Week Leaks #23 – VAR, il pacchetto completo o niente. Piątek impressionante, Napoli senza gol

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  •  Come quasi ogni week-end, il VAR torna protagonista in tutti i dibattiti calcistici. Proteste di alcune squadre a parte (vedi ChievoVerona), l’episodio che ha fatto maggiormente discutere è quello avvenuto in SPAL-Fiorentina, dove i viola si sono ritrovati nell’arco di qualche minuto dal potenziale svantaggio al 2-1 con un rigore a favore. Proteste, lamentele, “questo calcio non ci piace”. Se ne sono sentite di ogni. La domanda che pongo io allora è: vogliamo davvero la tecnologia nel calcio? Se la risposta è sì, allora ci tocca prendere il pacchetto completo, casi limite compresi. Perché se si è favorevoli a un calcio più giusto, più controllato, bisogna accettare anche di strozzare in gola la gioia di un gol dopo diversi minuti di controlli. Distrugge una parte dell’emotività del calcio? In parte sì. Ma il fallo su Chiesa c’è e in passato, senza VAR, saremmo stati qui a parlare per un’intera settimana delle polemiche della Fiorentina per un rigore giusto non dato. Se per avere più giustizia bisogna prendersi il rischio di cancellare qualche emozione del momento, allora sono pronto a correrlo.
  •  Nel frattempo, la Juventus aspetta soltanto la matematica per la vittoria del titolo. Il 3-0 al Frosinone, che lascia il solo Lecce come unica squadra italiana a non aver mai perso allo Stadium, e il contemporaneo pareggio del Napoli mandano i bianconeri a 13 punti di vantaggio, chiudendo tutti i conti a febbraio. Situazione molto triste, ma ad Allegri e i suoi vanno fatto soltanto gli applausi. Squadra totale, capace di schiacciare un avversario dopo l’altro. Ora la testa va all’Atlético Madrid, perché ora comincia la grande sfida personale della Juventus contro la maledizione Champions League.
  •  Napoli ancora una volta a secco e ora la situazione comincia a preoccupare. La squadra crea tanto, forse è un pizzico sfortunata, ma davanti non c’è proprio cattiveria. Merito anche di un Torino come al solito impeccabile in difesa, degna di una grande squadra in queste partite, ma i partenopei stanno gettando alle ortiche un’occasione dietro l’altra. A questo punto, il campionato sarà una corsa blanda per difendere almeno il secondo posto, con l’Europa League che diventa il primo obiettivo, senza in realtà avere troppa convinzione.
  • In ogni caso, gestione disastrosa della rosa da parte di De Laurentiis, che con due coppe ancora da giocare cede due giocatori a centrocampo come Hamsik e Rog senza sostituirli. Scelte non da grande squadra e queste cose si riflettono eccome sul campo.
  •  Per fortuna c’è la lotta Champions League. L’Inter riesce a vincere, pur senza brillare, contro un avversario di tutto rispetto come la Sampdoria. Quello che sta succedendo nel caso Icardi è roba da risolvere in fretta, ma Marotta è la persona giusta per gestire questa situazione uscendone da vincitore. Per Spalletti, però, di buone notizie ce ne sono diverse: Lautaro Martinez si sta dimostrando un buon sostituto dell’argentino, ma è soprattutto Nainggolan l’uomo in evidente crescita in questo periodo. Sta segnando gol pesanti e finalmente comincia a intravedersi qualcosa di suo nel gioco dei nerazzurri. Insomma, un ritorno rassicurante per un’Inter che deve pensare solo a difendere il terzo posto e cercare di andare il più avanti possibile in Europa League.
  •  L’Atalanta era il banco di prova per il Milan e il risultato finale per Gattuso e i suoi è decisamente confortante. Il 3-1 rifilato ai bergamaschi, su campo complicato come quello dell’Atleti Azzurri d’Italia, è un segnale molto forte da parte dei rossoneri nella lotta alla Champions League. Lo è per la classifica, ma anche per come è arrivato il risultato, riuscendo a ribaltare lo svantaggio iniziale. Gattuso ha in mano la squadra e se per una notte risorge anche Calhanoglu il merito è tutto suo che ha continuato a difenderlo. E poi, ci sono i due grandi acquisti del mercato di gennaio. Paquetà sta crescendo a ritmi vertiginosi, ma è soprattutto Piatek che sta incantando il popolo rossonero. Gol da attaccante vero, da punta che non ha nemmeno bisogno di vedere la porta per segnare: come i grandi centravanti, sembra essere tagliato fuori dal gioco, ma all’improvviso si accende e ti cambia la partita. Questa è la vera differenza tra Piatek e Higuaín.
  • Champions che si allontana per la Lazio, sconfitta in extremis dal Genoa. Momento non facile per i biancocelesti, in parte colpiti anche dagli infortuni, ma il rischio è che nell’arco di un mese vadano in fumo in un colpo solo Europa League e sogno Champions in campionato.
  • In casa Genoa, in ogni caso, Piatek è già soltanto un ricordo bello, ma lontano. Straordinario l’impatto di Sanabria alla sua seconda esperienza in Serie A, un giocatore decisamente più maturo rispetto ai tempi della Roma e Sassuolo. Bravi i rossoblù a scovare un degno erede dell’attaccante polacco: 3 gol in 4 presenze sono un buon bottino per tranquillizzare subito Prandelli.
  • Nella lotta salvezza, intanto, Empoli, Udinese e Cagliari tornano a vincere e allontanano almeno per il momento le paure. Bene gli uomini di Iachini, trascinati da uno straordinario Krunic, onnipresente in campo e autore anche di uno splendido gol, ma anche dal nuovo arrivato Farias, uno che a questi livelli può mettersi bene in mostra grazie alla sua tecnica. Il Cagliari si aggrappa a Pavoletti e contro il Parma la ribalta meritatamente. Più tirata la vittoria dell’Udinese, salvata da un rigore segnalato dal VAR e poi trasformato, in ribattuta, da Teodorczyk. Una boccata d’ossigeno che, però, non può far calare la concentrazione.
Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

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