Francia 2019 – Da 10 a 0: il pagellone delle squadre dei Mondiali

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Al termine della competizione, che ha visto prevalere gli Stati Uniti, ecco il nostro Pagellone di fine Mondiale Femminile. Promossi e bocciati di Francia 2019:

10 – STATI UNITI
Chapeau. Non può che essere degli Stati Uniti il voto più alto: Ellis assembla perfettamente una squadra giovane e promettente, esaltando le qualità dei singoli all’interno di un lavoro di squadra davvero encomiabile. Il Team USA non sbaglia un colpo e finiscono con l’alloro al collo senza aver perso alcuna partita, il quarto della loro storia. Il loro segreto? Colpire nei primi minuti e poi graffiare in contropiede, utilizzando la velocità e il talento delle proprie giocatrici offensive.

9 – SVEZIA
La vincitrice morale di questa edizione. Nella scorsa edizione in Canada non erano riuscite ad andare oltre gli ottavi di finale: fortissime nel girone, nel quale soccombono solo agli USA, si fanno valere anche nella fase a eliminazione. Gerhardsson assembla perfettamente un insieme di giocatrici talentuose e forti fisicamente infondendogli calma e convinzione. Aver battuto Germania, Canada e Inghilterra non è cosa di tutti i giorni.

8 – OLANDA
Tutti si aspettavano l’exploit dell’Olanda, dopo la vittoria degli Europei. È avvenuto in larga parte, visto che comunque il secondo gradino del podio è un risultato più che soddisfacente per le Leeuwinnen. La squadra di Wiegman, spinta dalle giocate delle sue donne di punta, è forse quella che mostra il gioco meno divertente ma più efficace. Chiude il girone eliminatorio vincendo tutte le partite e negli ottavi estromette una grande del calcio mondiale femminile come il Giappone. L’unica ad averla battuta è gli Stati Uniti campione.

7 – ITALIA
Sarà stato il ritorno a un Mondiale dopo vent’anni di assenza, sarà stata la forza trasmessa dal pubblico. Fatto sta che la Nazionale italiana esce dal Mondiale a testa altissima, estromessa ai quarti dall’Olanda che finirà in finale. Il tutto dopo aver battuto l’Australia ed eliminato la Cina. Il movimento italiano trae indubbiamente beneficio da un’edizione ben giocata e congegnata.

6 – INGHILTERRA
Noi avevamo creduto che l’Inghilterra potesse giocare un gran Mondiale. Ma le britanniche disputano un Mondiale solo a tratti positivo. Si classificano al primo posto in un girone sì equilibrato ma sulla carta monopolizzato dalla presenza del Giappone; battono poi il Camerun e la Norvegia, regalandosi la semifinale, poi persa, contro gli Stati Uniti. La sconfitta nella finale per il terzo posto contro la Svezia e le polemiche fuori dal campo alimentate da Neville abbassano però il voto.

5 – GERMANIA
Sembrava la volta buona per le tedesche, per sfatare la tradizione delle ultime tre edizioni del Mondiale, che le aveva viste non andare oltre il quarto posto dopo due Mondiali vinti. Soprattutto perché il girone, pur se non brillante, aveva permesso un accoppiamento molto abbordabile contro la Nigeria. Invece la Germania, pur qualificandosi ai quarti, riesce a perdere in rimonta contro la Svezia, che le rimanda a casa agli ottavi per la terza volta.

4 – GIAPPONE
Il minimo del minimo sindacale ma forse, a pensarci bene, neppure quello. Una squadra come il Giappone non può accontentarsi di una eliminazione agli ottavi, tra l’altro per mano di una squadra che la batte con un calcio di rigore nel finale come l’Olanda. La Nadeshiko Japan gioca un girone dimenticabile ma negli ottavi è praticamente perfetta, tranne che per il non aver concretizzato le occasioni avute. Iwabuchi è l’ombra di se stessa, Sakaguchi chiude il suo Mondiale senza segnare. Una squadra molto inferiore alle aspettative.

3 – CANADA
Già nel girone non era stata il solito Canada, salvata da un gol di Buchanan contro il Camerun e fermata sul 2-1 dall’Olanda già qualificata. Negli ottavi, contro una Svezia più attenta e incisiva, mostra una manovra lenta e prevedibile e fanno rinascere Stena Blackstenius. Pagano probabilmente il cambio di panchina con Kenneth Heiner-Møller, ma non ci sono attenuanti. L’edizione 2019, per una squadra al quinto posto del Ranking mondiale, è da dimenticare.

2 – AUSTRALIA
Certo non ti aspetti che l’Australia possa vincere il Mondiale. Ma in un girone in cui ti ritrovi con tre squadre come Italia, Brasile e Giamaica, era lecito attendersi qualcosa di più. Solo Samantha Kerr salva la baracca e consente alle Matildas di arrivare agli ottavi: la partita contro la Norvegia grida però vendetta, perchè una volta sparita l’attaccante sono i rigori e una grande Hjelmseth a condannare le oceaniche.

1 – BRASILE
Brutto quasi quanto l’oufit di Vadão. Il Brasile cade sì con la Francia, ma dopo aver condotto un girone a dir poco balbettante. Il commissario tecnico viene delegittimato dalle polemiche, Marta invece gioca il suo peggior Mondiale complice l’infortunio poco prima della manifestazione. Poche idee e confuse, verrebbe da dire, ma d’altra parte quando ci sono queste premesse è difficile ribaltare la situazione.

0 – FRANCIA
In un girone all’apparenza abbordabile sono due calci di rigore a garantire la vittoria contro la Norvegia e la Nigeria. La bocciatura è a 360°, visto che nemmeno nelle altre due partite le francesi fanno faville. Dopo la vittoria nei tempi supplementari contro il Brasile, Diacre non cambia la formazione contro gli Stati Uniti e questa scelta non dà i suoi frutti. Considerato che i bookmakers la davano come favorita dietro gli USA, la Francia non è una delle delusioni, è LA delusione.

Stefano Pellone
Stefano Pellone
Parte-nopeo e parte bolognese, ha collaborato a vari progetti editoriali e sul web (Elisir, Intellego, Melodicamente). Ha riscoperto il piacere del calcio guardando quello femminile.

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