Russia 2018 – L’Inghilterra sfata il tabù dei rigori: Colombia battuta dal dischetto, ai Quarti c’è la Svezia

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COLOMBIA-INGHILTERRA 1-1 d.t.s. – 4-5 d.c.r.

57′ rig. Kane (I), 90’+3 Mina (C)


Sequenza calci di rigore:
Falcao (GOL), Kane (GOL)
Cuadrado (GOL), Rashford (GOL)
Muriel (GOL), Henderson (PARATO)
Uribe (TRAVERSA), Trippier (GOL)
Bacca (PARATO), Dier (GOL)


COLOMBIA
(4-3-2-1) 
1 Ospina
2 Zapata
13 Mina
23 D. Sánchez
17 Mojica
5 Barrios
15 Uribe
7 Bacca
11 Cuadrado
14 Muriel
9 Falcao
All. Pekerman
INGHILTERRA
(3-4-3)
1 Pickford
19 Rashford
5 Stones
6 Maguire
12 Trippier
4 Dier
8 Henderson
7 Lingard
3 Rose
9 Kane
11 Vardy
All. Southgate

Colombia e Inghilterra chiudono il programma degli Ottavi di Finale, in una gara che si preannuncia come estremamente equilibrata. Il copione della gara non smentisce le aspettative, con l’Inghilterra che si fa preferire ma sblocca la gara solamente con un rigore di Kane a inizio ripresa; gli inglesi controllano per lunghi tratti ma nel finale subiscono il forcing sudamericano, che porta al 93′ al pari di Mina. Nei supplementari la Colombia si dimostra fisiologicamente rinvigorita, ma il risultato non cambia più: si arriva ai calci di rigore, dove gli errori di Uribe e Bacca condannano i Cafeteros, promuovendo ai Quarti l’Inghilterra prossima avversaria della Svezia. 

A Mosca il prologo è tutto dell’Inghilterra, che presidiando bene le fasce attacca con frequenza insidiando la Colombia su ambo le corsie laterali, guadagnandosi un paio di tiri d’angolo che però non sortiscono effetto; la Colombia, nei primi dieci minuti, è tutta in un paio di contropiedi inespressi. Gli inglesi si muovono con più disinvoltura dei sudamericani sul rettangolo verde di Mosca, e dopo aver tentato di trovare la porta con Sterling devono letteralmente ricacciarsi in gol l’urlo di gioia al 15′: Lingard vede l’ottimo inserimento di Trippier, che dal fondo centra un pallone sul secondo palo sul quale Kane arriva leggermente fuori tempo, non trovando la porta a pochi metri dalla linea. La Colombia riesce a farsi viva nella metà campo avversaria a ridosso del 20′ minuto, anche in virtù della minor pressione inglese: è un destro senza troppe pretese di Cuadrado a rischiare di diventare letale, con Falcao che addomestica la conclusione dello juventino ma viene chiuso dalla retroguardia inglese. La parte centrale della prima frazione, pur se agonisticamente intesa, è priva di grandi squilli: l’Inghilterra affonda infatti meno agevolmente nella metà campo colombiana, mentre sul versante opposto la manovra sudamericana è spesso troppo lenta nei ribaltamenti di fronte per spaventare la Nazionale dei Tre Leoni. Ne consegue una partita piacevole, ma scarna in termini di occasioni; naturale conseguenza di quanto appena riportato, è che al duplice fischio le squadre arrivano in perfetta parità e a reti invìolate.

L’equilibrio caratterizza anche le prime battute della ripresa, almeno fino al minuto 54′: quello in cui sulla battuta di un corner Carlos Sánchez affonda ingenuamente Kane sotto gli occhi di Geiger, che non può esimersi dal fischiare il penalty che Kane non sbaglia rompendo l’equilibrio di Mosca. I ragazzi di Southgate avvertono il nervosismo e lo choc di quelli di Pekerman, che subito dopo lo svantaggio rischiano ancora in un paio di circostanze, e in pochi minuti accumulano anche le ammonizioni di Bacca e Falcao a testimoniare la poca serenità dei sudamericani, accresciuta dalla spinta inglese consapevole dell’inerzia favorevole del momento. L’inserimento di Bacca nella Colombia, con conseguente passaggio al 3-5-2, non aiuta la reazione della Colombia, che anzi al 73′ va vicinissima a incassare lo 0-2: Lingard fugge alla grande sul fondo, ma al momento di pescare Kane tutto solo trova la fondamentale chiusura in corner di Davinson Sánchez. Superiore nel complesso alla Colombia, ma condotta con un solo gol di vantaggio, l’Inghilterra vede le streghe al minuto 81: i britannici perdono un pallone che Bacca serve celermente per Cuadrado, ma da ottima posizione l’esterno dei Cafeteros sciupa malamente non trovando la porta di Pickford. Chiamati a trovare una rete per non vedere interrotta (almeno al 90′) la propria avventura in terra russa, i ragazzi di Pekerman alzano disperatamente il baricentro nello scorcio finale di gara, ma il fortino inglese regge l’urto; quando ciò non succede, come al minuto 85, è Davinson Sánchez su invitante cross di Cuadrado a anticipare il meglio piazzato Falcao, concludendo a lato della porta di Pickford. Gli assalti disperati dei colombiani si protraggono ovviamente anche nel recupero, dove vengono incredibilmente ricompensati: Uribe sfiora il gol da cineteca da trenta metri trovando la deviazione prodigiosa di Pickford, ma sul corner che segue Mina si rende protagonista di uno stacco imperioso che vale il gol del pari al 93′, terzo personale per lo stopper colombiano in questo Mondiale. A un passo dalla qualificazione, l’Inghilterra viene brutalmente ripresa per i capelli e trascinata in campo dall’inzuccata di Mina: si va ai tempi supplementari!

