Il Napoli si inceppa sul più bello. Ma i rimpianti non riguardano l’ultima sfida contro il Liverpool
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Alla vigilia della partita decisiva contro il Liverpool, Carlo Ancelotti aveva dichiarato: “Abbiamo fatto un girone straordinario, ora toccherà fare l’ordinario: la torta è stata fatta, mettiamoci la ciliegina”. Purtroppo, però, la ciliegina non è arrivata. Il Napoli esce di scena dalla Champions League 2018/19. Lo fa non senza rimpianti, perché nonostante un cammino importante, in cui ha dato del filo da torcere a squadre blasonate come Paris Saint-Germain e Liverpool, si è fermato a pochi metri dal traguardo. È stato un gran peccato. Perché prima di questa ultima sfida il Napoli partiva comunque imbattuto e in testa alla classifica del gruppo C. Inoltre aveva a disposizione due risultati su tre, dando per scontato – come poi è successo – che il PSG avrebbe vinto in Serbia.
Analizzando l’incontro di ieri sera, la vittoria del Liverpool è del tutto meritata. Klopp è stato bravo a ingarbugliare la manovra del Napoli, pressando alto e chiudendo ogni spazio a centrocampo. È stato il settore nevralgico a risentire maggiormente della pressione degli inglesi: Allan, Hamšík e Ruiz non sono mai riusciti a muoversi liberamente e questa loro poca mobilità ha finito per togliere fonti di gioco anche ai tre piccoletti là davanti. Neppure gli innesti operati nel secondo tempo hanno cambiato le cose: il Liverpool ha vinto tenendo in scacco il Napoli per larga parte della partita senza che i correttivi di Ancelotti potessero ribaltare la situazione. E anzi, il risultato sarebbe potuto essere più largo se Salah e compagni non avessero fallito le tante occasioni capitate nel corso della ripresa.
Ma sconfitta con il Liverpool a parte – che nel computo di un girone difficilissimo ci può pure stare, soprattutto se è l’unica – i rimpianti maggiori portano alle due sfide contro Paris Saint-Germain e Stella Rossa. Contro i francesi al San Paolo il Napoli venne beffato all’ultimo secondo dalla prodezza di Di Maria, che ristabilì la parità quando Ancelotti già pregustava un dolce epilogo; a Belgrado, invece, i partenopei non riuscirono a sbloccare lo 0-0, pur tenendo in pugno la partita e avendo una caterva di occasioni a loro favore. Col senno di poi sono state due occasioni perse, che hanno pesato come un macigno sulla mancata qualificazione.
Ora il Napoli si trova costretto al cosiddetto piano B, l’Europa League. Una competizione di ripiego, certamente, di cui Ancelotti e De Laurentiis avrebbero volentieri fatto a meno. Ma che può diventare un obiettivo reale, vista la forza del gruppo azzurro. Lo stesso allenatore ha caldeggiato questa idea, sottolineando come l’esperienza maturata in Champions possa aiutare ad affrontare l’Europa League con positività e convinzione. Se il Napoli metterà in campo la stessa determinazione vista contro Paris Saint-Germain (in casa e fuori) e Liverpool (in casa) può togliersi molte soddisfazioni anche nella “coppa di riserva”.
