Buone notizie per i diversamente giovani: il Subbuteo è ancora vivissimo!

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C’era una volta il Subbuteo. E c’era il secolo scorso, con il catalogo delle squadre, il calcio a punta di dito. C’era la nostra adolescenza, Tutto il calcio minuto per minuto che si collegava solo nella ripresa, il tempo di una partita (comunicato solo dopo il termine degli incontri, tutti in contemporanea a meno di qualche anticipo per le Coppe europee, ma solo dai quarti in poi) trasmesso nel tardo pomeriggio.

Non erano necessariamente anni migliori di quelli di adesso, ma eravamo giovani, con mille progetti e passioni: e questo fa tutta la differenza del mondo. Per farla breve: come Vecchioni in Luci a San Siro (composta in quel periodo, oltretutto), torneremmo a quell’epoca solo in cambio dei nostri 15 anni.

Perché il Subbuteo? In questi giorni di forzata chiusura in casa, con (nostro malgrado) più tempo libero, abbiamo dedicato qualche ora in più alla consolle dei videogiochi. Ed è stato inevitabile il confronto con la nostra adolescenza quando, finiti i compiti, si passava finalmente al panno verde, il campo del Subbuteo, che amici più attenti tenevano fissato su una tavola in legno, conservata sopra l’armadio, per evitare le pieghe.

Era un’epoca dove si dovevano fare delle scelte: il calcio da tavolo era bellissimo, ma aveva un costo che, per noi, non era indifferente. Decidemmo così per altre priorità: non potendo avere campo, porte e tutto il resto, ci facemmo però regalare l’undici con la seconda maglia della nostra squadra del cuore, visto che giocavamo sempre in trasferta. Dove, ovviamente, venivamo spesso piegati senza pietà dagli amici più esperti: in ogni campo, la differenza la fanno il lavoro e l’allenamento, oggi come allora.

Ed è alla nostra adolescenza che abbiamo pensato incontrando Maurizio, webmaster del sito https://conankrom.jimdofree.com/ e appassionato giocatore di Subbuteo, il quale ci ha introdotto in un mondo che credevamo scomparso e che, invece, è fortunatamente ancora vivissimo. E, ne siamo certi, le informazioni che ci ha dato, e che condivideremo con voi in una serie di articoli, che pubblicheremo a cadenza settimanale, saranno, anche per chi ci legge, sicuramente motivo d’interesse.

“Innanzitutto mi presento. Ho partecipato a tornei nazionali e internazionali di Subbuteo (in Svizzera) dal 2008 al 2016. Sono co-fondatore del Club Subbuteo Northern Como nel 1986 e lì sono rimasto fino al 1990. Attuale sono presidente dell’Old Subbuteo Club Como, unico club di Subbuteo della città di Como riconosciuto.”

“Una doverosa premessa: faccio parte del mondo Old Subbuteo (ortodossi del Subbuteo classico anni 60/70/80), diverso dal Calcio da Tavolo (CDT) affiliato alla Federazione Italiana Subbuteo Calcio Tavolo FISCT, che utilizza basi ultrapiatte moderne nella forma e nei materiali, omini morfologicamente diversi dagli originali e un approccio molto più agonista al gioco. Nell’Old Subbuteo ci sono 1.200 iscritti ufficiali, ma gli appassionati dovrebbero essere circa 10.000, non solo in Italia ma anche all’estero.”

Il Subbuteo, quindi, si differenzia dal Calcio da Tavolo di oggi: “Le attività sono rigorosamente separate e non conciliabili. Per questo motivo la FISCT ha inserito, al suo interno, il circuito denominato ‘Classic’ che utilizza materiale originale anche se, a volte, un po’, diciamo, dopato.” 

Doping nel Subbuteo? Ovviamente è una metafora: non sono i giocatori umani in punta di dito ad assumere farmaci. “Nel CdT è obbligo spruzzare la cera per mobili sotto le basi per farle ‘correre'(scivolare) di più sul campo da gioco. Nell’Old, al contrario, esiste addirittura un torneo nazionale in cui è proibito l’uso del lucido e si gioca così, con le squadre direttamente tirate fuori dalle loro scatoline.”

In rete abbiamo trovato diverso materiale: il calcio da tavolo viene infatti prodotto ancora oggi. Sulla storia del Subbuteo, su ciò che è disponibile sul mercato ai nostri giorni, torneremo però nei prossimi articoli. Quello che vi diciamo è che, a questo punto della chiacchierata, è uscito il modellista che c’è in noi (seppure in altri settori) e abbiamo sentito un profumo familiare.

E dove c’è profumo, naturalmente, c’è arrosto“Nel Circuito Old Subbuteo è obbligatorio utilizzare materiale originale o repliche, prodotte attualmente da aziende specializzate, nel riprodurre forme, fattezze, peso delle squadre originali. È quindi possibile acquistare omini candidi, copia esatta di quelli ‘a barretta’ anni 60/70, sui quali sbizzarrirsi a ricreare il proprio eroe calcistico giovanile.”

Musica, per le nostre orecchie. Ma lasciamo la parola a Maurizio: “A livello modellistico esiste un mondo sterminato. Ci sono i ‘teneri’ neofiti che modificano le loro squadre, spesso originali (profanandole!) con l’utilizzo di tempere o pennarelli, ci sono i cultori che usano gli smalti Humbrol originali diretti eredi dei tradizionali colori usati dalle casalinghe del Kent che dipingevano part time le squadre con gli stessi smalti, poi però ritirati dal commercio perché contenenti piombo.”

“Ora molti utilizzano colori acrilici, più facilmente reperibili in commercio. Il top sono gli utilizzatori di decals per riprodurre fedelmente ogni minimo dettaglio della divisa e degli scarpini di gioco, utilizzando inoltre resine bicomponenti per la scultura delle pettinature tipiche dei giocatori.”

1 –  Continua

 

 

 

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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