Ciclismo, le grandi squadre italiane – Nivea

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L’emergenza coronavirus ha interrotto, come è giusto che sia, qualunque tipo di attività sportiva. Ciclismo compreso. In questo periodo di forzato stop, è bello aprire il libro della storia di questo meraviglioso sport e ripercorrere le vicissitudini delle più importanti squadre italiane. Quest’oggi è il turno della Nivea.

La pioniera. Se si pensa alla Nivea nel ciclismo, non si può non utilizzare questo termine. Per il semplice fatto che la celebre azienda di cosmetici è stata la prima azienda non appartenente al settore (ossia né costruttrice di biciclette né di pneumatici) a sponsorizzare una squadra ciclistica.

Una decisione avvenuta grazie alla propulsione di Fiorenzo Magni. Correva la fine dell’anno 1953, quando il “Leone delle Fiandre” era in cerca di nuovi stimoli per proseguire la sua carriera, dato che la sua squadra, la Ganna, veniva dismessa. Tramite Renato Pagani (futuro ds della formazione), Magni riuscì a contattare un ragionier svizzero, tal Zimmermann, dipendente della multinazionale dei cosmetici Nivea.

Proviamo a immaginare il dialogo tra i due. “Signor Magni – avrebbe detto Zimmermann – ma noi produciamo creme, non abbiamo nulla a che vedere con il ciclismo“. E Fiorenzo di rimando: “Zimmermann, mi creda. Sponsorizzi la squadra. Oramai è tempo che anche i marchi non di settore intravedano nel ciclismo un enorme veicolo pubblicitario“.

Alla fine, il dirigente elvetico si convinse. E un giorno di novembre 1953, a Milano, venne presentata la Nivea-Fuchs (quest’ultima azienda di biciclette). Lo scetticismo di molti fu esponenziale. Tutti all’epoca ancora pensavano che solo i marchi di settore potessero trovare terreno fertile nel ciclismo e che la trovata di Magni non sarebbe durata. Si è poi visto chi aveva ragione.

La Nivea-Fuchs, con la sua fiammante maglia blu, rimase in gruppo per tre stagioni dal 1954 al 1956 e fu ovviamente catalizzata attorno a Fiorenzo Magni. Furono le ultime tre annate agonistiche del pratese-monzese e furono annate tutt’altro che anonime. Nel 1954, arrivò il titolo di Campione d’Italia (allora assegnato dopo prove multiple). L’anno successivo, Magni conquistò il suo terzo Giro d’Italia, a 34 anni e mezzo (ancora oggi risulta essere il vincitore più anziano).

Il Leone delle Fiandre prese la Maglia Rosa vincendo la seconda tappa con arrivo a Cannes e la tenne per tutta la prima settimana, perdendola in favore di Bruno Monti. Dopo un passaggio sulle spalle del francese Raphael Geminiani, la 15/a tappa, la cronometro di Ravenna vinta da Pasquale Fornara, fece balzare in vetta alla classifica Gastone Nencini.

Sembrava fatta per il toscano ma, nella penultima tappa, la Trento – San Pellegrino Terme, Nencini forò in discesa e fu attaccato dalla strana coppia: Fiorenzo Magni e Fausto Coppi, con il Campionissimo all’ultimo barlume di competitività. I due andarono d’amore e d’accordo, anche perché Coppi si accorse subito che non poteva staccarsi Magni dalla ruota come ai bei tempi. A San Pellegrino Terme, quindi, tappa a Coppi e Maglia Rosa e Giro d’Italia a Magni, il terzo della sua carriera, il primo della Nivea.

L’anno dopo, al Giro d’Italia Magni arrivò secondo a 3’27” dal lussemburghese Charly Gaul. Ma fu una Corsa Rosa dove il binomio Magni-Nivea rimase nella memoria di tutti per un’istantanea. Quella che vede il Leone delle Fiandre scalare il San Luca nella cronoscalata masticando un pezzo di tubolare attaccato al manubrio allo scopo di lenire il dolore dovuto alla frattura della clavicola a causa di una caduta in discesa nella Grosseto-Livorno.

Sì, Magni si fece quella cronoscalata e l’intera seconda parte di Giro (compresa la tappa da tregenda sul Bondone che consacrò alla leggenda Gaul), con una clavicola rotta. Erano davvero altri tempi. La Nivea in quel Giro d’Italia celebrò due vittorie di tappa con Pierino Baffi (la 1/a ad Alessandria) e Donato Piazza (l’ultima, a Milano)

Quel Giro del 1956 però, pose definitivamente la parola fine alla carriera di Fiorenzo Magni. Il toscano si ritirò al termine di quella stagione e anche la Nivea lasciò il ciclismo. Ma dobbiamo ringraziarla. Se tante aziende hanno poi supportato questo meraviglioso sport, il merito è soprattutto suo.

Carta d’identita e palmarès

Nome: Nivea
Periodo di attività: 1954-1956
Colori sociali: blu
Grandi Giri: 1; Giro d’Italia 1955 con Magni
Podi nei Grandi Giri: 2; oltre alla vittoria, Giro d’Italia 1956, 2° Magni
Tappe nei Grandi Giri: 3, tutte al Giro d’Italia
Classiche Monumento: 0
Altre grandi classiche internazionali: 0
Grandi classiche italiane: 0
Grandi corse a tappe di una settimana: 0

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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