De Zerbi, questo Sassuolo già ti somiglia

-

Troppo presto per tirare le somme e fare secche previsioni sulla stagione, già pronti per fare le prime analisi e applaudire i primi risultati ottenuti. Con sette punti conquistati nelle prime tre gare e un inaspettato secondo posto, il Sassuolo si è aggiudicato senza troppe discussioni il premio come grande sorpresa di questo inizio campionato, con la pausa delle Nazionali che fornisce ora ai neroverdi il tempo sufficiente per riflettere su quanto accaduto finora. La rumorosa vittoria ottenuta contro l’Inter, il pareggio all’ultimo istante contro il Cagliari e il rocambolesco 5-3 inflitto al Genoa hanno presentato alla Serie A una versione totalmente nuova degli emiliani, ben più promettente rispetto a quella vista agli albori della scorsa stagione con Bucchi. E in cui gli effetti del lavoro fatto in estate dal tecnico Roberto De Zerbi sembrano essere già molto evidenti.

Dopo le confusionarie esperienze a Palermo e Benevento, l’allenatore bresciano sembra essere sbarcato (finalmente, vien da dire) nell’ambiente giusto per provare a mettersi in mostra definitivamente. Dal calciomercato estivo ne è uscito con un leader della difesa in meno come Acerbi, “sostituito” da un ragazzo come Magnani che prima dell’esperienza a Perugia dello scorso anno non era mai andato oltre la Serie C, e un talento offensivo come Politano, ma anche con qualche buon innesto e, soprattutto, una rosa di sufficiente qualità per iniziare a lavorare con una certa efficacia.

E, in effetti, il Sassuolo visto in queste prime giornate ha già iniziato a mostrare molti dei tratti caratteristici del modo di intendere il calcio di De Zerbi: dalla grande duttilità del modulo all’intenso lavoro in pressione di tutti i giocatori, attaccanti in primis, fino al classico gioco di prima tante volte proposto persino nel pur disastrato Benevento della scorsa stagione. Insomma, gli emiliani di queste settimane somigliano già tanto al proprio allenatore, nonostante il poco tempo passato finora assieme: non proprio un aspetto scontato per una squadra che arrivava da una stagione segnata dal gioco senza identità di Bucchi prima e dal pragmatismo diretto a ottenere quanto basta per la salvezza tipico di Iachini poi.

Se la difesa resta ancora da sistemare (contro il Genoa, preoccupante il calo nella ripresa e la sofferenza negli inserimenti degli avversari), le principali note positive sono arrivate dall’attacco. Soprattutto, dal tridente della “BBB” (Berardi-Boateng-Babacar), il migliore del campionato con 8 reti realizzate finora, ma anche in grado di far proprie le richieste del nuovo tecnico in maniera piuttosto agevole: tanta corsa sui portatori palla, scambi di posizione continui, velocità negli scambi. E mentre Berardi sta cominciando nuovamente a mettersi a disposizione della squadra alternando anche buone giocate e Babacar sta tentando di liberarsi dal ruolo di punta solo di peso, chi ha colpito maggiormente la tifoseria è stato senza dubbi Boateng. Il ghanese sembrava essere arrivato al Mapei Stadium in estate quasi per sbaglio, dopo le annate tutto sommato positive con Las Palmas ed Eintracht Francoforte, e invece si è rivelato l’arma in più di De Zerbi di questi primi turni: tanta esperienza nel guidare l’attacco, duttilità nel cambiare posizione (è passato dal “falso nuove” contro l’Inter a esterno con il Genoa), ma anche corsa e ottima tecnica, offrendo giocate di fino senza mai esagerare. La spettacolare rovesciata-assist di domenica contro il Genoa ne è forse il principale emblema.

Un attacco che sembra dunque promettere bene, sulla scia di quanto visto lo scorso anno a Benevento. E pensare, tra l’altro, che nel tridente offensivo manca ancora la “B” potenzialmente preferita di De Zerbi, quella di Brignola, ancora ai margini della rosa e in fase di ambientamento: il giovane esterno, così fortemente voluto dal tecnico lombardo in estate dopo aver lavorato assieme in Campania, potrebbe rivelarsi uno dei principali uomini-chiave in futuro nel gioco proposto dagli emiliani, viste le sue notevoli capacità nell’alternare fasi di attacchi veloci ad altre di ripiegamento in copertura che lo avevano messo in mostra la scorsa stagione. Tranquilli, il nome del tridente con cui tanto stanno giocando i giornali non cambierà. Ma, con l’inserimento anche del casertano classe ’99, De Zerbi potrebbe ritrovarsi con una carta in più per rendere questo Sassuolo ancora più vicino al proprio ideale di gioco.

Francesco Moria
Francesco Moria
Nato a Monza nel '95, ha tre grandi passioni: Mark Knopfler, la letteratura e il calcio inglese. Sogna di diventare giornalista d'inchiesta, andando a studiare il complesso rapporto tra calcio e politica.

MondoPallone Racconta… Fuorigioco: Walter Casagrande, gol ed eccessi

Negli anni 80 in Brasile diventò protagonista con il Corinthians e con la Nazionale verdeoro, a suon di gol. Walter Casagrande, centravanti alto e...
error: Content is protected !!