Ciclismo, la settimana “frizzantina” del pedale italico

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In aprile, vi è una settimana assolutamente da segnare con il circoletto rosso per gli appassionati di ciclismo. Ed è quella che vede la disputa in sette giorni delle grandi Classiche delle Ardenne. Si parte la domenica con l’Amstel Gold Race, si passa per il mercoledì della Freccia Vallone e si conclude l’altra domenica con la Liegi-Bastogne-Liegi. Una settimana che, vuoi per la bellezza delle corse vuoi per il periodo pasquale, viene definita “santa” dagli appassionati di ciclismo (e spesso e volentieri coincide con la Settimana Santa “originale”).

Ebbene, una sorta di settimana “santa” la si vivrà in questi giorni anche in Italia. Dato che sono previste diverse corse che hanno fatto la storia delle due ruote. Un assaggio lo si è avuto sabato rispettivamente con il Giro dell’Emilia e domenica il Gp Beghelli. Oggi il menu prosegue con la Tre Valli Varesine. Domani e giovedì è la volta della Milano-Torino e del Gran Piemonte. Sabato, gran finale con il Giro di Lombardia. Vediamo brevemente gli aspetti principali delle quattro corse.

Tre Valli Varesine, martedì 8 ottobre 2019, Saronno-Varese, 197,8 chilometri – Un tratto in linea, poi sette giri di due circuiti. Si comincia con 5 tornate di un circuito lungo 13 km, che prevede il Montello e lo strappo di Bobbiate a un km dal passaggio, poi 2 giri lunghi ciascuno 25 km. Circuito mosso con lo strappo di Casciago, 1700 metri al 5,2% di pendenza, distante appena 1000 metri dall’arrivo.

Milano-Torino, mercoledì 9 ottobre 2019, 179 chilometri – Edizione numero 100 per la corsa del MiTo. Altimetria semplice, tutta pianura per i primi 155 chilometri. Poi inizia la prima delle due scalate a Superga, quella “corta” di 4,2 km. Dalla vetta, 10,7 km di discesa, 4 km di pianura e gli ultimi 5 km di salita verso la Basilica di Superga, con pendenza media del 9,1%.

Gran Piemonte, giovedì 10 ottobre 2019, Agliè-Oropa, 185 chilometri – Una gara molto simile alla Milano-Torino del giorno prima ma con il finale decisamente più duro. Primi 147 chilometri di pianura, poi due strappi secchi in direzione di Banchette prima e di Nelva poi. Segue una picchiata di 11,2 chilometri verso Biella e da lì parte l’ascesa verso il Santuario di Oropa, ricordando l’impresa di Pantani al Giro d’Italia di vent’anni fa. Pendenza media del 6,2%.

Giro di Lombardia, sabato 12 ottobre 2019, Bergamo-Como, 243 chilometri – Nel segno della tradizione. Il Colle Gallo e il Colle Brienza interrompono la monotonia della pianura iniziale. Ma nel finale non vi è un secondo di respiro. A 73 km parte la scalata verso la Madonna del Ghisallo, poi breve discesa e tocca alla Colma di Sormano, con pendenze anche superiori in alcuni tratti al 20%. Dalla vetta in poi, 13 km di discesa e 15 di pianura. A Como, primo passaggio a 22 km dal traguardo. In quel frangente, ha inizio il Civiglio, 5 km durissimi al 9,7% di pendenza media. Cima piazzata a 16,8 km dall’arrivo. Di questi 5,7 sono in discesa, 3 sono in pianura, 2,7 sono in salita verso San Fermo della Battaglia (7,2% di pendenza media), 4,4 ancora in discesa e gli ultimi 1000 metri pianeggianti verso il traguardo piazzato sul Lungo Lario.

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Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

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