Nei tempi supplementari la prima frazione vede l’equilibrio tornare a regnare sul prato verde di Mosca, ma la Colombia ha visibilmente e compresibilmente più entusiasmo di un Inghilterra scossa dal pari subito last-secondMojica regala il primo brivido dell’extra-time scendendo bene sulla corsia di sinistra, e crossando un pallone al veleno sul quale Bacca non arriva per un soffio. La presenza del doppio centravanti nella Colombia mette in soggezione non poco la terza linea inglese, sofferente nei confronti dei chili, dei centimetri e della fame di gol di Bacca e Falcao, che però pur con un’occasione a testa non riescono a inquadrare la porta. Il primo tempo supplementare termina con le squadre in parità, ma ai punti premia una Colombia rigenerata dal gol di Mina, ai danni di un Inghilterra stanca e shockata dalla rete dell’1-1. Nel secondo tempo la gara si trascina a lungo senza particolari squilli, fin quando al 113′ Rose fugge bene sulla corsia di sinistra e scarica un tiro-cross sul quale ne Kane ne Vardy riescono ad arrivare; due minuti, e Dier di testa spara malamente alle stelle di testa da ottima posizione sull’esecuzione di un calcio d’angolo. Il colpo di testa del mediano del Tottenham è l’ultimo squillo concreto di una partita che, nel finale, vede sempre più inevitabile l’epilogo ai calci di rigore.

Dal dischetto a sbagliare per primo è Henderson ipnotizzato da Ospina al terzo rigore inglese, ma il quarto penalty colombiano è calciato da Uribe sulla traversa; diventa decisivo il quinto rigore, che Bacca si fa parare da Pickford mentre Dier insacca, regalando all’Inghilterra una gioia ai rigori dopo anni di dolorose eliminazioni. Ai Quarti va quindi l’Inghilterra, che si appresta a sfidare la Svezia in uno stage che le mancava dai Mondiali del 2006; saluta la competizione la Colombia, che non riesce ad eguagliare il quarto di finale di Brasile 2014.

COLOMBIA-INGHILTERRA 1-1 d.t.s.  4-5 d.c.r.

Colombia (4-3-2-1): Ospina 6.5; Arias 5.5 (116′ Zapata sv), Mina 7, D. Sánchez 6.5, Mojica 6; Barrios 7, C. Sánchez 4 (79′ Uribe 5.5), Lerma 5.5 (61′ Bacca 5.5); Cuadrado 5.5, Quintero 5.5 (88′ Muriel 6); Falcao 6A disp.: Vargas, J. Cuadrado, Murillo, Aguilar, Díaz, Izquierdo. All.: Pekerman 6.
Inghilterra (3-5-2): Pickford 7; Walker 6 (113′ Rashford sv), Stones 6, Maguire 5.5; Trippier 6.5, Alli 5.5 (81′ Dier 6.5), Henderson 6.5, Lingard 6.5, Young 6 (102′ Rose 6); Sterling 6 (88′ Vardy 6), Kane 6.5A disp.: Butland, Pope, Welbeck, Cahill, Jones, Loftus-Cheek, Alexander-Arnold. All.: Southgate 6.
Arbitro: Mark Geiger (USA).
Marcatori: 57′ rig. Kane (I), 90’+3 Mina (C).
Sequenza calci di rigore: Falcao (GOL), Kane (GOL); Cuadrado (GOL), Rashford (GOL); Muriel (GOL), Henderson (PARATO); Uribe (TRAVERSA), Trippier (GOL); Bacca (PARATO), Dier (GOL).
Note – Ammoniti: Barrios, Arias, Sánchez, Falcao, Bacca, Cuadrado (C); Henderson, Lingard (I). Espulso: -.

Michael Anthony D'Costa
Michael Anthony D'Costa
Nato a Roma nel 1989, si avvicina al calcio grazie all’arte sciorinata sui campi da Zidane. Nostalgico del “calcio di una volta”, non ama il tiki-taka, i corner corti e il portiere-libero.

L’anatema di Maurìto

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