Ciclismo, le grandi squadre italiane – Carpano

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L’emergenza coronavirus ha interrotto, come è giusto che sia, qualunque tipo di attività sportiva. Ciclismo compreso. In questo periodo di forzato stop, è bello aprire il libro della storia di questo meraviglioso sport e ripercorrere le vicissitudini delle più importanti squadre italiane. Quest’oggi è il turno della Carpano.

Correva la fine dell’anno 1955. Fausto Coppi, il “Campionissimo“, aveva ormai imboccato la fase discendente della sua splendida carriera. Almeno, così pensava la Bianchi che, clamorosamente, lo lasciò a piedi. Anche se non più nel suo splendore agonistico, però, Coppi era sempre Coppi e non restò “disoccupato” a lungo. Un’azienda torinese produttrice di liquori, la Carpano, affiancò la casa di biciclette del fuoriclasse di Castellania e nacque così la Carpano-Coppi.

Rimanendo in ambito torinese, la Carpano si vestì di bianconero rammentando la Juventus con tutte le intenzioni di emulare le gesta calcistiche della Vecchia Signora. E a Coppi mise accanto un altro campione sul “viale del tramonto”, lo svizzero Ferdi Kubler. Coppi e Kubler assieme. Un esperimento che riuscì certamente dal punto di vista mediatico, meno dal punto di vista dei risultati. Se almeno lo svizzero nel suo unico anno di Carpano portò comunque a casa una Milano-Torino, Coppi invece (anche per colpa di un infortunio che lo penalizzò nel 1957) non andò oltre il successo in due cronometro, il GP Campari a Lugano e il Trofeo Baracchi, in coppia con Ercole Baldini.

Tornato il Campionissimo alla Bianchi nel 1958, la Carpano sul finire degli anni ’50 affidò le sue fortune a due belgi: Fred De Bruyne e German Derycke e a un torinese doc, Nino Defilippis. De Bruyne nel 1957 centrò la doppietta Fiandre-Roubaix e la Parigi-Tours, ripetendosi l’anno dopo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Nel 1958, fu Derycke a imporsi al Fiandre mentre Defilippis fece suo il Lombardia, aggiungendo all’elenco la Tre Valli Varesine nel 1960.

Iniziano gli anni ’60 e i galloni della Carpano vengono tenuti in alto da Gastone Nencini e Franco Balmamion. Il primo, nel 1960, è secondo al Giro d’Italia dietro Jacques Anquetil (per soli 28″), imponendosi poi al Tour de France (vittoria però da attribuire alla Nazionale Italiana, essendo la Grande Boucle non ancora destinata alle squadre con sponsor in quegli anni). Il secondo centrò nel 1962 e nel 1963 una doppietta storica al Giro d’Italia. Per il fatto di essersi portato a casa due edizioni della Corsa Rosa senza mai vincere una tappa. Balmamion vinse poi in maglia Carpano la Milano-Torino e il Giro dell’Appennino nel 1962.

Contemporaneamente, in quegli anni, spiccarono in casa Carpano le stelle di Diego Ronchini, trionfatore al Giro dell’Emilia 1961 e dello svizzero ticinese Attilio Moresi, che si impose in casa nel Giro di Svizzera 1961.

Le ultime stagioni della Carpano furono il trampolino di lancio di un giovane scalatore torinese, Italo Zilioli. Al suo primo anno da professionista, nel 1963, Zilioli fece sue la Tre Valli Varesine, il Giro dell’Appennino e il Giro dell’Emilia. La stagione successiva arrivò il trionfo nella Coppa Agostoni e il 2° posto al Giro d’Italia dietro, manco a dirlo, Jacques Anquetil. A fine 1964, la Carpano si ritirò dal ciclismo. Al suo posto subentrò, per due anni, la Sanson.

Carta d’identita e palmarès

Nome: Carpano
Periodo di attività: 1956-1964
Colori sociali: bianco-nero
Grandi Giri: 2; Giro d’Italia 1961 e 1962 con Balmamion
Podi nei Grandi Giri: 5 (oltre alle due vittorie, Nencini 2° al Giro d’Italia 1960, Defilippis 3° al Giro d’Italia 1962, Zilioli 2° al Giro d’Italia 1964)
Tappe nei Grandi Giri: 24; 22 al Giro d’Italia e 2 al Tour de France (con Bailetti)
Classiche Monumento: 5; Giro delle Fiandre 1957 con De Bruyne, 1958 con Derycke; Giro di Lombardia  1958 con Defilippis; Liegi-Bastogne-Liegi 1958 con De Bruyne; Parigi-Roubaix 1957 con De Bruyne
Altre grandi classiche internazionali: 1, Parigi-Tours 1957 con De Bruyne
Grandi classiche italiane: 11; Coppa Agostoni 1964 con Zilioli; Giro dell’Appennino, 1962 con Balmamion, 1963 con Zilioli; Giro dell’Emilia, 1961 con Ronchini, 1963 con Zilioli;  Milano-Torino, 1956 con Kubler, 1958 con Coletto, 1961 con Martin, 1962 con Balmamion; Tre Valli Varesine, 1960 con Defilippis, 1963 con Zilioli
Grandi corse a tappe di una settimana: 1, Giro di Svizzera 1961 con Moresi

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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