Right here, right now: Raw, Smackdown e NXT. Dal 2019 al 2020

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I PROTAGONISTI DEL 2019, i TOP:

Seth Rollins: il 2019 è stato il suo anno. Da solo per mesi ha retto sulle spalle Raw, lo show principale della federazione finito in un tunnel senza uscita in virtù di scelte spesso almeno discutibili a livello di bookers e storylines, oltre ad alcuni infortuni ad atleti cardine. Per lui la parola “impossibile” non è esistita, come ha dimostrato ribattendo Brock Lesnar. Ha finito l’anno con il turn heel sfruttando alcune critiche social.

Ricochet: da NXT agli show principali senza alcun impatto emotivo. Ha dominato la scena nello show giovane, ha dato il bianco tra i “grandi”, prima al fianco di Aleister Black nella categoria tag – team, poi da singolo, offrendo un numero elevato di match indimenticabili. Con la sua presenza sul ring lo spettacolo è assicurato. Merita di conquistare un ruolo di primo piano per le cinture “secondarie” e poi…

Baron Corbin: se sta antipatico a gran parte degli appassionati, beh è esattamente la miglior prova possibile dell’ottimo lavoro svolto in qualità di heel. General manager, vigilante, King of the Ring, è riuscito ad esprimere un ottimo potenziale, dentro e fuori dal quadrato, interpretando un personaggio spesso vicino alle autorità, ai vertici, e pronto a qualsiasi sotterfugio per ottenere quanto aspirava. Dinamismo e tecnica non gli mancano nonostante la mole, vedremo se nel 2020 si confermerà e alzerà ulteriormente l’asticella.

Viking Warriors: senza ombra di dubbio tra le migliori coppie mai viste negli ultimi decenni in WWE. Chimica di squadra, potenza, tecnica, velocità, acrobazie, resistenza, carisma. Tempo fa avevo scritto che il loro approdo agli show principali poteva rivelarsi prematuro, non per il loro valore, bensì per il contributo fornito a NXT. Assoluti dominatori della categoria. Da applausi.

Kofi Kingston: aver perso il titolo WWE in un paio di secondi contro Brock Lesnar non cancella assolutamente il lungo regno dopo decenni di gavetta. Ha avuto il merito di chiudere l’annata con l’ennesima riconquista dei titoli di coppia a Smackdown, scrivendo un’altra pagina di storia.

Charlotte Flair: ha confermato con i fatti di essere “The Queen”. Sul ring una spanna sopra qualunque atleta attualmente presente nei tre roster. Fisico, acrobazie, coraggio, tecnica, prese di sottomissione, imprevedibilità. In una parola: completa. Tra tradizione e modernità.

Adam Cole: l’Undisputed Era ha dominato NXT in lungo e in largo. Il 2019 del suo leader è andato in un costante ed imperioso crescendo. Nei primi mesi ricorreva con puntualità all’aiuto degli alleati nei momenti topici delle sfide. Nella seconda parte ha meritato interamente le luci del palcoscenico vincendo e convincendo contro Daniel Bryan e Johnny Gargano, dando del filo da torcere a Seth Rollins e respingendo ogni assalto dei temibili sfidanti. Ha gran stoffa.

LE DELUSIONI DEL 2019, i FLOP:

Sami Zayn: gli infortuni non gli hanno dato tregua, sul ring si è visto raramente, si ha però la sensazione che la WWE abbia smesso da tempo di credere sulle sue potenzialità, rilegandolo ad un ruolo di comparsata, “manager”, o addirittura di macchietta. Quanto sono lontani i tempi di NXT…

Lars Sullivan: doveva spaccare il mondo, nello show giovane aveva collezionato vittime pur non andando vicino alla conquista di cinture. Il panico per l’approdo negli show principali, un grave infortunio al ginocchio, reali o presunte leggende sul suo passato. Non un notevole passo in avanti, bensì dieci all’indietro.

Alexia Bliss: tormentata dagli infortuni e uscita progressivamente dai quartieri alti della federazione. Al microfono ha comunque mantenuto uno spazio invidiabile, conducendo uno show di commento. Ultimamente ha ripreso a lottare, seppure in coppia, la ruggine è inevitabilmente evidente.

Samoa Joe: un breve regno da campione USA e nulla più. Ai tempi degli assalti alle cinture massime detenute rispettivamente da Brock Lesnar e AJ Styles si pensava che fossimo ormai prossimi al suo definitivo salto di qualità nella federazione n.1 al mondo dopo aver incantato qualsiasi brand che lo avesse messo precedentemente sotto contratto. Evidente come non si sia voluto puntarci davvero, qualche problema fisico ha fatto il resto.

