Alla scoperta del progetto #tifiamoEuropa: tante idee per l’Europeo Under 21 in Italia

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In occasione dell’amichevole tra Italia e Belgio Under 21, nella sala conferenze dello stadio Friuli c’è stato un interessante incontro tra la stampa e Andrea Stefani, scelto da Alessandro Costacurta per sviluppare il progetto #tifiamoEuropa. Tale iniziativa prevede un percorso di sensibilizzazione e avvicinamento agli Europei Under 21 che si disputeranno in Italia nel 2019 e sarà focalizzato principalmente sui bambini e sui ragazzi.

L’Europeo si giocherà negli stadi di Trieste, San Marino, Cesena, Bologna, Reggio Emilia e Udine: la gara inaugurale è prevista per il giorno 16 giugno al Dall’Ara e in campo ci sarà l’Italia, mentre la finale è in calendario il 30 giugno proprio allo Stadio Friuli, scelto senza indugi da FIGC e UEFA per premiare il percorso virtuoso di ammodernamento dell’impianto avvenuto negli ultimi anni. Parteciperanno 12 nazionali che verranno suddivise in 3 raggruppamenti nel sorteggio del 23 novembre.

La federazione si è posta obiettivi importanti per questo importante evento, a partire dalla partecipazione del pubblico: il desiderio è quello di riempire gli stadi e in questo senso si stanno già studiando con la regione Friuli-Venezia Giulia, per esempio, alcuni pacchetti turistici che abbinino la presenza allo stadio e la scoperta del territorio, con agevolazioni di vario genere (anche sui trasporti) per gli spettatori che verranno dall’estero.

Un altro fondamentale obiettivo è la crescita del movimento calcistico italiano: questa manifestazione calcistica sarà la prima tenuta in Italia (per quanto riguarda le squadre nazionali) dai Mondiali del 1990 e viene a coronamento di un percorso che ha già visto il nostro paese ospitare la finale di Europa League a Torino nel 2014 e la finali di Champions League (maschile e femminile) a Milano e a Reggio Emilia nel 2016. La speranza è quella di poter ospitare nuovamente, in un futuro non troppo lontano, una delle principali competizioni per nazionali, eventi che potrebbero dare un’ulteriore spinta al rinnovamento delle infrastrutture.

L’Europeo Under 21 dovrà essere anche un’importante occasione di educazione civica: la speranza è che il progetto #tifiamoEuropa lasci in eredità una cultura sana del tifo, molto diversa da quella che si vive al giorno d’oggi in Italia. Ci sarà un gran coinvolgimento da parte della federazione nei confronti delle scuole di tutta Italia, con particolare focus su FVG ed Emilia Romagna, le due regioni ospitanti: chiunque vorrà partecipare a questo progetto avrà il compito di studiare la cultura di una delle nazioni presenti al torneo, con la possibilità per molti vincitori di essere ospitati allo stadio in occasione delle partite. Una delle idee emerse è far cantare gli inni nazionali agli studenti: questa è solo una delle iniziative con le quali il project leader Andrea Stefani ha spiegato come si voglia creare una generazione di tifosi che sappia interpretare questo ruolo in modo sano, magari riuscendo a modificare successivamente anche l’atteggiamento del pubblico adulto.

Si tratta a tutti gli effetti di un progetto di responsabilità sociale, rivolto alle scuole elementari, medie e superiori ma non solo: anche società sportive, famiglie o gruppi di amici potranno partecipare al concorso, caricando i propri contributi creativi online. Oltre a Friuli ed Emilia Romagna che saranno coinvolte massicciamente, anche nelle restanti 18 regioni verranno premiate una scuola elementare, una scuola media e una scuola superiore per ogni regione con l’invito allo stadio a seguire una gara della nazionale su cui tali scuole hanno lavorato. La federazione ha un budget per questo progetto ma godrà anche di alcune partnership: i proventi di queste ultime verranno interamente utilizzati per fornire contributi alle scuole che parteciperanno al concorso.

Senza dubbio gli obiettivi perseguiti dalla FIGC sono lodevoli e lungimiranti: sentire i bambini insultare il portiere dell’Ucraina a ogni suo rilancio nella partita della nazionale a Genova è stato davvero sgradevole e crediamo fermamente che queste iniziative siano importantissime per creare non solo i tifosi ma anche i cittadini del futuro.

 

 

 

Stefano Tomat
Stefano Tomat
Nasce nel 1987 a Udine, gioca a calcio da quando ha 6 anni. Laureato in Relazioni Pubbliche e Comunicazione Integrata per le Imprese e le Organizzazioni.

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