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Italia, che momentaccio per gli sport di squadra

Foto Twitter @Federvolley

Italia, che succede? Il nostro Belpaese, storicamente sempre competitivo negli sport a squadre, non vince un titolo da troppi anni e la prossima speranza sono le ragazze della pallavolo, impegnate nei mondiali in Giappone in cui stanno ottenendo ottimi risultati.

Restando in tema pallavolo, l’ultimo flop risale a due settimane fa quando i ragazzi di Blengini, dopo due ottime prime fasi, non hanno saputo confermare le buone prestazioni proprio nelle final six dove sono arrivate la sconfitte contro la Serbia e la successiva inutile vittoria contro la Polonia che ci hanno estromesso dai Mondiali casalinghi. Una squadra composta da Zaytsev, Juantorena, Lanza e Giannelli era assolutamente almeno da medaglia, spinta da un grande pubblico a Firenze, Milano e Torino; l’ultimo risultato degno di nota del volley maschile, oltre l’argento olimpico di Rio, risale alla vittoria dell’Europeo nel 2005 e del Mondiale nel 1998.

Il tasto più dolente spetta sicuramente al calcio, non in grado nemmeno di qualificarsi all’ultimo Mondiale disputato in Russia: la compagine dell’ormai ex ct Ventura è stata estromessa nei playoff dalla Svezia, Nazionale non di certo insuperabile a causa soprattutto di scelte tattiche scellerate. Il Mondiale vinto nel 2006 sembra essere ancora più lontano di quei dodici anni reali con il nuovo progetto di Mancini che fatica ad ingranare lasciando qualche spiraglio solo in alcuni giovani talenti pronti ad esplodere definitivamente come Insigne, Bernardeschi e Chiesa.

Nella pallacanestro, altro sport sicuramente incline ai nostri colori, la vittoria manca addirittura dall’Europeo del 1999 con il solo argento olimpico di Atene 2014 a brillare in bacheca. La partecipazione alla fase finale di un mondiale ci vede assenti dal 2006 e l’ultima delusione è stata una vera e propria mazzata: spareggio con vista sulle Olimpiadi di Rio, finale del torneo preolimpico a Torino contro la Croazia e pesantissima sconfitta che manda i croati in Brasile e noi a casa. La rifondazione procede lentamente, ma la qualificazione ai prossimi campionati del Mondo pare essere alla portata e se il talento di Gallinari riuscirà finalmente a brillare in Nazionale senza essere attanagliato dagli infortuni, la speranza di medaglia può non essere utopistica.

Il migliore dei nostri sport di squadra resta senza dubbio la pallanuoto: Settebello e Setterosa sono delle certezze quando si tratta di imporsi nelle competizioni più prestigiose, ma anche qui la medaglia più prestigiosa tarda ad arrivare. La nazionale maschile vanta un bronzo e un argento nelle ultime due Olimpiadi, mentre la femminile l’argento a Rio 2016. L’ultima affermazione invece è datata 2011, anno in cui il Settebello si è imposto nei mondiali di Shanghai.

In tutti gli altri sport in cui non primeggiamo come il rugby, il tennis o l’hockey i risultati sono poco soddisfacenti e tranne qualche exploit, sono sempre più le delusioni rispetto alle soddisfazioni. In generale negli ultimi anni l’Italia continua a primeggiare negli sport individuali come il nuoto e la scherma, con l’aggiunta dell’ottimo stato di forma di Francesco Molinari nel golf, sport che sarà olimpico da Tokyo 2020.

L’assenza di ricambi e la mancanza di volontà di cambiare sono le principali cause di questa involuzione che sta portando sport storicamente a noi favorevoli a diventare quasi ostili: non dobbiamo stupirci se stiamo toccando il fondo ovunque e difficilmente nel breve periodo potremo pensare di vincere negli sport di squadra in questione. Non illudiamoci, ma non tutto è nero: basta pensare allo storico oro mondiale delle azzurre nel basket 3×3, nel beach soccer l’Italia è tornata a vincere un Europeo dopo 13 anni, lo stesso lasso di tempo che è servito alla Nazionale maschile di polo per tornare sul trono continentale. Sono sport considerati minori, ma non esistono vittorie di serie A e vittorie di serie B. Un oro è sempre un oro e in fondo noi italiani sappiamo ancora come si fa a vincere.

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