Russia 2018 – Belgio, che sgambetto al Brasile! Seleção k.o. 2-1, sarà Francia-Belgio in semifinale

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BRASILE-BELGIO 1-2
13′ aut. Fernandinho (BR), 31′ De Bruyne (BE), 76′ Renato Augusto (BR)


BRASILE
(4-3-3) 
1 Alisson
22 Fagner
2 Thiago Silva
3 Miranda
12 Marcelo
8 Renato Augusto
17 Fernandinho
20 Firmino
11 Coutinho
10 Neymar
7 Douglas Costa
All. Tite
BELGIO
(4-4-2)
1 Courtois
5 Vertonghen
4 Kompany
2 Alderweireld
15 Meunier
8 Fellaini
6 Witsel
3 Vermaelen
7 De Bruyne  
17 Tielemans
10 Hazard
All. Martínez

Brasile-Belgio è forse una delle sfide più attese e affascinanti dei Mondiali 2018 in corso di svolgimento in Russia. Il Brasile di Tite, favorito numero uno per la conquista del titolo anche in virtù delle rumorose eliminazioni registratesi durante il torneo, ospita un Belgio chiamato a dimostrare con la nidiata più fulgida della propria storia di essere finalmente pronta a consacrarsi a livello internazionale come una “grande” del calcio Mondiale. Alla sfida di Kazan il Brasile arriva dopo aver liquidato il Messico, mentre ben più delle famose sette camicie sono state sudate dai Diavoli Rossi contro il Giappone per regalarsi una partita che, tra l’altro, propone anche la gustosa sfida nella sfida tra Neymar e Hazard; la Nazionale vincitrice, troverà il 10 luglio in semifinale la Francia. 

Prime battute di gioco equilibrate a Kazan, con le due squadrano che nei primi minuti si studiano con rispetto ed attenzione; di De Bruyne il primo tiro della partita, che debole e strozzato però non impensierisce Alisson. Al 7′ minuto, il primo vero affondo del Brasile rischia di risultare letale: sulla battuta di un calcio d’angolo Miranda sul primo palo spizza e trova Thiago Silva, che quasi involontariamente con la coscia spedisce il pallone sul legno destro di Courtois. La rete sfiorata stimola l’appetito della Seleção, che avvicina con fare minaccioso pressing e baricentro dalle parti della retroguardia belga, sfiorando al 10′ ancora il gol dell’1-0: sempre da corner, Paulinho si trova tutto solo in area piccola, ma ciabatta malamente gettando alle ortiche un’altra favorevole occasione. Alla seconda occasione sprecata su corner, il Brasile viene castigato con le stesse modalità: sulla battuta di calcio d’angolo, Fernandinho impatta il pallone tra spalle e braccio, infilando un attonito Alisson. I ragazzi di Tite provano a non farsi scoraggiare dall’episodio del gol, e riprendono subito a macinare gioco nei pressi dell’area di Courtois; è il Belgio però, non molto fluido nel costruire gioco, a risultare micidiale in ripartenza con Meunier che poco dopo l’1-0 rischia di servire a Lukaku il pallone del raddoppio. In vantaggio 1-0 il Belgio difende con maggior compattezza già con il tridente d’attacco schierato a presidio della propria metà campo; i ragazzi di Martínez, dopo un avvio di gara complicato, riescono a “mettere la museruola” al Brasile, incapace di scalfire la terza linea dei Diavoli Rossi. La difesa dei giallorossi è esemplare, così come la prova di Lukaku: il possente attaccante dello United recupera al 31′ il pallone nella propria area di rigore, e approfittando di una mediana verdeoro debilitata oltremodo dall’assenza di Casemiro, riesce a far pervenire il pallone a De Bruyne che dai venti metri prende la mira e scarica una legnata che incenerisce Alisson dando al Belgio il gol del 2-0. Con tranquillità e consapevolezza in continuo crescendo, il Belgio amministra il finale di frazione senza rischiare alcunchè, e anzi seminando sempre il terrore nella retroguardia brasiliano quando riesce a partire in contropiede; all’intervallo, i Diavoli Rossi sono avanti per 2-0 sul Brasile.

