Atalanta-Ajax, in ballo c’è la qualificazione. Alla scoperta dei “nuovi” Lancieri di ten Hag

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Poco tempo per leccarsi le ferite per l’Atalanta di Gianpiero Gasperini, maltrattata sabato pomeriggio da una spietata Sampdoria che agli orobici ha inferto la seconda sconfitta consecutiva in Campionato; poco tempo, perché la Dea ospita a Bergamo l’Ajax di ten Hag in una sfida che promette di essere decisiva per le sorti di orobici e ajacidi, entrambi a caccia del posto alle spalle del Liverpool nel Girone D di Champions League.

I Lancieri di ten Hag stupirono l’Europa due stagioni orsono, arrivando a una manciata di secondi da una Finale di Champions League gettata alle ortiche con il Tottenham; la stagione scorsa invece fu a dir poco deludente per i biancorossi, eliminati ai Gironi di Champions League (da Chelsea e quel Valencia demolito proprio dall’Atalanta agli Ottavi) e poi immediatamente estromessi dal Getafe nei Sedicesimi di Europa League.  Ma che Ajax troverà l’Atalanta a due anni di distanza dall’epica cavalcata sommariamente descritta poc’anzi?

Come da tradizione consolidata (e per necessità) per le compagini olandesi, di acqua sotto ai ponti ne è passata parecchia: del meraviglioso Ajax 2017/2018 non fanno più parte elementi cardine come Frankie de Jong, Matthijs de Ligt, Lass Schöne, Hakim Ziyech e Donny van de Beek. Nonostante alcuni arrivi (e ritorni) illustri, i Lancieri non hanno più rasentato (per ora) quelle vette di poesia calcistica, ma non per questo non rappresenteranno un ostacolo durissimo per i ragazzi di Gasperini: se da un lato l’esponenziale crescita registrata dall’Atalanta pone i bergamaschi nella condizione di affrontare “da pari a pari” gli olandesi, dall’altro non deve trarre in inganno l’apparente ridimensionamento del club ajacide. Piegato di misura dal Liverpool in una gara nel quale gli olandesi avrebbero meritato qualcosa in più, i ragazzi di ten Hag schiumeranno rabbia e voglia di rivalsa a Bergamo (come ha scoperto a sue spese il VVV Venlo, travolto 13 a 0 a domicilio in Campionato sabato scorso); come per certo Gasperini avrà immaginato, il solito aggressivo approccio orobico alla contesa dovrà quindi essere ponderato con la consapevolezza che in campo aperto la formazione ospite può rivelarsi a dir poco letale.

Da Amsterdam sono partiti negli ultimi anni nomi illustri ma, storicamente abituati a veder partire i propri talenti migliori, i dirigenti ajacidi non si sono pianti addosso più del dovuto dandosi da fare per tempo per portare alla Johan Cruijff dei sostituti all’altezza o, ancora meglio, a promuoverli dal proprio settore giovanile.

Per chi volesse appuntarsi qualche nome, alla voce “saranno famosi”, suggeriamo ad esempio Ryan Gravenberch e il brasiliano Antony. Il primo, classe 2002, è un autentica pepita che i Lancieri si sono coltivati in casa e che nella stagione in corso sono pronti a lanciare in pianta stabile in Prima Squadra: tecnica fuori dal comune per la mezz’ala mancina dell’Ajax, perennemente nel vivo del gioco e destinato ad alimentare le prossime “guerre” di calcio mercato tra le principali franchigie del football continentale. Antony (classe 2000) invece, pescato tra i migliori talenti brasiliani di questa generazione, è stato pagato quasi 20 milioni al San Paolo ma ha già dimostrato di non soffrire di alcun tipo di saudade:  4 gol (di cui 2 decisivi) e 2 assist in questo primo scorcio di Eredivisie, per un esterno offensivo che in un amen ha fatto sua la maglia da titolare nella prima linea di ten Hag. Questo, senza parlare del nuovo “cervello” del centrocampo  ajacide, un altro giovane sbarbatello dalle grandi prospettive: il 19enne ghanese Mohammed Kudus, pescato in Danimarca dal Nordsjælland e posto con ottimi risultati da ten Hag al centro del progetto tecnico biancorosso. Per Kudus, infatti, niente sfida all’Atalanta a causa di un infortunio al menisco destinato a tenerlo fuori dai giochi per diverse settimane.