Drew Mcintyre: nelle ultime settimane la WWE scherza sulle proprie decisioni, con lo scozzese che si chiede come mai non gli venga mai concessa una title shot. Me lo chiedo da mesi senza trovare una risposta coerente. Ha tutto per sfondare e lasciare il segno, la finisher è la ciliegina sulla torta composta dal meglio che si può ricercare in un wrestler. I bookers continuano a perdere tempo…

Braun Strowman: solo due titoli di coppia, brevi e particolari, per il resto nessuna segnalazione meritevole nei quartieri alti. Mille chance gettate al vento per altrettante scorciatoie scelte dai bookers per limitarlo sul più bello. Non sarà probabilmente il meglio in circolazione sul fronte entertainment, ma non si è sempre affermato che i big man rientrino tra le preferenze di chi comanda? È altrettanto vero come talvolta finiscano per distruggere tutto quello che incontrano senza raccogliere nulla… e già…

EC3: arrivato in pompa magna, si pensava potesse ritagliarsi uno spazio interessante come mid-carder. Già poche settimane dopo il debutto, il ridimensionamento è stato pubblico, evidente ed inesorabile con una lunga striscia di sconfitte. Con questa gestione ha bisogno di cambiare aria.

I POTENZIALI VALORI AGGIUNTI DEL 2020:

Dominik Dijakovic: potrà conquistare la cintura di campione NXT? Ha tutti i mezzi per farlo se la malasorte non si metterà sulla sua strada. Impressionante ammirare un gigante per fisico e altezza tirare fuori dal cilindro acrobazie da cruiser – weight.

Buddy Murphy: arrivato in sordina a Raw e Smackdown dopo quanto ottenuto a livello tag – team a NXT e nella categoria pesi leggeri, ha colto immediatamente l’occasione, riuscendo a mettere in difficoltà, o andando contro ogni pronostico nell’affrontare campioni del calibro di Roman Reigns e Daniel Bryan. Ha trovato in Aleister Black l’avversario ideale per duellare fino all’ultimo colpo, una rivalità che non farà altro che accrescere il valore di entrambi a livello di rating.

Andrade: a prescindere dall’evoluzione del rapporto professionale con Zelina Vega e dal rapporto sentimentale con Charlotte al di fuori del ring, gli verrà richiesto di confermarsi e andare oltre, ha le potenzialità per proseguire un ambizioso percorso di crescita. Anche senza scorciatoie nelle storyline, il talento è sotto gli occhi di tutti.

Aleister Black: il protagonista mancato nel massimo palcoscenico dopo aver incantato per qualità sul ring e tipo di personaggio nella gestione HHH. Nel rush finale del 2019 ha ritrovato il ritmo settimanale, riavvicinandosi ai suoi livelli in una storyline che promette colpi ad effetto con Buddy Murphy. Se non tornerà ad abbonarsi all’infermeria, potremo vederlo scalare a tempo di record il rating interno.

Cameron Grimes: il personaggio nel non personaggio. Secondo nel torneo degli esordienti a NXT, è uscito un po’ dai radar dei taping settimanali, la chance non sfruttata per lo status di primo sfidante alla cintura nord americana ha rappresentato in ogni caso un ritorno ai livelli che ci aveva abituati. Il 2020 può e deve essere il suo anno, ha uno stile di lotta difficile da ritrovare, un mix tra wrestler del passato e innovatore. Da tenere sotto osservazione.

Io Shirai: ci lasciava attaccati alle poltrone come beniamina del pubblico, i risultati non sono cambiati da quando ha deciso di voltare le spalle a tutti. Imprevedibile, folle, oltre ogni limite, ingestibile, mai doma. Può puntare al massimo.

Street Profits: inizialmente non mi facevano impazzire per come venivano gestiti, l’aspetto folcloristico e di puro intrattenimento sembravano gli unici destinatari di attenzione. Con il passare dei mesi sono cresciuti, le prestazioni sul ring si sono alzate notevolmente di livello, il loro mix è perfetto con una chimica di squadra capace di sopperire alle rispettive carenze ed esaltare i propri punti di forza. Il 2020 pare destinato alla definitiva consacrazione, premiando una perfetta soddisfazione per i più nostalgici e moderni appassionati.

Diego Anelli
Diego Anelli
DIrettore e ideatore di Sampdorianews.net, collaboratore di Alfredopedulla.com. Laureato in Economia e Commercio.

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