Tra i due tempi Tite fa alzare dalla panchina Firmino, che entra nella ripresa a rilevare Willian; l’aumentanto peso specifico dell’attacco brasiliano, però, almeno in apertura di tempo non cambia il copione di una gara nella quale il bunker belga regge l’onda d’urto verdeoro, al contraroi sempre più esposti alle ripartenze dei Diavoli Rossi. Chiamato a scuotersi dopo un brutto finale di primo tempo, il Brasile torna ad alzare i giri del motore e il proprio baricentro tornando a mettere paura alla difesa belga messa in difficoltà dalla ritrovata spinta di Marcelo, e dai frequenti cambi di gioco dei verdeoro: al 57′ rischia tantissimo Kompany, che chiude su Gabriel Jesus con una scivolata che per i tre minuti di controllo VAR fa aleggiare nell’aria il rischio di un calcio di rigore che non verrà poi fischiato. Il primo quarto d’ora della ripresa è tutto a tinte brasiliane, con la prima linea belga che il pallone lo vede quasi mai: al 61′ però, in tre tocchi i Diavoli Rossi arrivano in porta sull’asse Chadli-De Bruyne-Hazard con quest’ultimo che con il mancino fa sibilare il pallone di poco sulla destra rispetto alla porta di Alisson. Il Brasile spinge con continuità, ma con convinzione che gradualmente sembra scemare, come testimoniano i guanti immacolati (o quasi) di Courtois; la continuità della spinta brasiliana è però premiata al 76′, quando un illuminante filtrante di Coutinho pesca alla perfezione il neo-entrato Renato Augusto che si infila tra Kompany e Vertonghen e di testa infila l’1-2. La rete incendia il finale di gara, con il Brasile che trova rinnovata energia e determinazione assediando un Belgio stremato da un secondo tempo passato interamente a difendere la porta di Courtois, senza riuscire mai a farsi vivo in avanti; un minuto dopo il gol, per un nulla Renato Augusto non trova l’incredibile 2-2 mentre dopo un altro paio di giri di lancette e Coutinho dopo un bello spunto di Neymar spara alle stelle da ottima posizione. Nel palpitante finale di gara il Brasile cerca il tutto per tutto, ma non riesce nell’impresa: Courtois compie al 92′ toglie da sotto l’incrocio dei pali il piazzato del pari di Neymar. Vince 2-1 il Belgio, che si regala la sfida con la Francia tornando a festeggiare una semifinale a 32 anni da Messico 1986; il Brasile, favoritissimo per la vittoria finale, è eliminato dal Mondiale e costretto a un’altra bruciante delusione.

BRASILE-BELGIO 1-2 (0-2)

Brasile (4-2-3-1): Alisson 6; Fagner 4, Thiago Silva 5, Miranda 6, Marcelo 6; Paulinho 5.5 (73′ Renato Augusto 6.5), Fernandinho 4; Willian 4.5 (46′ Firmino 5.5), Coutinho 6, Neymar 5.5; Gabriel Jesus 5 (Douglas Costa 6.5). A disp.: Cássio, Ederson, Geromel, Filipe Luis, Marquinhos, Fred,  Taison. All.: Tite 5.
Belgio (3-4-3): Courtois 7.5; Alderweireld 7, Kompany 7, Vertonghen 5; Meunier 5.5, Fellaini 7, Witsel 7, Chadli 6.5 (83′ Vermaelen sv); de Bruyne 7, Lukaku 6.5 (87′ Tielemans sv), E. Hazard 8A disp.: Mignolet, Casteels; Carrasco, Mertens, T. Hazard, Januzaj, Dembélé, Boyata, Batshuayi, Dendoncker. All.: Martínez 6.5.
Arbitro: Milorad Mažić (Serbia).
Marcatori: 13′ aut. Fernandinho (BR), 31′ De Bruyne (BE), 76′ Renato Augusto (BR).
Note – Ammoniti: Fernandinho, Fagner (BR); Alderweireld, Meunier (B). Espulso: -.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

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