Tanti i volti nuovi, in molti casi destinati a farsi conoscere sui grandi palcoscenici europei, ma non mancano nemmeno i volti noti nel probabile undici di ten Hag; da un punto di vista tattico si parte dal consueto 4-3-3 nel quale a centrocampo il vertice è “rivolto in avanti”, e conseguentemente il cappotto tattico dei Lancieri può spesso in realtà rivelarsi un 4-2-3-1.  Se negli ultimi 30 metri assetto e calciatori possono rivelare qualche colpo di scena, dubbi particolari non ce ne sono in difesa: il 24enne “veterano” Onana difende la porta, aiutato da una terza a linea a 4 nella quale gli esterni sono presidiati dal ritrovato Mazraoui e da Nico Tagliafico, colonna della Selección, con Blind a fare coppia in mezzo assieme al “nuovo de Ligt”, Perr Schuurs; proprio la cerniera centrale, a volte anche per la trazione offensiva della squadra, è forse l’anello debole dell’undici di ten Hag.

In mediata è l’argentino Edson Álvarez a fare legna, mentre Gravenberch ha licenza di offendere assieme al vincitore di un ballottaggio niente male: da una parte Mohamed Kudus, di cui si è detto in precedenza, dall’altra il figliol prodigo Davy Klaasen tornato alla base dopo un tre stagioni tra Premier e Bundesliga e già in gol domenica scora nella sfida al VVV. Con Kudus infortunato l’ex-capitano dell’Ajax sembra indirizzato verso una maglia da titolare, mentre sembra anche difficile che ten Hag proponga la mediana “a piedi buoni” composta da Gravenberch, Klaassen ed Ekkelenkamp.

Come anticipato, uno dei tre centrocampisti è spesso e volentieri trait-d ’union tra seconda e prima linea, con l’attacco che sotto la gestione di ten Hag è spesso stato “leggero”, in particolare in Champions League: a Bergamo è lecito pensare che il tecnico degli ajacidi possa puntare su David Neres e Antony ai lati del “falso nueve” Tadić. Una scelta di questo genere dovrebbe indurre una saggia cautela in casa Atalanta nell’imbastire la classica partita “garibaldina”, perché la regia offensiva di Tadić può fare letteralmente sfracelli se il fantasista serbo dovesse avere modo di innescare le due funamboliche ali d’attacco brasiliane.

In chiusura, questo il probabile 11 dell’Ajax in vista della gara di stasera:
Ajax (4-3-3): Onana; Mazraoui, Schuurs, Blind, Tagliafico; Klaassen, Álvarez, Gravenberch; Antony, Tadić, David Neres.

La sfida della Gewiss Arena promette di essere memorabile, dato l’incrocio tra due squadre dalla filosofia di calcio fortemente offensiva. La stessa, per i ragazzi di Gasperini, può rivelarsi cruciale per due similari ordini di ragioni: il peso che avranno gli scontri diretti al termine della Fase a Gironi con le due partite dell’Ajax che varranno come una sfida ad eliminazione diretta in caso di arrivo a pari punti tra orobici e Lancieri. In secondo luogo, se i ragazzi di Gasperini dovessero fare propria l’intera posta in palio e, successivamente riuscire a strappare almeno un punto al Liverpool di Klopp, con la giusta combinazione di risultati i nerazzurri potrebbero volare ad Amsterdam a dicembre già certi della qualificazione. Ma, forse, è prematuro e fuori luogo lasciarsi andare a questo genere di supposizioni: a noi non resta che metterci comodi stasera sul divano e confidare in Gasperini e i suoi ragazzi, in vista di quello in ogni caso promette di essere un meraviglioso spettacolo.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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