“Niente titolo per il Liverpool? Lo accetto”: Mané, una luce di speranza in un mondo di egoismo

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“Voglio vincere le partite e conquistare il trofeo, è quello che vorrei. Ma con questa situazione, capirei qualsiasi cosa dovesse accadere. E’ stato difficile per il Liverpool, ma ancora di più per milioni di persone nel mondo. Alcuni hanno perso dei familiari e questa è la situazione più complicata. Ma per quanto mi riguarda, è il mio sogno e voglio vincere quest’anno. Se non sarà così, lo accetterò, è parte della vita. Speriamo d vincere il prossimo anno”

Le parole di Sadio Mané sono la prima, vera luce di speranza almeno ad alti livelli in un mondo di egoismo, che nell’ultimo periodo ha assistito a una rincorsa di commenti, dichiarazioni, provocazioni, calcoli utilitaristici. C’è chi vorrebbe tornare a giocare, chi è disposto a tutto, anche a cambiare completamente il ritmo naturale delle stagioni calcistiche pur di chiudere la stagione, mentre c’è anche chi in campo fatica a pensare di tornare. In Inghilterra, poi, questo discorso è stato ulteriormente amplificato da un dibattito sempre più acceso: in Premier League, di fatto, c’è già la vincitrice del titolo.

Il Liverpool è a soltanto due vittorie dal ritorno alla vittoria del campionato dopo trent’anni. Tre decenni lunghissimi, caratterizzati parzialmente da successi comunque importanti, ma anche tante delusioni, stagioni di buio pesto e tanta amarezza. Solo una tragedia umana come una pandemia mondiale poteva interrompere questo sogno del popolo dei Reds, quasi come se una maledizione fosse stata scagliata su Anfield. Ma, per fortuna, anche un uomo immagine della squadra di Klopp come Mané ci ha fatto capire che, come diceva Sacchi, il calcio è la cosa più importante tra le meno importanti. E che un titolo in tasca vale molto meno delle vite delle persone.

Eravamo già tutti a conoscenza della storia e del cuore generoso dell’esterno senegalese. Un calciatore che non ha mai smesso di ricordarsi di quanto grande sia stata la fortuna di ritrovarsi con dei piedi eccezionali e di che cosa abbia voluto dire per la sua stessa vita, dopo essere nato in un piccolo villaggio del Paese africano. E proprio nel docs-film uscito in questi gironi, “Made in Senegal”, Mané ha parlato del suo impegno sociale, dell’attaccamento alla sua terra, senza mai perdere la propria umiltà. E, vien da dire, anche umanità, se quando sei a un passo dalla gloria personale con il tuo club sai accettare che i problemi di questa triste epoca sono ben altri.

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Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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