La nazionale Svizzera a Villarreal per l’amichevole contro la Spagna

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Dal nostro inviato a Lugano (CH).

La nazionale svizzera è partita, ieri, per Villarreal: ad attenderla, la Spagna, per un’amichevole premondiale che sarà utile ad entrambe le compagini, per tastare il livello di forma, dopo queste prime settimane di allenamento.

Granit Xhaka non sarà tra gli undici, a riposo precauzionale dopo lo scontro in allenamento con Behrami giovedì scorso. Tuttavia, c’è molto ottimismo nello staff medico sulle possiblità di averlo in campo in Russia, come vi abbiamo già riferito ieri.

Prima del decollo verso la penisola iberica, alcuni giocatori elvetici hanno incontrato la stampa, in una serata passata insieme a staff e addetti ai lavori, come vi avevamo riferito in precedenza.

Valon Behrami è uno degli elementi più esperti della Nati, e in Italia lo conosciamo molto bene. Ecco le sue principali dichiarazioni“Sono alla quarta esperienza. Nella prima ho giocato poco, ho fatto apprendistato. La seconda è stata negativa: non ho giocato la prima partita, nella seconda sono stato espulso. La terza invece mi ha regalato tante soddisfazioni, visto che l’ho vissuta da protagonista, da giocatore vero: peccato quella partita con l’Argentina, ma è il calcio.”

“Questa sarà probabilmente l’ultima. Porto con me un importante bagaglio d’esperienza, vivo il momento con goia. La squadra sta bene, anche se ognuno di noi ha vissuto stagioni diverse. Dobbiamo portare il nostro carico d’entusiasmo, provare a giocare senza pressioni, divertirci e acquisire una buona condizione fisica.”

“Il bilancio di questa prima settimana è ottimo, a parte la giornata di giovedì dove il tempo non ci ha permesso di fae un buon allenamento. Ovviamente la gestione è delicata: come dicevo prima, veniamo da realtà calcistiche differenti, dove ognuno ha fatto la propria stagione: La squadra però sta bene fisicamente: credo si debba lavorare soprattutto a livello mentale.” 

“Il Brasile? Al mondiale giochi sempre sotto pressione, le partite sono tutte difficili: non credo sarebbe cambiato molto se fossimo partiti con la Serbia o il Costarica. Magari giocare la prima col Brasile potrebbe darci degli stimoli in più.”

Lang del Basilea, eletto miglior giocatore della Super League svizzera lo scorso anno, è l’unico rappresentante del massimo campionato elvetico del gruppo. Gli abbiamo chiesto cosa pensa di questa situazione“È una sensazione particolare per me: nelle scorse edizioni erano presenti più giocatori del nostro campionato, e questa volta, invece, sono da solo. Certo, in Svizzera giocano ottimi elementi, ma non sono io l’allenatore della squadra, e le scelte spettano ad altri. Credo che questi che sono qua con me siano, al momento, i migliori giocatori svizzeri.”

Il ticinese di origini balcaniche Mario Gavranović è uno dei più seguiti, in questo soggirono luganese della Nati, e viene naturalmente seguito con affetto dalla stampa locale: “Sono ovviamente contento di poter essere qua, dove sono cresciuto calcisticamente, e come persona. Mi sento molto bene, sono pronto, e spero di fare un buon mondiale.”

“Mi trovo bene in Croazia: questa scelta, che poteva sembrare controcorrente, mi ha fatto invece rientrare nel giro della Nazionale. Il calendario è questo, le partite sono difficili, ma siamo una squadra forte, che può battere chiunque: il gruppo è molto unito, forte, giocano tutti nelle migliori squadre europee. Dovremo essere consapevoli di questo, e sperare di avre anche un po’ di fortuna.”

“L’esperienza europea con la mia squadra di club è stata utile, sono partite che aiutano a crescere. Il fatto che ci sia nel gruppo un solo giocatore della Super League, a mio parere, vuol dire che forse, chi gioca all’estero, è più in forma di chi sta in Svizzera. Ciò non toglie che nella Super League ci siano giocatori forti, interessanti e giovani che, in futuro, potranno far parte della Nazionale.”

“È vero, sulle scarpe ho anche la bandiera croata: tuttavia, mi sento molto più svizzero che croato. Poi, credo sia corretto, per rispetto dei mie genitori croati, di considerare anche le mie origini. Non canto l’inno, semplicemente perché non lo so tutto a memoria, e poi non mi piace cantare: però lo canterei in italiano.”

“Credo che questa squadra abbia le potenzialità per diventare la miglior svizzera di sempre. Riguardo ai giocatori di origine croata, io ho fatto la scelta di giocare in Svizzera; altri (Ivan Rakitić del Barcellona, per esempio: ndr) hanno fatto diversamente. Non so come sarebbe stata la nostra nazionale con lui nelle nostre fila: in ogni caso, credo che faremo bene.”

Silvano Pulga
Silvano Pulga
Da bambino si innamorò del calcio vedendo giocare a San Siro Rivera e Prati. Milanese per nascita e necessità, sogna di vivere in Svezia, e nel frattempo sopporta una figlia tifosa del Bayern Monaco.

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