serie e nel lungo termine che risposta attendete dagli sportivi torinesi?

Siamo molto attaccati alla Città di Torino. È un sentimento comune con chi ci ha seguito fino a oggi, mi riferisco ai nostri tifosi di zona provenienti da tanti paesi differenti. Siamo riusciti a creare questo attaccamento diffuso nella provincia e sono abbastanza ottimista nel pensare che in un programma triennale riusciremo a conquistare Torino. Tremila persone, la capienza del PalaRuffini in un mondo post pandemia, è un risultato ambizioso, non credo che lo raggiungeremo a breve sia per le limitazioni sia perché siamo novelli in città. Con tante iniziative anche parallele alla Serie A sono convinto che nel giro di due-tre stagioni riusciremo a creare un bellissimo evento sportivo. Cercheremo di essere polisportivi e di realizzare partnership con le altre società e con chi ha grande attenzione al sociale; stiamo già facendo degli incontri con chi si occupa di aiutare i bambini diversamente abili. Un disegno molto grande, perché arriviamo da fuori e non vogliamo farlo da ospiti, ma portando qualcosa. La Serie A sarà un bello spettacolo a cui aggiungeremo del sociale perché fa bene ed è necessario. Nel giro di tre anni vogliamo riempire il PalaRuffini.

Per quanto concerne i risultati sul campo che obiettivi vi siete posti nel vostro programma triennale?

Il grande punto interrogativo della nostra programmazione. La nostra società è composta da uomini di azienda, abituati a parlare con cognizione di causa di cose che conosciamo. La Serie A non la conosciamo e non è paragonabile alla A2, quindi prima di fare un programma che espliciti i risultati sportivi vogliamo battere il parquet della massima serie almeno per una stagione. Se devo fare una previsione un po’ spannometrica, il primo anno sarà quello più difficile perché dobbiamo cercare di salvare il gruppo, premiare chi è arrivato fin qui e integrare qualche nuovo elemento. Dal secondo anno ci piacerebbe passare nella prima metà della classifica. In base a ciò che riusciremo a fare in questi due anni potremo poi determinare se sarà il terzo o il quinto anno quello giusto per ambire alla zona playoff.

Parliamo di settore giovanile, un aspetto molto importante anche se non è sempre facile insegnare calcio a 5 in Italia. La L84 per fortuna può contare su una collaborazione importante con Rodrigo de Lima

La nostra attività all’80% è indoor. Insegnare calcio a 5 a Torino è una bella sfida, perché manca completamente quella cultura presente invece in altre regioni come Veneto, Lazio, Puglia e Campania. Ci sono tante società in Piemonte che hanno fatto dei passi in avanti, però siamo ben lontani da quella preparazione diffusa sia a livello di staff e di strutture per parlare di un primo livello di scuola futsal. Noi oggi insieme al Carmagnola e all’Aosta siamo le uniche società del Nord-Ovest che fanno davvero futsal a partire dai 5 anni fino all’Under 19 con personale qualificato e una identità propria. Il nostro programma è di portare la scuola calcio a Torino, in punta di piedi ritagliandoci un piccolo spazio per chi è interessato a fare questa disciplina in parallelo. Come abbiamo fatto nel nostro recente esperimento Dual a Brandizzo, facendo fare la doppia attività con il calcio a 11 tradizionale e il calcio a 5 indoor. Nessuna concorrenza tra le due discipline. La Juventus di recente ha fatto un colpo importante con Alessio Musti, ex allenatore della nazionale, portato in squadra per fornire nozioni di calcio a 5 alle categorie minori. Sono molto contento che loro abbiano fatto questo test importante. Certo iniziare con un solo professionista dentro un mondo così tanto marchiato di calcio a 11 lascerà forse poco il segno. Bisogna invertire la polarità e dare più peso alla specialità del calcio a 5.


PLAYOFF SCUDETTO 

Corsa al titolo con colpi di scena. In attesa di vedere finalmente in campo Feldi Eboli e Petrarca a completare il quadro dei quarti, si registra la clamorosa uscita di scena dell’Acqua&Sapone, eliminato dal Meta Catania. In semifinale invece accede l’Italservice Pesaro favorita per la conquista del titolo. Definite le semifinali promozione di Serie A2. L’Arzignano sfiderà i viterbesi dell’Active Network mentre il Futsal Cobà se la vedrà con il Futsal Polistena. In Serie B mano pesante del Giudice Sportivo nel derby laziale Eur Massimo-Cioli Ariccia; il parapiglia scatenato a fine primo tempo ha portato all’esclusione dai playoff di entrambel le compagini.

QUARTI 

ITALSERVICE PESARO-SIGNOR PRESTITO CMB 8-3 (gara-1 5-2, gara-2 4-5)
SYN-BIOS PETRARCA-FELDI EBOLI rinviata
CAME DOSSON-SANDRO ABATE AVELLINO 4-2 (gara-1 8-5, gara-2 1-2)
ACQUA&SAPONE UNIGROSS-META CATANIA BRICOCITY 1-2 (gara-1 7-0, gara-2 3-4)

SEMIFINALI (gara-1 22/05, gara-2 26/05, ev. gara-3 29/05)

ITALSERVICE PESARO-VINCENTE SYN-BIOS PETRARCA-FELDI EBOLI
CAME DOSSON-META CATANIA BRICOCITY

Elia Modugno
Elia Modugno
Nasce a Roma il 30 maggio 1979 mentre il Nottingham Forest di Brian Clough vinceva la sua prima Coppa Campioni. Radiocronista sui campi dell’Eccellenza laziale, adora il calcio minore ed il futsal.

Viva Sansone che non fa piagnistei

Con questo pezzo mi voglio vantare un po'. Mi voglio atteggiare, come si dice dalle mie parti. Avete presente due mesi fa, quando mi permisi...
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