Emiliano non tradisce, gringo. Ma ora deve dirci tutto…

-

Si tratta di una delle scene più celebri di un film che la maggior parte degli italiani amanti di Bud Spencer e Terence Hill avrà visto minimo un centinaio di volte (tenendoci bassi nella stima), Lo chiamavano Trinità. Bud e Terence stanno addestrando al combattimento gli agricoltori, quando si accorgono che una spia della banda di Mescal (il cattivo di turno) li sta osservando da lontano. La spia viene catturata e il grande Bud gli chiede per quale motivo stava là. La risposta del personaggio è netta: “Emiliano non tradisce, gringo“. Bud rilancia la domanda, ma questa volta prima di parlare infila la punta della sua pistola nella narice della spia, il quale non può far altro che accennare: “Emiliano dice tutto, gringo“.

Dal punto di vista calcistico, in questo primo scorcio di Serie A, pensi a un Emiliano e subito ti salta in mente Emiliano Rigoni, il 25enne esterno offensivo dell’Atalanta. L’argentino domenica con il Milan non ha per nulla tradito i tifosi della Dea, siglando da opportunista in pieno recupero la rete che è valsa il 2-2 a San Siro. Così come non li ha traditi il 27 agosto scorso, con la sua doppietta nel pirotecnico 3-3 di Roma. In quel modo Rigoni mostrò le sue credenziali al calcio italiano, dimostrando di essere un calciatore tecnico, rapido e che vede benissimo la porta.

Ma pensi a Rigoni e ti viene in mente anche il giocatore che nella disfatta di Ferrara contro la SPAL vagava per il campo nell’affannosa ricerca di una posizione, ma non trovandola venne poi sostituito da Gasperini con Iličič. Così come con il Cagliari, l’ex Zenit non era riuscito a incidere.

Parafrasando la scena cinematografica precedentemente descritta, ora Emiliano Rigoni deve dirci tutto calcisticamente parlando. Usando la lingua universale, quelle delle prestazioni sul campo. Deve dirci che tipo di calciatore è, dove può essere utilizzato in questa Atalanta, se può fare la differenza trovando una continuità di prestazioni piuttosto apprezzabile oppure no. La risposta probabilmente arriverà dopo la sosta, ma i tifosi della Dea si augurano di sentire un pezzettino fin dalle sfide con  Torino e Fiorentina.

Giuseppe Pucciarelli
Giuseppe Pucciarelli
Nato a Salerno il 3 maggio 1986, laureato in Fisica, ex arbitro di calcio FIGC. “Sportofilo” a 360° con predilezione per calcio e ciclismo, è un acceso e convinto fantacalcista.

MondoPallone Racconta… Le mille vite di Paul “Gazza” Gascoigne

E' stato uno dei più talentuosi giocatori inglesi degli ultimi 30 anni. Ma non ha saputo amministrare bene il suo genio calcistico, sperperandolo prevalentemente...
error: Content is protected !!